Gli operatori olistici sono professionisti che promuovono la salute e il benessere integrati, ma la professione in Italia è attualmente regolamentata solo in parte dalla legge 4/2013, che ha creato alcune disposizioni ma lasciato spazio a interpretazioni. Scopri tutto quello che c’è da sapere su questa figura professionale.
L’approccio olistico alla salute e al benessere sta guadagnando sempre più popolarità. L’operatore olistico gioca un ruolo fondamentale in questo contesto e supporta le persone a migliorare la propria salute e benessere attraverso una gestione integrata che tiene conto di corpo, mente e spirito.
La questione fondamentale è che la professione dell’operatore olistico non è soggetta a una regolamentazione completa. Attualmente, l’unica legge che disciplina questa attività in Italia è la legge 4/2013, nota anche come “legge sulla liberalizzazione delle professioni“, che ha avuto un impatto sul settore degli operatori olistici. In particolare, la legge ha introdotto disposizioni relative all’esercizio delle professioni non riconosciute, lasciando tuttavia un ampio margine di manovra e interpretazione.
In questa guida, esploreremo chi è un operatore olistico, come diveltarlo e le questioni fiscali che gli operatori olistici devono affrontare.
Indice degli Argomenti
Chi è l’operatore olistico e come si diventa?
Gli operatori olistici sono professionisti che si dedicano al benessere psicofisico dei propri assistiti senza ricorrere a medicinali, ma mediante l’utilizzo di massaggi, oli naturali, erbe e creme. Adottano un approccio globale alla salute e al benessere. Si concentrano, infatti, sulla comprensione delle esigenze individuali dei clienti e sull’identificazione delle cause sottostanti, piuttosto che semplicemente trattare i sintomi. È fondamentale evidenziare che questa non è una professione medica e non ha alcun collegamento con essa.
Le tecniche impiegate dagli operatori olistici non si limitano al solo massaggio, ma comprendono anche una serie di approcci volti a migliorare lo stile di vita complessivo dei pazienti, tra cui il coaching, le sedute di meditazione e le tecniche antistress. Possono utilizzare, infatti, una vasta gamma di terapie e tecniche, tra cui la medicina alternativa, la nutrizione, la terapia energetica e il collegamento mente-corpo.
Per intraprendere la carriera di operatore olistico, non esistono requisiti professionali specifici, ma è fortemente consigliato acquisire una formazione adeguata e ottenere le competenze necessarie. Le scuole e i programmi di formazione olistica offrono corsi che coprono una varietà di approcci terapeutici e insegnano come applicarli in modo efficace. Per quanto concerne la formazione professionale, la legge promuove l’adozione di un sistema di autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell’attività.
Regolamentazione della professione: la legge 4/2013
La questione centrale è che la figura dell’operatore olistico non è completamente regolamentata. Solo la legge 4/2013 disciplina questa professione. Rientra, infatti, tra le professioni non riconosciute, ovvero che non appartengono ad Albi con relativa iscrizione ed esame di Stato. Tale legge non affronta gli operatori olistici in modo esplicito, ma fornisce una serie di principi e normative più ampi che possono essere applicati a varie professioni, compresi gli operatori olistici.
Ecco alcuni punti chiave della legge 4/2013 che sono rilevanti per gli operatori olistici:
- Liberalizzazione dell’accesso: la legge ha liberalizzato l’accesso a diverse professioni, compresi quelli nel campo della salute e del benessere. Ciò significa che gli operatori olistici possono esercitare la loro attività senza necessariamente dover aderire a ordini o albi professionali, a condizione che soddisfino determinati requisiti di competenza;
- Autoregolamentazione: la legge promuove l’autoregolamentazione all’interno delle professioni e permette ai professionisti di stabilire norme etiche e standard di qualità per la propria attività;
- Formazione e qualifiche: la legge riconosce l’importanza della formazione e delle qualifiche professionali. Gli operatori olistici devono essere adeguatamente qualificati per esercitare la loro professione, ma la legge può consentire l’adozione di sistemi di autoregolamentazione per definire i requisiti specifici;
- Libera prestazione dei servizi: la legge 4/2013 allinea l’Italia alle direttive dell’Unione Europea sulla libera prestazione dei servizi. Ciò significa che gli operatori olistici provenienti da altri paesi dell’Unione Europea possono offrire i loro servizi in Italia senza ostacoli e senza dover soddisfare requisiti eccessivamente restrittivi.
Secondo la legge 4/2013, ogni professionista deve includere nell’insieme dei documenti e dei rapporti scritti con il proprio cliente una menzione che evidenzi che la propria attività è disciplinata da questa specifica legge. In base all’articolo 1, comma 4 e 5, questa normativa enfatizza l’importanza di 3 aspetti chiave:
• Indipendenza professionale;
• Competenze specifiche;
• Rispetto dei principi etici nel campo della professione.
Inoltre, riconosce la flessibilità nelle modalità di esercizio della professione, consentendo ai professionisti di scegliere la struttura più adatta alle loro esigenze, che può essere individuale, associativa, societaria, cooperativa o in veste di dipendente.
