Il Decreto coesione contiene un pacchetto di novità sul fronte lavoro e impresa e, per queste ragioni, è stato subito ribattezzato decreto primo maggio.
Il Decreto primo maggio, approvato il 30 aprile dal Consiglio dei Ministro, prevede oltre al bonus in favore dei lavoratori dipendenti con reddito fino a 28.000 euro, anche di contributi a fondo perduto, per favorire l’autoimprenditorialità. Annunciati dalla Premier Meloni, gli incentivi rivolti alla creazione di nuove imprese saranno differenziati per il Centro Nord e per il Mezzogiorno d’Italia.
Quali sono i bonus e gli incentivi per l’autoimprenditorialità?
Cosa contiene il Decreto Coesione
Il Decreto coesione, approvato alla vigilia della Festa dei Lavoratori, è stato subito denominato decreto primo maggio. Approvato il 30 aprile 2024 dal Consiglio dei Ministri, contiene al suo interno numerose novità e provvedimenti per il lavoro e le imprese.
Vengono individuati una serie di interventi prioritari nei seguenti settori strategici:
- Risorse idriche;
- Infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione ambientale;
- Rifiuti;
- Trasporti e mobilità sostenibile;
- Energia;
- Sostegno allo sviluppo e attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde.
Inoltre, il decreto interviene con misure volte a rafforzare l’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiati e, in linea generale, del Mezzogiorno d’Italia.
Gli incentivi per la creazione di nuove imprese saranno differenziati per il Certo Nord e per il Mezzogiorno e si tratterà di contributi a fondo perduto per favorire l’autoimprenditorialità.
Bonus autoimprenditorialità
Tra le tante novità e decreti legge in arrivo, spunta anche il cosiddetto bonus autoimprenditorialità: una misura dedicata a chi intende aprire una Partita Iva e avviare una nuova attività.
I bonus autoimprenditorialità, in realtà, sono diversi e si dovrebbe parlare più che altro di auto impiego del Centro Nord e una sorta di Resto al Sud 2.0. Si tratta di incentivi rientranti nel Decreto primo maggio, con l’obiettivo di sostenere la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno e del Centro Nord, attraverso misure dedicate ai disoccupati.
A chi sono rivolti gli incentivi
I beneficiari dei bonus autoimprenditorialità sono:
- Giovani fino a 35 anni d’età;
- Donne inoccupate, inattive e disoccupate da almeno 12 mesi
- Persone inattive;
- Persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità e discriminazione;
- Categorie fragili.
Per quanto riguarda le attività, devono essere avviate in forma individuale mediante l’apertura di partita Iva per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale e in forma collettiva mediante la costituzione di società cooperativa, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata o società tra professionisti.
Inoltre, sono previste anche incentivi per chi assume donne e giovani. I datori di lavoro privati che assumono, tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, con contrato di lavoro a tempo indeterminato, giovani con meno di 35 anni d’età, sono esonerati al 100% dal versamento dei contributi Inps, per massimo 2 anni e fino a 500 euro mensili.
Per quanto riguarda, invece, l’assunzione di donne con contratto di lavoro a tempo indeterminato, è previsto anche un esonero al 100% del versamento dei contributi Inps, per due anni, nei limiti di 666 euro mensili.
Quali sono le iniziative ammesse dai bonus autoimprenditorialità
Vediamo, infine, quali sono effettivamente questi incentivi all’autoimprenditorialità. Il nuovo pacchetto di misure varato dal Consiglio dei Ministri mette in campo una serie di bonus e agevolazioni fiscali che consentono alle imprese di implementare le assunzioni.
È stata stabilita la decontribuzione totale per un triennio, per un massimo di 800 euro al mese, per le imprese di giovani con meno di 35 anni, nei settori del digitale e della transizione green, create tra il primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025.
Gli incentivi per il lavoro autonomo e libero professionale vengono attuati nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, con un rafforzamento di Resto al Sud, subito ribattezzata Resto al Sud 2.0, e nelle aree del Centro Nord, con benefici differenziati.
Sono previsti voucher fino a 40.000 euro nel Mezzogiorno e voucher fino a 30.000 euro nel resto d’Italia per l’avvio di nuove imprese. In particolar modo:
- Al Centro-Nord: voucher fino a 30.000 euro per l’acquisto di beni per l’avvio di attività, che diventano 40.000 se si tratta di beni digitali o per risparmio energetico;
- Al Sud e nelle aree del Centro colpite dal sisma: voucher fino a 40.000 euro per l’acquisto di beni per l’avvio di attività, che diventano 50.000 se si tratta di beni digitali o per risparmio energetico.
Inoltre, sono previsti anche contributi a fondo perduto fino al 75% e fino a 65% nel Centro Nord per gli investimenti fino a 120.000 euro.
Conclusioni
Il nuovo pacchetto di misure varato dal Consiglio dei Ministri mette in campo una serie di bonus e agevolazioni fiscali che consentono alle imprese di implementare le assunzioni.
Si tratta solo di una delle misure contenute nel pacchetto di interventi del decreto primo maggio. Sono in arrivo bonus per l’autoimprenditorialità: interventi differenti per il Centro Nord e il Mezzogiorno d’Italia e nelle aree del Centro colpite dal sisma.
Infatti, sono previste azioni a sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, nell’ambito della strategia nazionale delle politiche attive del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Domande frequenti
Cosa si intende per autoimprenditorialità?
Si intende il lavorare con spirito e competenze imprenditoriali anche in imprese non proprie.
Quali sono i bonus per l’autoimprenditorialità?
Gli aiuti previsti dal decreto primo maggio avranno un’intensità differenziata per territorio: più bassi al centro-nord, più alti al sud e nelle zone Zes.