C’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per poter beneficiare del bonus caldaia. Non sembra esserci, ad oggi, l’intenzione da parte del Governo di rinnovare questa misura per il prossimo anno. Chi quindi intende cambiare la caldaia dovrà farlo entro la fine del 2024 se vorrà installare ancora un impianto a gas a condensazione tradizionale.
Possono beneficiarne tutti coloro che vogliono sostituire la vecchia caldaia con modelli più prestanti e attenti al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Il bonus è destinato ai proprietari di immobili, ma anche a tutti i soggetti che hanno un diritto reale sugli stessi, come gli inquilini in affitto. Le aliquote per l’agevolazione variano da 50% al 65% in base ai lavori che vengono svolti. Sono incluse nelle agevolazioni le spese per il montaggio e lo smontaggio della caldaia.
Il motivo principale al mancato rinnovo al 2025 del bonus caldaie è legato alla Direttiva UE sulle case green in base alla quale l’Italia sarà tenuta a ridurre il consumo medio di energia del 16 % entro il 2030, e di almeno il 20 % entro il 2035 degli edifici residenziali. Questo significa che pur non facendo scomparire le caldaie a gas prima del 2040, dal 2025 se il Governo penserà a nuovi incentivi lo farà con riguardo a sistemi ibridi più ecologici.
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Bonus caldaia: di cosa si tratta
E’ stato deciso dallo stato per consentire ai cittadini che svolgono determinati lavori di sostituzione della vecchia caldaia di accedere a importanti agevolazioni sulla spesa. Anche in questo caso si tratta di una misura per cui lo stato ha deciso di premiare i cittadini che operano modifiche alla propria abitazione in linea con una maggiore sostenibilità ambientale, e una diminuzione dei consumi.
Risulta recente la notizia per cui l’Europa ha proposto di introdurre una nuova regola per procedere con la vendita di immobili o nel porre gli stessi in affitto: le abitazioni dovranno rispettare alcune norme relative proprio alla sostenibilità ambientale.
Corrisponde ad alcune agevolazioni fiscali accessibili da parte di tutti quei cittadini che decidono di sostituire la vecchia con una più efficiente, e che garantisce un risparmio energetico. L’agevolazione viene applicata con diverse percentuali, in base alla tipologia di lavoro effettuato, che riassumiamo qui:
- Agevolazione al 50% delle spese: per l’installazione di una a condensazione che abbia efficienza media stagionale che appartenga almeno alla classe energetica A;
- Agevolazione al 65% delle spese: viene sostituita con un modello in classe A o superiore a condensazione, ed inoltre vengono installati anche strumenti evoluti di termoregolazione.
Chi può richiederlo?
Le detrazioni spettano alle seguenti categorie di soggetti:
- Proprietari o nudi proprietari;
- Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- Locatari (affittuari) o comodatari.
Può essere richiesto da tutti i proprietari di immobili su cui vengono effettuati i lavori di sostituzione di una vecchia caldaia, o di installazione di una di nuova generazione. Può anche richiesto da altri soggetti che hanno un diritto reale sull’immobile, come gli inquilini in caso di immobile in affitto.
Può essere richiesto per le diverse spese che riguardano la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova: sono ammesse le spese per lo smontaggio e il montaggio, ma è necessario dare opportuna comunicazione all’ENEA dei lavori avvenuti, per poter procedere con la richiesta delle agevolazioni.
Il bonus infatti, al pari di altri bonus per l’edilizia, si può richiedere limitatamente al rispetto di alcuni criteri specifici. Per poter accedere è indispensabile anche procedere al tracciamento delle spese: è possibile chiederlo solamente quando le spese per i lavori sono documentate tramite pagamento tracciabile, è escluso l’utilizzo del contante.
Sono quindi validi pagamenti tramite carte, bancomat, o bonifici bancari, mentre i pagamenti in contanti, non tracciabili, non risultano validi per l’accesso al bonus.
Requisiti
Per richiederlo è necessario possedere alcuni requisiti preliminari identificati dalla Legge n. 296/2006:
- Sostituzione parziale o integrale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza energetica stagionale per il riscaldamento d’ambiente (ηs) maggiore del 90%, corrispondente al valore minimo della classe A prevista dal regolamento UE n. 811/2013;
- Sostituzione parziale o integrale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e installazione contestuale di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII, secondo quanto stabilito della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02;
- Sostituzione parziale o integrale di impianti di climatizzazione invernale con impianti muniti di generatori d’aria calda a condensazione.
Inoltre:
- L’immobile deve essere accatastato o in corso di accatastamento;
- L’impianto di riscaldamento da sostituire deve essere presente, anche se non per forza attivo;
- Tutti i tributi relativi all’immobile devono risultare saldati.
Bonus ristrutturazioni al 50%
Con il bonus ristrutturazioni l’importo della detrazione è del 50%. E’ possibile beneficiare della detrazione fiscale anche se si acquista la caldaia senza sistema evoluto di termoregolazione e può essere abbinato al bonus mobili, in caso di acquisto di mobili nell’ambito di una ristrutturazione.
Il requisito richiesto è che la caldaia sia almeno di classe A. Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per le spese effettuate e la ripartizione delle quote è annuale per dieci anni.
