Chi eredita un immobile che ha dei lavori di ristrutturazione in corso di detrazione rischia di perdere la possibilità di beneficiare del bonus ristrutturazione. A chiarirlo è stata, di recente, la Corte di Cassazione. In particolare, la Corte ha chiarito che, la detrazione per il recupero edilizio spetta solo se l’erede ha un uso diretto e personale dell’abitazione. Chi decide di dare in affitto l’immobile ricevuto in eredità perde il diritto alla detrazione fiscale.
La mera titolarità dell’immobile non è sufficiente per far valere il diritto alla detrazione. Secondo la normativa è necessario che sussista un legame concreto e personale con il bene, e tale presupposto viene meno nel momento in cui l’immobile viene dato in locazione o comodato.
Il caso in esame della Corte di Cassazione
Il contribuente ha ricevuto in eredità un immobile ristrutturato, con le relative detrazioni ancora in corso. Dopo la morte del precedente titolare, l’erede aveva deciso di proseguire l’affitto dell’immobile.
L’Agenzia delle Entrate ha revocato le detrazioni, contestando l’assenza di un requisito fondamentale, ossia la disponibilità materiale e personale dell’immobile. Secondo i giudici le agevolazioni si trasferiscono all’erede soltanto se mantiene la detenzione materiale e diretta dell’immobile.
Deve essere un utilizzo personale, reale, anche saltuario, che permette all’erede di avere un legame concreto con l’immobile. Si interrompe nel momento in cui l’immobile viene concesso in locazione o in comodato. La mera titolarità dell’immobile non è sufficiente per far valere il diritto alla detrazione.
La Corte ha così respinto l’opposizione presentata dall’erede, secondo cui la locazione non farebbe venir meno l’interesse per l’immobile. Per i giudici, ciò non soddisfa il requisito richiesto dalla legge, ovvero l’utilizzo personale e non mediato da altri soggetti.
Affittare l’immobile ereditato fa perdere il diritto alle detrazioni fiscali
La sentenza della Cassazione afferma, pertanto, che affittare l’immobile fa perdere il diritto alla detrazione fiscale, anche se i lavori sono stati eseguiti e pagati dal de cuius. Per conservare il beneficio è abitare direttamente l’immobile o, comunque, detenerlo in maniera personale e non mediata.