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Imposta di successione, donazioni e trust: cosa cambia dal 2025

NewsImposta di successione, donazioni e trust: cosa cambia dal 2025

Le regole relative all’imposta di successione, donazioni e trust sono state modificate da un provvedimento in attuazione della delega sulla riforma fiscale e saranno in vigore dal 2025. La materia in oggetto è stata ampliamente razionalizzata e sono stati specificati tutti i casi in cui l’imposta non deve essere applicata.

A partire dal 2025 la dichiarazione di successione dovrà essere resa entro 12 mesi dall’apertura della successione. Per quanto riguarda i residenti italiani dovrà essere presentata telematicamente in modalità precompilata e per chi si trova all’estero dovrà essere compilato e trasmesso il modello apposito.

Vediamo, quindi, come cambiano le regole sulle imposte di donazione e successione e quali sono le principali novità.

Nuove regole su imposta di successione, trust e donazioni

Lo scopo del decreto è quello di razionalizzare la materia in oggetto e specificando quali sono tutti i casi in cui non è dovuta l’applicazione dell’imposta.

Viene stabilito che gli aventi causa devono, insieme alla presentazione della dichiarazione di successione o all’atto di donazione o al patto di famiglia, rendere apposita dichiarazione di impegno.

In mancanza di tale adempimento, si rischia di decadere dal beneficio. Esso trova applicazione anche ai trasferimenti di quote sociali e azioni di società residenti in Paesi appartenenti all’Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo.

Quando non si paga l’imposta

Lo scopo dello schema di decreto, al suo articolo 1, è quello di intervenire con l’obiettivo di definire al meglio l’ambito applicativo di tali imposte, introducendo il principio di autoliquidazione dell’imposta sulle successioni.

Il provvedimento interviene, con maggiore attenzione, in materia di trasferimenti a causa di morte e per donazione di aziende e partecipazioni sociali a favore del coniuge e dei discendenti.

In questo caso, si tratta di un trasferimento che non è soggetto a imposta quando, per effetto dello stesso, viene acquisito il controllo di diritto della società o è integrato il controllo già esistente.

Inoltre, il trasferimento non è soggetto all’imposta sulle successioni e donazioni in caso di:

  • Aziende o di rami di esse, a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività di impresa per almeno 5 anni;
  • Quote sociali o azioni di società di capitali, a condizione che gli aventi causa detengano il controllo della società per un periodo non inferiore a 5 anni.

Dichiarazione di successione e tasse in autoliquidazione

Modifiche e novità anche alle dichiarazioni di successione. Per quanto riguarda le successioni dei residenti in Italia, allora la dichiarazione dovrà essere presentata seguendo le nuove modalità telematiche.

I non residenti in Italia, invece, potranno compilare l’apposito modello e trasmetterlo per raccomandata o PEC. È molto importante che risulti la data di invio.

In tema di tassazione, da rilevare l’introduzione del principio di autoliquidazione. Il pagamento si considera definitivo e senza imposta suppletiva e dovrà essere effettuato entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione, calcolata in autoliquidazione.

Novità per i trust

Sono stati effettuati interventi di modifica anche con lo scopo di razionalizzazione la disciplina fiscale dei trust, sempre nell’ambito dell’imposta sulle donazioni e successioni.

Definendo le regole di territorialità, è stato stabilito che i trust rilevano ai fini delle imposte di donazione e successione. Perché? I trust sono idonei alla determinazione del trasferimento di beni e diritti a favore dei beneficiari.

In sostanza, un principio già proprio della giurisprudenza e dell’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 34/E del 2022. Si tratta del principio della tassazione in uscita del trasferimento dei beni dal trustee ai beneficiari, riconoscendo generalmente la neutralità fiscale dell’atto iniziale di dotazione.

Se ci spostiamo al capitolo tassazione, per quanto riguarda franchigie e aliquote di imposta applicabili, è opportuno considerare il valore dei beni e il rapporto di coniugio o parentale tra il disponente e il beneficiario all’atto del trasferimento.

Cos’altro cambia? Lo schema del decreto introduce, inoltre, la possibilità per il trustee di anticipare, in modo assolutamente volontario, il pagamento dell’imposta già al momento del conferimento dei beni oppure dell’apertura della successione.

Conclusioni

Le regole relative all’imposta di donazione, successione e trust sono state modificate da un provvedimento in attuazione della delega sulla riforma fiscale e saranno in vigore dal 2025.

Lo scopo è quello di andare a razionalizzare la materia in oggetto e specificando quali sono tutti i casi in cui non dovuta l’applicazione dell’imposta.

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