Il 27 novembre 2025 la camera dei deputati ha approvato in prima lettura una proposta di legge che introduce, per la prima volta, un accesso strutturato al servizio sanitario nazionale per gli italiani residenti in paesi extracomunitari ed extraeuropei. Chi è iscritto all’AIRE e vive fuori da unione europea e paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) potrà ottenere la tessera sanitaria italiana versando un contributo annuale fisso di 2.000 euro. La misura mira a risolvere un problema che coinvolge milioni di persone: secondo i dati del 2025, gli iscritti all’AIRE sono oltre 6,4 milioni, molti dei quali rinunciavano all’iscrizione proprio per non perdere l’accesso alle cure in Italia. Ora la riforma consente di mantenere contemporaneamente l’iscrizione AIRE e il diritto alla sanità italiana, a fronte di un pagamento annuo.
Indice degli argomenti
- Cosa prevede la proposta di legge approvata
- Chi può accedere e chi è escluso
- Quanto costa: il contributo annuale e come pagarlo
- Esenzioni: minori e disabili non pagano
- Cosa succede se non si paga
- quando entra in vigore e prossimi passaggi
- Perché questa riforma: il problema dell’iscrizione AIRE
- Un compromesso tra diritto alla salute e sostenibilità
Cosa prevede la proposta di legge approvata
La proposta di legge A.C. 1042-A modifica l’articolo 19 della legge n. 833/1978, cioè la norma istitutiva del servizio sanitario nazionale. Fino a oggi, la residenza sul territorio nazionale era condizione essenziale per accedere ai servizi delle aziende sanitarie locali. Con la modifica approvata, i cittadini italiani residenti all’estero e regolarmente iscritti all’AIRE potranno iscriversi presso l’azienda sanitaria locale del territorio dove si trovano le loro schede individuali, oppure presso l’ASL del domicilio di soggiorno in Italia. Il rilascio della tessera sanitaria avverrà solo dopo il pagamento del contributo annuale e permetterà di accedere alle prestazioni del SSN durante i periodi di permanenza in Italia.
Chi può accedere e chi è escluso
Il diritto all’assistenza sanitaria con contributo fisso riguarda esclusivamente i cittadini italiani iscritti all’AIRE e residenti in paesi che non appartengono all’unione europea e non aderiscono all’EFTA. Restano quindi fuori da questa disciplina gli italiani residenti in Germania, Francia, Spagna e altri stati UE, così come quelli che vivono in Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein, che continuano a beneficiare delle convenzioni europee. La norma si rivolge invece a chi vive in paesi come Stati Uniti, Canada, Australia, Emirati Arabi, Giappone, Cina, paesi sudamericani e altri stati extraeuropei: parliamo di diverse centinaia di migliaia di italiani che oggi non hanno accesso al SSN quando tornano in patria.
Quanto costa: il contributo annuale e come pagarlo
Il contributo è fissato a 2.000 euro annui, non frazionabile, calcolato sulla base della media dei costi stimati per l’assistenza sanitaria dovuta. Ogni anno il ministro della salute, di concerto con il ministro dell’economia, potrà adeguare l’importo tenendo conto della variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevata dall’ISTAT. Il versamento dovrà avvenire esclusivamente tramite strumenti di pagamento tracciabili, come previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 82/2005 (bonifico, carta di credito, PagoPa). La tessera sanitaria viene rilasciata solo dopo l’avvenuto pagamento e ha validità annuale: chi vuole continuare ad avere accesso al SSN dovrà rinnovare il versamento ogni anno.
se versi i 2.000 euro e poi decidi di rinunciare alla tessera sanitaria, non hai diritto al rimborso per i mesi non utilizzati. Il contributo è infatti annuale e non frazionabile: questo significa che conviene valutare bene quante volte torni effettivamente in Italia durante l’anno e se hai necessità di prestazioni sanitarie programmate. In caso di dubbi, può essere utile confrontare il costo del contributo AIRE con quello di un’assicurazione sanitaria privata internazionale che copra anche l’Italia.