Operatore olistico: apertura Partita IVA
L’apertura della Partita IVA costituisce un passo fondamentale per gli operatori olistici che desiderano ottenere il riconoscimento ufficiale come professionisti autonomi e a beneficiare dei vantaggi fiscali e normativi associati a questa qualifica. Come già evidenziato, l’obbligo di aprire una Partita IVA sorge quando si svolge un’attività in modo continuativo e abituale, indipendentemente dall’entità del fatturato generato.
I vantaggi possono essere significativi. Innanzitutto, conferisce uno status legale riconosciuto, che può notevolmente migliorare la credibilità professionale dell’operatore olistico agli occhi dei clienti e dei potenziali partner commerciali. Inoltre, a seconda della categoria professionale e del regime fiscale scelto, è possibile usufruire di agevolazioni fiscali specifiche che semplificano la gestione finanziaria.
Per aiutarti a comprendere meglio i primi passi da seguire nell’apertura della Partita IVA, ti fornisco una panoramica delle procedure chiave:
Registrazione come professionista autonomo
In prima battuta, dovrai registrarti come professionista autonomo presso l’Ufficio delle Entrate competente. Questo passo ti consentirà di iniziare ufficialmente la tua attività come operatore olistico. Per iniziare, dovrai compilare il modello AA9/12, un documento fondamentale per avviare il processo di apertura della Partita IVA. Puoi scegliere tra diverse modalità per presentare questo modulo:
- Online tramite il sito web dell’Agenzia delle Entrate;
- Consegna a mano in uno degli sportelli territoriali;
- Invio per posta raccomandata.
Inoltre, se l’operatore non intende assumere dipendenti, non è necessario iscriversi alla Camera di Commercio.
Scelta del Codice ATECO
All’interno del modulo AA9/12, sarà necessario fornire il codice ATECO. È fondamentale procedere con la corretta identificazione e classificazione dell’attività professionale per garantire il rispetto delle normative e delle tassazioni pertinenti.
Il codice ATECO più diffuso tra gli operatori olistici, che desiderano intraprendere una carriera come liberi professionisti è 96.09.09. Questo codice identifica le “Attività di servizi per la persona n.c.a“. Può essere utilizzato sia per aprire uno studio individuale sia per collaborare con altre strutture come spa, centri benessere o palestre.
C’è la possibilità di usufruire anche del codice 96.04.10, che si riferisce “Servizi dei Centri per il Benessere Fisico“. È utilizzato da coloro che intendono avviare un’attività come un centro massaggi di esclusivo benessere, sotto forma di ditta individuale con una connotazione imprenditoriale più marcata.
Individuazione del regime fiscale
Al momento di aprire la Partita IVA, dovrai anche selezionare il regime fiscale che meglio si adatti alla tua situazione. Le due principali opzioni sono:
- Regime Ordinario: l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) hanno aliquote progressive che vanno dal 23% al 43% sul reddito fiscale, calcolato sottraendo i costi aziendali dai ricavi. In queste regine, è necessario addebitare e versare l’IVA sui prezzi dei servizi all’Agenzia delle Entrate;
- Regime Forfettario: si applica un’imposta sostitutiva del 15% o del 5% nei primi 5 anni, a seconda delle circostanze. Non è richiesto di addebitare l’IVA sui servizi, ma non è possibile dedurre le spese effettive. Si calcola, infatti, una quota forfettaria basata su un coefficiente di redditività fisso. Per entrambi i codici ATECO menzionati sopra, il coefficiente di redditività è del 78%.
La scelta del regime fiscale è una decisione cruciale che dovresti basare sulle tue specifiche esigenze finanziarie e aziendali.
Contributi previdenziali per operatore olistico
Oltre all’apertura della Partita IVA, è cruciale considerare anche l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS. Questa responsabilità è fondamentale per assicurare la corretta copertura previdenziale e accedere a prestazioni come la pensione e l’assistenza sanitaria. Nello specifico, l’operatore olistico è definito un libero professionista senza una cassa professionale specifica ed è quindi tenuto a iscriversi alla Gestione Separata dell’INPS.
In questa gestione, i contributi previdenziali vengono versati in proporzione ai ricavi effettivamente generati. La percentuale prevista per il 2023 ammonta al 26,23%. Questo assicura che gli operatori olistici mantengano una copertura previdenziale adeguata al benessere futuro.
Conclusioni
L’operatore olistico promuove il benessere integrato di mente, corpo e spirito, ma la sua professione non è completamente regolamentata in Italia, tranne dalla legge 4/2013. Questa legge liberalizza l’accesso alle professioni, promuove l’autoregolamentazione e riconosce l’importanza della formazione.
La strada per diventare un operatore olistico professionista richiede non solo una formazione adeguata ma anche una gestione fiscale e normativa accurata. L’apertura della Partita IVA e l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS rappresentano passi fondamentali per assicurare il totale rispetto delle leggi e dei regolamenti, oltre a garantire l’accesso a tutti i vantaggi e alle tutele previste per i professionisti autonomi.
Il consiglio è quello di rivolgersi a un commercialista esperto per assicurarti di seguire la procedura corretta, in piena conformità con le leggi vigenti, e per garantire il tuo futuro in qualità di operatore olistico sul mercato.