Abrogati reclamo e mediazione tributaria

HomeFisco NazionaleAbrogati reclamo e mediazione tributaria

Il D.Lgs. n. 220/23 ha stabilito l'abrogazione della fase di reclamo-mediazione nel processo tributario prevista per le liti del valore sino a 50.000 euro, l’art. 17-bis del D.Lgs. n. 546/92 a partire dal 4 gennaio.

Il 3 gennaio 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 220, relativo alla riforma del contenzioso tributario. Tra le innovazioni spicca l'abrogazione dell’art. 17-bis del D.Lgs. n. 546/92 in merito alla fase di reclamo-mediazione.
La previsione in questione è contenuta nell'art. 4 del citato decreto. Le ragioni di questa scelta vanno analizzate nel contesto delle modifiche al sistema di attuazione dei tributi, in particolare su autotutela e accertamento con adesione, che hanno impatti sull’avvio della fase processuale. Il vantaggio della nuova conciliazione su proposta del giudice tributario sarà rappresentato, oltre che dalla chiusura in tempi rapidi della vertenza, anche da un’importante riduzione delle sanzioni presenti nell’atto.
Vediamo di seguito i dettagli.
Contenzioso tributario: come cambia
La legge delega n. 111/2023, di riforma del sistema fiscale, non poteva trascurare il tema del contenzioso tributario, nonostante nel corso del 2022 sia stata già apportata un'importante riforma che ha toccato prevalentemente gli aspetti ordinamentali nella prospettiva di qualificare l'organo giudicante. Se da un lato, quindi, si è istituita la magistratura tributaria togata, che nell'arco circa di un decennio sarà pienamente operativa grazie alla progressiva fuoriuscita degli attuali componenti delle Corti di giustizia tributaria e all'immissione in ruolo dei nuovi giudici reclutati mediante concorso, dall'altro occorreva intervenire con modifiche sul rito, in modo da rendere la giustizia tributaria più rapida ed efficace.
Entrata in vigore dell'abrogazione dell'istituto di reclamo mediazione
L’art. 4 del D.Lgs. n. 220/2023 stabilisce quanto segue:

Al comma 1 si specifica che il decreto entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi il 4 gennaio;
Al comma 2 che le disposizioni, come regola generale, entrano in vigore per i giudizi di primo e secondo grado instaurati dopo il 1° settembre 2024 e, sempre al comma 2, che alcune disposizioni dell’art. 1 operano per i giudizi instaurati in primo, secondo grado o in Cassazione dal giorno successivo all’entrata in vigore del decreto, quindi dal 5 gennaio.

Occorre osservare che, per espressa previsione dell’art. 2 comma 1 del D.Lgs. n. 220/2023, l’art. 17-bis del D.Lgs. n. 546/92 è abrogato “a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto” pertanto dal 4 gennaio. In ragione di ciò non sembra possibile affermare che l’abrogazione è differita a settembre 2024 o che operi per i ricorsi notificati dal 5 gennaio: il legislatore ha sentito la necessità di esplicitare all’art. 2 che per tale specifico caso l’effetto è immediato così escludendolo sia dalla regola generale, che come appena detto posticipa l’effetto a settembre 2024, sia dalla regola speciale che, per le fattispecie ivi indicate (tra cui non compare l’abrogazione dell’art. 17-bis) prevede che le novi...

Fiscomania.com

Questo articolo è riservato agli abbonati:
Scopri come abbonarti a Fiscomania.com.


Sei già abbonato?
Accedi tranquillamente con le tue credenziali: Accesso
I più letti della settimana

Abbonati a Fiscomania

Oltre 1.000, tra studi, professionisti e imprese che hanno scelto di abbonarsi per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi. Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure Accedi con il tuo account.

I nostri tools

 

Sabrina Maestri
Sabrina Maestri
Classe 1986, vogherese, aspirante consulente del lavoro. Appassionata di giornalismo, scrivo da anni per portali di informazione e testate giornalistiche online occupandomi di temi legati al mondo del lavoro, al fisco e bonus fiscali.
Leggi anche

Se mi trasferisco all’estero posso percepire la Naspi?

Il lavoratore che ha perso il lavoro in Italia e vuole trasferirsi all'estero può continuare a percepire l'indennità di...

Tracciabilità solo nazionale per le spese di trasferta

Il nuovo decreto legge fiscale approvato il 12 giugno dal Governo circoscrive gli obblighi di tracciabilità delle spese di...

Concordato biennale salvo in caso di pagamento di avvisi bonari

Il decreto correttivo del 4 giugno 2025 introduce una "finestra di salvezza" di 60 giorni per i contribuenti che...

Proroga pagamenti imposte al 21 Luglio 2025 per le partite IVA

Il 12 giugno 2025 il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto-legge fiscale che introduce la tanto attesa...

Decreto acconti IRPEF approvato: le novità

Il correttivo fiscale sulle aliquote Irpef è stato approvato dal Senato. Adesso manca il via libera della Camera entro il 22...

Taglio IRPEF, seconda aliquota 33%: chi ci guadagnerà?

Il governo sta lavorando su alcuni interventi in materia fiscale. In particolare, sul taglio dell'Irpef per il ceto medio,...