Esenzioni: minori e disabili non pagano
Non tutti gli iscritti AIRE dovranno versare il contributo annuale. I cittadini minorenni iscritti all’AIRE e residenti in paesi extra-UE ed extra-EFTA sono esentati, a condizione che almeno un genitore o il tutore legale abbia richiesto e pagato il rilascio della propria tessera sanitaria. Durante i lavori parlamentari è stato inoltre approvato un emendamento che estende l’esenzione anche alle persone con disabilità grave, riconosciute ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge n. 104/1992. Queste categorie potranno quindi accedere alle prestazioni del servizio sanitario nazionale senza sostenere alcun costo aggiuntivo.
Cosa succede se non si paga
Il mancato pagamento del contributo annuale comporta conseguenze precise. L’utente viene prima messo in mora, poi scatta la sospensione dell’accesso alle prestazioni del servizio sanitario nazionale. È importante sottolineare che l’impossibilità di erogare prestazioni a carico del SSN riguarda solo le cure sanitarie programmabili e non urgenti: le prestazioni urgenti restano comunque garantite. Chi decide di rinunciare alla tessera sanitaria dopo averla ottenuta può farlo, ma se in futuro desidera richiedere nuovamente l’accesso dovrà versare tutti i contributi dovuti per il periodo intercorrente tra la rinuncia e la nuova richiesta, maggiorati degli interessi legali.
quando entra in vigore e prossimi passaggi
La proposta di legge è stata approvata dalla camera dei deputati in prima lettura il 27 novembre 2025 e passa ora all’esame del senato per l’approvazione definitiva. Una volta diventata legge, il ministero della salute, di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze, avrà novanta giorni di tempo per emanare un decreto attuativo che determinerà le modalità operative per l’accesso alle prestazioni del SSN da parte dei cittadini interessati. Solo dopo la pubblicazione di questo decreto gli iscritti AIRE potranno concretamente presentare domanda di rilascio della tessera sanitaria presso le ASL competenti. La riforma dovrebbe quindi entrare nel pieno della sua operatività nella primavera del 2026, salvo intoppi parlamentari o ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi.
Perché questa riforma: il problema dell’iscrizione AIRE
La norma nasce per porre rimedio a un problema storico che ha generato situazioni paradossali per migliaia di italiani all’estero. Finora, molti cittadini trasferiti in paesi extraeuropei evitavano di iscriversi all’AIRE proprio per non perdere il diritto all’assistenza sanitaria in Italia. Questo comportamento aveva conseguenze a cascata: innanzitutto creava incertezza sulla residenza fiscale della persona, anche se la giurisprudenza ha più volte chiarito che il mantenimento dell’iscrizione all’anagrafe italiana è solo una presunzione relativa. In secondo luogo, impediva l’accesso ad agevolazioni e servizi riservati agli iscritti AIRE, come il voto per corrispondenza o alcuni benefici consolari. Con la nuova disciplina, chi vive stabilmente all’estero potrà finalmente regolarizzare la propria posizione senza rinunciare alla possibilità di curarsi in Italia durante i periodi di rientro.
Un compromesso tra diritto alla salute e sostenibilità
La riforma rappresenta un equilibrio tra due esigenze contrapposte: garantire il diritto costituzionale alla salute anche agli italiani residenti all’estero e assicurare la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale. Il contributo di 2.000 euro annui è stato calcolato sulla media dei costi dell’assistenza sanitaria e intende evitare che il sistema venga sovraccaricato da prestazioni non finanziate. Per chi vive stabilmente in paesi extraeuropei senza coperture sanitarie pubbliche bilaterali, poter accedere al SSN italiano durante i rientri in patria può rappresentare un vantaggio significativo, soprattutto per chi ha necessità di controlli periodici o cure specialistiche. Se hai dubbi su come la riforma possa applicarsi al tuo caso specifico, se devi valutare convenienza e modalità di iscrizione o se vuoi pianificare gli aspetti fiscali e previdenziali legati al tuo status di residente estero, può essere utile una consulenza personalizzata per analizzare la tua situazione individuale.