Serviranno molte agevolazioni per le assunzioni nel 2023 e per riassestare la nostra economia. Su questo, la Commissione Europea è stata chiara. Lo scorso 22 novembre, L’Ue ha presentato il cosiddettoPacchetto d’Autunno: l’analisi annuale della crescita economica del Vecchio Continente.

Il report ha evidenziato come la disoccupazione è ben lontana dall’essere sconfitta in Europa e in Italia. Infatti, ancora troppi settori (manifatturiero, l’alberghiero, la ristorazione…) stanno patendo il caro energia, lo stagnamento degli investimenti e gli effetti della guerra in Ucraina.

Molti datori di lavoro faticano ad assumere nuovo personale e, allo stesso tempo, sempre più persone si dimettono e non accettano più stipendi da fame o ambienti lavorativi troppo frenetici e stressanti.

Per risolvere questi urgenti problemi, L’UE consiglia agli Stati membri di garantire l’accesso al lavoro con pari diritti a tutti i cittadini, tutelando le categorie più fragili tramite un pacchetto di leggi socio-economiche adeguate.

Inoltre, la Commissione invita a proteggere i lavoratori assunti congelando gli stipendi e promettendo loro un ambiente lavorativo dove ci sia un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro. A tal fine, il Governo italiano si sta adeguando confermando nella prossima Legge di Bilancio gli sgravi contributivi per le assunzioni 2023 di giovani, donne e disoccupati.

Chi può essere assunto con le nuove agevolazioni del prossimo anno? Quali aziende possono accedere alle agevolazioni per assumere nuovi dipendenti nel 2023? Quali sono le opportunità di lavoro che ti riserva il prossimo anno?

Scoprilo leggendo il nostro articolo. 

Assunzioni 2023: sgravio del 100% dei contributi per donne e under 36

Un recente studio Anpal ha rilevato un dato allarmante: le assunzioni 2023 saranno di nuovo in calo del -17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Come se non bastasse quasi la metà delle imprese fatica ad assumere dipendenti, in particolare i giovani.

La nostra economia sta entrando in un circolo vizioso: meno lavoratori assunti vuol dire meno persone che possono permettersi di fare acquisti o investimenti (come comprare casa e altri beni). Meno investimenti vuol dire meno denaro che circola e allo stesso tempo meno budget per le imprese che vogliono assumere nuovi dipendenti.

Fortunatamente la Nuova Legge di Bilancio 2023 prevede incentivi per assumere nuovi lavoratori e prevenire eventuali fughe di talenti, presenti in azienda. In particolare, se sei un datore di lavoro puoi sfruttare una nuova agevolazione per le assunzioni 2023.

Il nuovo incentivo, previsto dallo Stato, ti aiuta ad assumere uno o più dipendenti in forma stabile grazie ad una decontribuzione vantaggiosa fino a 6.000 euro. 

Puoi assumere quindi con contratto a tempo indeterminato:

  • donne;
  • giovani under 36;
  • over 50 disoccupati da più di 12 mesi;
  • lavoratori disabili;
  • disoccupati percettori di Naspi o di reddito di cittadinanza.

Come funziona la decontribuzione per le assunzioni 2023

Detto in parole povere, se assumi una donna, un ragazzo giovane o un lavoratore disoccupato, sei esonerato dal versamento del 100% dei contributi INPS, a partire dal 2023 e per:

  • almeno per 36 mesi (3 anni) se la tua azienda a sede al Nord e Centro Italia;
  • 48 mesi se, invece, la tua attività è ubicata nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. 

Ricorda che per ora, lo sgravio vale in ogni caso con qualsiasi forma contrattuale (tranne stage) se assumi un lavoratore disoccupato che percepisce il reddito di cittadinanza.

Infatti, solo per questa categoria puoi stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato, come previsto dalla legge di Bilancio 2022.

La versione definitiva della nuova Manovra contiene un restyling del reddito di cittadinanza e di conseguenza,questa possibilità potrebbe variare o venire confermata. 

Decontribuzione Sud al 30% è in scadenza a fine anno

Ancora più vantaggiosa è la decontribuzione che spetta alle imprese che assumono nuovo personale al Sud perché diluita in più anni(in particolare, nelle Regioni caratterizzate da un elevato tasso di disoccupazione).

