Potrebbe arrivare un’estensione del bonus natale: un contributo di 100 euro destinato ai lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico, oppure in nuclei monogenitoriali con un figlio a carico.
E’ una misura di sostegno introdotta dal governo italiano per aiutare economicamente lavoratori e famiglie durante le festività natalizie del 2024. Originariamente presentato come “bonus tredicesima” e successivamente denominato “bonus Befana”, il provvedimento è ora noto come Bonus Natale.
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Cos’è il Bonus 100 euro: i requisiti
Il Bonus Natale consiste in un importo aggiuntivo di 100 euro che verrà erogato direttamente nella busta paga dei lavoratori che soddisfano i requisiti. L’ammontare del bonus è fisso e non dipende dal tipo di contratto di lavoro (determinato, indeterminato, part-time) o dall’orario lavorativo. Tuttavia, l’importo deve essere parametrato ai giorni di lavoro.
Il bonus di 100 euro annui spetta ai lavoratori dipendenti: esclusivamente dei titolari di reddito di lavoro dipendente di cui all’articolo 49 del TUIR, con esclusione di titolari di reddito da pensione. È previsto che venga erogato “unitamente alla tredicesima mensilità”, elemento retributivo relativo ai contratti di lavoro subordinato, ed è confermato dalla circolare n. 19/E dell’Agenzia delle Entrate del 10 ottobre 2024. Sono, pertanto, esclusi i titolari di redditi di lavoro assimilati a lavoro dipendente di cui all’articolo 50 del TUIR (es. collaboratori coordinati e continuativi).
Chi può richiederlo?
E’ rivolto ai lavoratori dipendenti per i quali, nell’anno 2024, ricorrano congiuntamente alcune precise condizioni:
- Reddito complessivo: Il beneficiario deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a 28.000 euro nel 2024;
- Situazione familiare: È necessario avere il coniuge (non separato legalmente) e almeno un figlio fiscalmente a carico. Il decreto si rivolge anche ai nuclei monogenitoriali prevedendo che il lavoratore deve avere almeno un figlio a carico e l’altro genitore manca o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato;
- Capienza fiscale: Il lavoratore deve avere una capienza fiscale, ossia un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente superiore alla detrazione per lavoro dipendente, per poter ottenere il contributo. L’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a queste equiparati), percepiti dal lavoratore, deve essere d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti al lavoratore. In pratica, il lavoratore non deve essere incapiente, ossia non deve ritrovarsi con un reddito inferiore a 8.500 euro.
Famiglie monogenitoriali e part-time
Una delle novità più importanti è l’estensione del bonus anche alle famiglie monogenitoriali e ai lavoratori part-time. Il nucleo monogenitoriale è definito come quello in cui l’altro genitore è deceduto, non ha riconosciuto il figlio, o in cui il figlio è stato adottato o affidato a un solo genitore. Inoltre, è specificato che la convivenza more uxorio non preclude l’accesso al bonus, se sono soddisfatti gli altri requisiti richiesti.
Per i lavoratori part-time, il bonus sarà proporzionale ai giorni di lavoro effettivi, ma la natura part-time del contratto non influisce sull’importo di 100 euro. Questo significa che anche i dipendenti part-time avranno diritto al bonus, in proporzione ai giorni di lavoro.
Quando i figli sono considerati a carico?
Il comma 2 dell’articolo 12 del Tuir prevede che le persone debbano possedere un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Per i figli di età non superiore a ventiquattro anni il limite di reddito complessivo di cui al primo periodo è elevato a 4.000 euro. La condizione rileva anche a seguito dell’entrata in vigore dell’Assegno unico universale.
Calcolo reddito complessivo non superiore a 28.000 euro
Il reddito deve essere calcolato al netto dell’abitazione principale, considerando il c.d. reddito di riferimento, computando la quota esente dei redditi agevolati nonché quelli soggetti a imposta sostitutiva. La circolare dell’Agenzia delle Entrate 19/E del 2024 chiarisce che nel calcolo del reddito complessivo si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca, dei redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario, della quota di agevolazione ACE e delle somme elargite dai clienti ai lavoratori del settore privato, impiegati nelle strutture ricetive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande a titolo di liberalità.
Inoltre, rileva anche la quota esente dei seguenti redditi agevolati: incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero; regime speciale per lavoratori impatriati.
In di mancanza del coniuge?
Il bonus spetta nel caso in cui il lavoratore ha almeno un figlio a carico fiscalmente e l’altro coniuge manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e quest’ultimo non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato.
Se ho più rapporti di rapporti di lavoro dipendente nel 2024, qual è l’importo del bonus?
Hai diritto a ricevere una sola volta al bonus, pertanto potrai richiederlo esclusivamente ad un datore di lavoro. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n.19/E del 2024 chiarisce che l’indennità è corrisposta dal datore di lavoro individuato dal lavoratore mediante consegna della dichiarazione di possesso dei requisiti in cui devono essere indicati i redditi di lavoro dipendente e i giorni di detrazione presso gli altri datori di lavoro.
Come richiedere il Bonus Natale
Occorre presentare una richiesta al datore di lavoro. La richiesta dovrà essere accompagnata da un’autocertificazione scritta, nella quale verranno specificati i requisiti di reddito e i dati relativi ai familiari a carico, inclusi i codici fiscali del coniuge e dei figli.
Il datore di lavoro, una volta ricevuta la richiesta, riconoscerà l’indennità direttamente insieme alla tredicesima mensilità. I sostituti d’imposta potranno recuperare il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. Inoltre, saranno sempre i sostituti d’imposta a verificare in sede di conguaglio il diritto all’indennità e, se la stessa si riveli non spettante, saranno i datori di lavoro a recuperare l’importo già erogato.
Documentazione necessaria
- Autocertificazione: Deve includere le informazioni sul reddito del lavoratore e i dati fiscali dei familiari a carico;
- Codici fiscali: Codice fiscale del coniuge e dei figli, oppure dei soli figli nel caso di nuclei monogenitoria.
Conclusioni
Il Bonus Natale da 100 euro rappresenta un piccolo, ma significativo sostegno per le famiglie italiane, in particolare per quelle con redditi medio-bassi e situazioni familiari complesse, come le famiglie monogenitoriali. Grazie a questo bonus, il governo punta ad alleviare parte delle difficoltà finanziarie che molte persone affrontano durante il periodo delle festività. Se rientri tra i beneficiari, assicurati di presentare la tua richiesta al datore di lavoro entro le scadenze per non perdere questo contributo.
Per maggiori informazioni, è consigliabile consultare il sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un consulente fiscale che possa offrire assistenza nella procedura di richiesta.