Il dipendente può godere di un periodo di vacanza più esteso rispetto alle giornate di ferie a cui ha diritto? La gestione delle ferie annuali può presentare sfide, con la concessione di giornate libere da parte del datore di lavoro che talvolta non è allineata con i giorni maturati dal lavoratore. Tuttavia, sorgono anche situazioni in cui il dipendente ha la necessità di fruire di un numero maggiore di giorni rispetto a quelli spettanti. In questo contesto, è lecito chiedersi se sia possibile usufruirne anche prima di averle maturate e chi abbia il potere decisionale in merito.
In sostanza il lavoratore fa richiesta al datore di lavoro di poter usufruire di alcuni giorni di ferie, anche se il contatore, sia inferiore rispetto a quelle maturate.
Quando è possibile?
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Diritto alle ferie e retribuzione
Il diritto alle ferie è garantito costituzionalmente con l’obiettivo di favorire il recupero psicofisico del lavoratore. Tuttavia, a differenza di altre indennità, queste generalmente non possono essere convertite in denaro, tranne che nel caso della monetizzazione delle ferie residue a seguito di cessazione del rapporto di lavoro. In tal senso, l’ammontare della retribuzione per le ferie dipende dalla contrattazione collettiva o individuale, seguendo quanto stabilito dai contratti nazionali di settore.
Nel caso di ferie anticipate, ovvero giorni di vacanza fruiti prima di essere maturati, è importante fare chiarezza sulla situazione. La legge prevede che il lavoratore abbia diritto a un minimo di quattro settimane all’anno, ma come maturano e quando possono essere godute?
Maturazione e periodo di godimento
Maturano mensilmente, con un rateo di 1/12 delle ferie spettanti per l’intero anno. La legge non specifica un criterio preciso per la spettanza, ma stabilisce che il periodo di maturazione è annuale, pari a 365 giorni. La Cassazione chiarisce che il datore di lavoro può stabilire il periodo di maturazione, che può coincidere con l’anno civile o essere un periodo equivalente. Il decreto sull’orario di lavoro stabilisce che il lavoratore deve fruire almeno 2 settimane di ferie nel corso dell’anno di maturazione e le restanti entro 18 mesi. Il contratto collettivo non può ritardare eccessivamente il termine per il godimento delle restanti due settimane.
Possibilità di anticipo
La decisione sulle ferie spetta al datore di lavoro, che può richiamare il dipendente in caso di necessità aziendali. Tuttavia, è importante notare che violare le disposizioni può comportare sanzioni e risarcimenti. La possibilità di goderne anticipatamente non è vietata, ma richiede un accordo tra azienda e dipendente.
Il lavoratore deve farne espressa richiesta al datore di lavoro, il quale può decidere di concedere o negare le ore richieste. Se l’azienda si trova in alta densità di lavoro, il datore di lavoro, potrà declinare la richiesta del lavoratore, il quale dovrà attenersi alle decisioni prese.
Tuttavia, il datore di lavoro può concedere le ferie anticipate al lavoratore, anche se non ancora maturate, in tal caso, il lavoratore vedrà nel cedolino paga del mese successivo un contatore in negativo, ovvero il contatore presenterà davanti al numero delle ore un segno “-” , questo starà ad indicare che il lavoratore dovrà recuperare le ore usate e non ancora maturate, ma nel peggiore dei casi, qualora ci fosse la cessazione anticipata del rapporto di lavoro, al lavoratore verranno trattenute le ferie usate, perché trattasi di ore non maturate dal lavoratore, ma anticipate dall’azienda.
Generalmente il debito viene compensato con i ratei maturati successivamente, il caso precedentemente esaminato, fa riferimento al solo caso di cessazione del rapporto di lavoro.
Anticipo ferie non maturate: è un diritto?