Ecobonus al 65%
E’, invece, possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 65% sull’acquisto e installazione di caldaie a condensazione almeno di classe energetica A. Per beneficiare di questa detrazione fiscale, è necessario installare anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII, ovvero:
- Classe V: termostato d’ambiente modulante, ovvero che varia la temperatura dell’acqua basandosi su quella ambientale;
- Classe VI: centralina di termoregolazione o sensore ambientale, che cambia la temperatura dell’acqua basandosi sia sulla temperatura interna che su quella esterna;
- Classe VIII: centralina di controllo ambientale con più sensori.
Al termine dei lavori ed effettuati i regolari pagamenti delle fatture, il contribuente dovrà operare l’invio dei documenti all’ENEA, l’ente preposto a tale funzione.
Conto termico
Il Conto Termico permette di beneficiare di una detrazione fiscale del 65% per:
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernali già esistenti con impianti a pompa di calore;
- Installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (possono anche non essere integrati con l’impianto di riscaldamento);
- Sostituzione di scaldacqua elettrici con impianti a pompa di calore.
Il beneficio viene erogato direttamente sul conto corrente entro due mesi dall’accettazione della richiesta. Per gli importi pari o inferiori a 5.000 euro, il pagamento avviene in un’unica soluzione. Per cifre superiori, verranno erogati dai due ai cinque pagamenti dilazionati. Non è possibile beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito.
Quali sono le spese ammesse in detrazione?
Le spese ammesse al beneficio fiscale sono:
- Montaggio della caldaia da sostituire;
- Acquisto e posa della nuova caldaia;
- Opere murarie;
- Prestazioni professionali per sopralluoghi e modalità di intervento.
Documenti necessari
Per beneficiare delle detrazioni fiscali occorre comunicare a ENEA la data di fine dei lavori, la spesa sostenuta e alle caratteristiche dell’impianto. Inoltre, occorre essere in possesso dei seguenti documenti da consegnare ad un consulente fiscale o un CAF per la presentazione della dichiarazione dei redditi:
- Certificato di asseverazione rilasciato da un ingegnere o un geometra. Tale documento indica l’indice di riscaldamento energetico relativo alla stagione invernale, che deve attestarsi sui livelli definiti dalla Legge. Nel documento devono essere indicati anche i livelli di trasmittanza termica precedenti e successivi all’intervento;
- Certificazione dei produttori relativi a caldaie e valvole termostatiche;
- Fatture di tutte le spese sostenute;
- Ricevute dei bonifici con causale, con la dicitura specifica del bonus a cui si accede e il riferimento normativo, il codice fiscale di chi lo effettua, e la partita IVA (o codice fiscale) della ditta beneficiaria del pagamento;
- Ricevuta della trasmissione della documentazione a ENEA, o ricevuta della raccomandata;
- Schede tecniche ed eventuale documentazione supplementare firmata sia dal tecnico che dal cliente.
Bonifici parlanti, fatture e modalità di compilazione
Il bonifico di acquisto deve essere in possesso di precise caratteristiche. Nel bonifico parlante devono essere presenti:
- Causale di versamento;
- Il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- La partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
- I dati relativi alla fattura (come numero e data).
- Riferimento alla normativa vigente, ovvero articolo 1, commi 344-347, Legge n. 296/2006.
Come richiederlo?
Può essere richiesto entro 90 giorni dall’avvenuta dell’intervento. La documentazione da presentare al Caf o al commercialista deve comprendere:
- Ammontare delle spese sostenute;
- Caratteristiche dell’impianto realizzato;
- Bonifici, fatture e asseverazioni.
Il bonus deve essere richiesto all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Cosa cambierà dal 2025?
Come abbiamo detto dal 2025 non verrà vietato l’acquisto di caldaie a gas a condensazione tradizionale ma sicuramente si cercherà di puntare su sistemi ibridi, che assicurano l’utilizzo di fonti meno inquinanti.
Quando si parla di sistemi ibridi si fa riferimento a impianti che combinano la caldaia a condensazione con una pompa di calore. I sistemi ibridi, chiamati anche caldaie ibride o pompe di calore ibride, permettono il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria utilizzando diversi sistemi e fonti energetiche per il loro funzionamento: generalmente fonti fossili, cioè il gas, ed elettricità. L’obiettivo è quello di ottimizzare i consumi e permettere il massimo risparmio energetico. Infatti, questo tipo di caldaia sfrutta la presenza di una centralina di controllo che permette di gestire in modo intelligente l’uso dei due generatori. In pratica, a seconda delle temperature esterne e di quella impostata come desiderata, la centralina “decide” quale generatore utilizzare o se farli lavorare insieme. In questo modo si riduce il consumo energetico e le bollette saranno meno onerose.
Domande frequenti
Sì, generalmente i locatari possono beneficiare del bonus a condizione che sostengano le spese per l’installazione della nuova caldaia.
Le caldaie devono essere di classe energetica A o superiore e, spesso, devono includere sistemi di termoregolazione avanzati. I requisiti specifici possono variare, quindi è importante consultare le normative aggiornate.