Gli ammanchi di cassa rappresentano una criticità ricorrente per molte imprese, ma una corretta gestione contabile e il rispetto dei requisiti normativi possono trasformarli in costi fiscalmente deducibili.
L'ammanco di cassa è la differenza negativa tra l'importo di denaro contante che dovrebbe essere presente in cassa secondo le registrazioni contabili e quello effettivamente riscontrato durante il controllo fisico. In pratica, significa che mancano dei soldi: se i registri indicano che in cassa dovrebbero esserci 1.000 euro ma ne vengono trovati solo 850, l'ammanco è di 150 euro.
Il problema assume particolare rilevanza non solo dal punto di vista operativo, ma soprattutto per le implicazioni fiscali che ne derivano. La normativa, attraverso la Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 54/E del 2010, ha definito criteri precisi per la deducibilità fiscale di questi ammanchi, purché vengano rispettati specifici requisiti procedurali e sostanziali.
La soluzione risiede nella corretta contabilizzazione del fenomeno e nell'adozione di procedure documentali che consentano di dimostrare la natura fisiologica e inevitabile di tali differenze, trasformando così un costo aziendale in una voce fiscalmente deducibile.
Definizione normativa e contabile degli ammanchi
L'ammanco di cassa rappresenta contabilmente una differenza negativa tra il valore teorico presente nei registri contabili e la consistenza fisica del denaro effettivamente rinvenuto durante i controlli periodici. Questa definizione trova la sua collocazione sistematica nell'ambito delle cosiddette "insussistenze passive" (evento non ripetitivo ma causale o imprevisto).
Dal punto di vista civilistico, l'ammanco deve essere necessariamente rilevato attraverso la seguente scrittura contabile:
DESCRIZIONE
DARE
AVERE
Ammanchi di cassa
XXX
Cassa e valori
XXX
La voce "Ammanchi di cassa" costituisce un conto di costo che trova allocazione tra gli "Oneri diversi di gestione" nella voce B14 del Conto Economico.
La rilevazione contabile deve avvenire tempestivamente nel momento in cui si manifesta la differenza, tipicamente durante i controlli di fine giornata, al momento del versamento dei contanti in banca o durante altri controlli periodici programmati dall'azienda.
Cause più comuni
Le cause più comuni che generano un ammanco di cassa includono:
Errori materiali, come un resto errato fornito al cliente;
Arrotondamenti di prezzo concessi dopo l'emissione dello scontrino;
Errori nella digitazione degli scontrini, con un importo superiore a quello realmente incassato;
Piccoli furti da parte di dipendenti;
Prelievi non giustificati da parte del titolare o dei soci.
Mentre nelle grandi catene di distribuzione (GDO) questi eventi sono considerati quasi inevitabili, nelle piccole e medie imprese possono emergere in modo palese solo durante la redazione del bilancio, rappresentando un segnale di allarme da non sottovalutare.
Prevenzione e monitoraggio
Una gestione attenta della cassa è e...
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