Ogni azienda o attività procede a stabilire qual è il periodo di ferie per i propri dipendenti. È possibile che per i dipendenti appena assunti non sia stato ancora raggiunto il numero minimo per accedere alle stesse. L’azienda può comunque scegliere di garantire un anticipo. In questo modo il lavoratore dipendente può andare in ferie prima del dovuto, e i giorni verranno scalati successivamente tramite un conteggio in negativo in busta paga. |
Poter accedere all’anticipo non è un diritto per il lavoratore dipendente, e le aziende possono garantire i periodi di ferie anche in momenti diversi dell’anno ai propri dipendenti. Tuttavia capita molto spesso che i lavoratori neo assunti non possano beneficiare del periodo estivo per sospendere il lavoro.
Il lavoratore può comunque chiedere al datore di lavoro di poter accedere alle ferie in anticipo, e questa richiesta può anche essere portata avanti dai sindacati che tutelano i lavoratori, tuttavia non si tratta di un diritto del lavoratore.
Tuttavia l’anticipo non è un diritto, tenendo presente che il datore di lavoro deve organizzare le ferie dei propri dipendenti anche tenendo conto delle esigenze stesse dell’azienda, e potrebbe negare in diversi casi l’accesso anticipato al periodo di sospensione del lavoro.
Lettura degli indicatori nel cedolino paga
È opportuno conoscere il significato delle voci legate alle ferie presenti nel cedolino paga, per cui possiamo trovare:
- Le “ferie dell’anno precedente” sono il numero delle ore residue al 31 dicembre dell’anno antecedente a quello in oggetto. Ad esempio, se stiamo esaminando una busta paga di Febbraio 2024, le “ferie dell’anno precedente” si riferiscono a quelle registrate al 31 dicembre 2023;
- Le ferie maturate rappresentano quelle acquisite dal lavoratore nell’anno corrente. Di conseguenza, in un cedolino paga di aprile 2024, indicano i periodi di riposo (in giorni o in ore) accumulati nel periodo gennaio-aprile 2024;
- Le ferie godute sono i periodi di riposo usufruiti dal dipendente nel mese al quale fa riferimento la busta paga;
- Le ferie residue indicano le ore o i giorni ai quali il lavoratore ha ancora diritto.
Ferie non godute
È opportuno ricordare al lettore, che le ferie maturate ma non godute non possono essere erogate sotto forma di indennità dal datore di lavoro, lo definisce il Decreto Legislativo n.66 del 2003 che si esprime in modo chiaro: “le ferie obbligatorie, non possono essere sostituite da un’indennità”.
Non è possibile pagare le ferie non godute ai dipendenti, tanto meno con un versamento busta paga.
Unica eccezione a tale divieto, come anticipato nei paragrafi successivi è in caso di cessazione del rapporto di lavoro, qualora siano in positivo, il datore di lavoro dovrà pagare le stesse al lavoratore in busta paga, al contrario, potrà detrarre le ferie negative dalla busta paga del dipendente.
Conclusioni
Il diritto alle ferie è un aspetto fondamentale per il recupero psicofisico dei lavoratori e gode di protezioni costituzionali. Tuttavia, la gestione può presentare delle sfide sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore. È importante considerare diversi aspetti:
- Maturazione e godimento delle ferie: maturano mensilmente e devono essere fruite entro un periodo stabilito dalla legge e dai contratti collettivi, assicurando al lavoratore un minimo di quattro settimane all’anno;
- Anticipo: non è un diritto del lavoratore, ma una possibilità concessa dal datore di lavoro, che può permettere di usufruire delle ferie prima della loro maturazione. Questo viene registrato nel cedolino paga con un conteggio negativo;
- Gestione delle ferie e organizzazione aziendale: il datore di lavoro ha la responsabilità di gestirle in modo equilibrato, tenendo conto delle esigenze aziendali e dei diritti dei dipendenti;
- Indennità e ferie non godute: non è consentito convertire le ferie non godute in denaro, tranne nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, dove le ore residue (positive o negative) vengono regolate economicamente.