Indiscrezioni sul Decreto Ristori 5: Bonus 1000 euro anche a chi non ha partita IVA? Quali novità dal nuovo esecutivo Draghi? Ecco cosa ci aspetta.

L’attesa sul Decreto Ristori 5 è ormai incalzante e le indiscrezioni diventano di ora in ora più insistenti. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal primo decreto Ristori del nuovo esecutivo? Sembra ormai cosa certa un ritocco alla disciplina del Bonus 1000 euro, che dovrebbe essere esteso ad alcune categoria, rimuovendo il requisito della partita IVA.

Il nuovo governo Draghi ha il difficilissimo compito di trainare l’Italia fuori dalla crisi economica conseguente l’emergenza sanitaria. Uno degli obiettivi da subito palesati è stato l’intento di procedere ad una maggiore razionalizzazione dei c.d. Bonus, che ha molto allarmato, soprattutto alcune categorie di lavoratori che hanno particolarmente sofferto nell’ultimo anno.

L’esigenza di una più coerente distribuzione delle risorse, tuttavia, inizia a farsi sentire. Come intenderà allora procedere il nuovo Governo?

Vediamo quali sono le prime indiscrezioni.

Bonus 1.000 euro
Bonus 1.000 euro anche per chi non ha partita IVA?

Bonus 1000 euro: quando e come?

La crisi economica seguente l’ emergenza sanitaria ha messo a dura prova molte categorie di lavoratori. Una crescente pressione ormai grava su ampie frange della popolazione. Le numerose chiusure e le restrizioni secondo il metodo “stop and go” hanno progressivamente deteriorato il tessuto economico e sociale, incidendo direttamente e indirettamente sulle stesse imprese.

Il periodo di inattività seguente il mese di febbraio 2020 e le successive limitazioni hanno, quindi, indotto a considerevoli riduzioni di fatturato per molte imprese. Proprio per tale ragione che sono stati progressivamente introdotti molteplici incentivi, già a partire dallo scorso anno, intensificando la proliferazione dei c.d. bonus soprattutto nell’autunno 2020, tramite i molteplici interventi con la saga dei decreti ristori.

Non da ultimo, l’attesissimo Decreto Ristori 5, annunciato già nello scorso mese di Gennaio, ma bloccato dalla crisi di Governo.

Dopo il recente insediamento dell’esecutivo Draghi ha allora ereditato l’onere di intervenire con un nuovo e, si auspica, più razionale intervento in tema di incentivi.

In particolare, si aspetta con ansia proprio il c.d. Bonus 1000, annunciato via Facebook dall’ex vice Ministro all’economia e alla finanza Laura Castelli.

A quando?

Allo stato delle cose il Decreto ristori 5 dovrebbe essere imminente. Entro i primi 10 gg di marzo dovrebbe essere approvato. Ad esso, tuttavia, dovranno seguire i c.d. decreti attuativi che, ove rispettate le tempistiche, dovrebbero essere posti in essere entro la fine dello stesso mese.

Il decreto, oltre a risolvere la questione sul Bonus 1000 euro, dovrebbe anche far chiarezza su ulteriori due punti:

Bonus 1000 euro cos’è?

La crisi di Governo ha fortemente allungato i tempi per l’approvazione del provvedimento da 32 miliardi, la pressione sull’esecutivo sta quindi divenendo considerevole. Sono, invero, già trapelate alcune indiscrezioni che fanno ben sperare.

Tra le più interessanti vi è proprio quella che potrebbe prevedere l’introduzione di un bonus 1.000 euro per chi, pur non avendo una Partita IVA aperta, soddisfa comunque alcuni requisiti.

Questo invero è un incentivo volto a sostenere alcune categorie di lavoratori. Secondo un primo annuncio, dell’ex esecutivo, lo stesso bonus doveva essere principalmente rivolto a coloro che erano in possesso di partita IVA, quindi in particolare aveva lo scopo di sostenere i lavoratori autonomi significativamente svantaggiati anche nelle scelte fin ora apportate in termini di sostegno.

Requisiti

Di quali requisiti allora dovranno essere in possesso i cittadini per avvedere a suddetto incentivo?

In precedenza erano state elaborate alcune ipotesi sul punto. I criteri normalmente impiegati fin ora, infatti, fanno principalmente riferimento alla riduzione di fatturato, confrontando le entrare del semestre precedente o dello stesso periodo dell’anno addietro. Proprio per questo che si è paventata l’ipotesi che il decreto stabilirà che potranno presentare domanda di accesso all’incentivo coloro che hanno:

  • Reddito annuo inferiore a 50.000 euro;
  • Posizione contributiva regolare, ossia se nei tre anni precedenti i contributi allo stato risultano regolarmente versati;
  • Calo del fatturato pari o superiore al 33% nel corso del 2020, rispetto all’anno precedente, a causa delle restrizioni imposte a seguito del blocco delle attività.

Se le indiscrezione dovessero esser poi confermate, sarà allora espunto il criterio della partita IVA. In precedenza, infatti, si era detto che avrebbero potuto accedere al bonus 1000 euro colo che fossero in possesso della partita IVA da almeno 3 anni.

Inoltre, per accedere al bonus 1000, oltre ai requisiti sopra indicato, i lavoratori autonomi senza partita IVA dovranno anche avere almeno un contributo mensile, oltre ad essere titolari di contratti autonomi occasionali.

A questi, così come ai precari, agli stagionali e ai professionisti, dovrebbe essere anche richiesto di dimostrare di aver attivato un contratto di lavoro tra il 1° gennaio e il 29 ottobre 2020.

Bonus 1000 euro: come fare richiesta?

Ovviamente ad oggi sussistono ancora non poche incertezze circa le modalità di richiesta del presente bonus 1000 euro per i lavoratori privi di partita IVA. Tuttavia anche sul punto possiamo fare alcune speculazioni.

Infatti, la pratica dell’erogazione degli incentivi negli ultimi mesi ci ha insegnato più di qualcosa su modalità e tempistiche. Il bonus 1000 euro, invero, potrebbe essere automaticamente accreditato dallo Stato, dopo aver verificato la titolarità dei requisiti sopra menzionati, e quindi la debenza delle somme dovute da parte dei lavoratori autonomi che ne hanno fatto richiesta, come è già accaduto in precedenza per altri incentivi.

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