La “Decontribuzione suddeve essere ancora confermata dalla Commissione europea per il 2023, essendo legata all’erogazione dei fondi per la coesione territoriale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dei Piani Nazionali di Riforma (PNR).

Ci sono buone speranze che l’agevolazione venga nuovamente approvata per il prossimo anno vista la situazione di crisi socio economica che stiamo vivendo.

Nell’attesa, ti ricordiamo che, al momento, l’esonero contributivo spetta alle imprese al Sud,  in maniera progressiva e decrescente fino al 2029 (circolare INPS 27 luglio 2022, n. 90).

Sono escluse le imprese agricole e i contratti stipulati per svolgere lavoro domestico.

Come funziona la decontribuzione Sud

In particolare, se assumi nuovo personale ti spetta una decontribuzione del 30% fino al 31 dicembre 2025.

Dopo il 2025, puoi assumere nuovo personale e usufruire dell’agevolazione in maniera ridotta con queste percentuali:

  • 20% tra il 2026 e il 2027;
  • 10% tra il 2028 e il 2029.

La decontribuzione di per sé non prevede un limite di importo come nel caso della decontribuzione per giovani, donne e disoccupati. 

Si tratta di un’agevolazione extra rispetto a quella che abbiamo descritto nel paragrafo precedente.

Una volta applicata la misura, resta ferma anche l’aliquota sulle prestazioni pensionistiche.

Le agevolazioni per le assunzioni 2023 delle donne lavoratrici

Oltre alle decontribuzioni viste finora, le imprese possono accedere anche ad un’altra agevolazione, pensate specificatamente per assumere le donne disoccupate.

Infatti, secondo il decreto 327/2022, del Ministero del Lavoro, è la disparità professionale e occupazionale tra uomo e donna è ancora troppo alta in particolare nel settore delle costruzioni (82%).

Non meno basso il divario nel settore industriale estrattivo ( 68,5%) e nella gestione dei rifiuti (64,7%) oltre che dei servizi di trasporto e della logistica ( 58,1%).

Il gender gap lavorativo scende sotto il 50% nei settori dell’agricoltura (48%); dell’industria manifatturiera (46,6%); dell’industria energetica ( 44,4%);dell’informazione e comunicazione (37,3%) e fanalino di coda, i servizi generali delle PA (29,6%).

Per garantire maggiore equità lavorativa, lo Stato premia i datori di lavoro con uno sgravio contributivo ulteriore per l’assunzione di donne per: 

  • 18 mesi se stipuli un contratto a tempo indeterminato;
  • 12 mesi per contratto a tempo determinato;
  • 18 mesi se trasformi il contratto a termine in uno a tempo indeterminato (quindi, in questo caso prevedono due rapporti di lavoro con il passaggio da un tipo di contratto all’altro).

Se sei un datore di lavoro, lo sgravio ti spetta al 50% dei contributi previdenziali da versare il prossimo anno, sulle assunzioni tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2022.

Resta sempre valido lo sgravio del 100% dei contributi previdenziali entro il limite massimo di 6mila euro annui.

Assunzioni 2023: i benefit per mantenere il posto di lavoro

Infine, non dimentichiamoci dei bonus destinati ai lavoratori che possono evitare la fuga dei tuoi dipendenti verso altre aziende e contrastare il fenomeno del quiet quitting.

Di questi abbiamo già ampiamente parlato nell’articolo: Tutti i bonus 2023 per risparmiare su casa, bollette e benzina

Ti ricordiamo brevemente due agevolazioni vantaggiose, qui di seguito:

  1. l’estensione fino al 23 gennaio 2023 della possibilità di richiedere i fringe benefit per benzina e bollette. L’azienda può concedere al lavoratore fino a 3000 euro annui completamente esentasse;
  2. un mese aggiuntivo con l’80% dello stipendio sui congedi parentali; a tal proposito puoi leggere anche Congedo parentale: un mese in più con la manovra di Bilancio 2023

Cosa pensi riguardo alle agevolazioni per le assunzioni 2023? Contribuiranno davvero a cambiare le attuali condizioni del mercato del lavoro? 

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