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Bonus casa, come cambierà nel 2025? Tra tagli e conferme

NewsBonus casa, come cambierà nel 2025? Tra tagli e conferme

Come più volte annunciato il Governo Meloni sta procedendo lungo la strada della razionalizzazione in termini di bonus casa. Le agevolazioni edilizie non solo infatti hanno subìto modifiche ma, alcune, subiranno anche dei veri e propri tagli fino a sparire completamente dal 2025.

Prosegue la stretta sui bonus edilizi. Il panorama delle agevolazioni si sta assottigliando, e l’accesso sembra essere sempre meno conveniente rispetto al passato.

Il 2025 porterà con sè ridotte risorse da destinare alle misure che rientrano nei bonus casa, con la conseguenza che molte agevolazioni non saranno riconfermate o subiranno importanti tagli in termini di aliquote. Una prospettiva che stranisce se si pensa all’obiettivo ‘green’ di stampo UE che, entro il 2030, vuole abitazioni a ridotto impatto ambientale. Gli incentivi, che potrebbero favorire il raggiungimento di questo standard, anzichè aumentare si assottigliano sempre di più.

Vediamo dunque di capire cosa aspettarsi dai bonus casa nel 2025 e cosa rimane.

Decreto Superbonus

Partendo dal Decreto Superbonus, lo scorso 23 maggio 2024 ha visto la sua approvazione definitiva alla Camera dei Deputati diventando così legge.

Tra le novità che riguardano i bonus edilizi troviamo la misura “spalma detrazioni” con cui il ministro Giorgetti ha sintetizzato l’allungarsi a 10 anni, contro i 4 del precedente provvedimento, del lasso temporale in cui è possibile suddividere le detrazioni collegate alle spese sostenute per i bonus edilizi (sono inclusi superbonus, bonus barriere architettoniche, sismabonus e sismabonus acquisti).

Per i cittadini si dilatano, quindi, i tempi per avere il rimborso completo di ciò che spetta (che resta spalmato in 4 anni solo per le spese avvenute entro il 31 dicembre 2023).

La ripartizione in 10 anni non interessa i crediti di imposta derivanti da sconto in fattura o cessione, che potranno essere utilizzati dalle imprese in 4 rate se inerenti al Superbonus, in 5 rate se derivanti da Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche. Essa, è, invece, obbligatoria laddove si decida di optare per l’uso diretto dei bonus in dichiarazione.

L’altra novità legata alle detrazioni è il loro carattere retroattivo, in quanto si potranno detrarre anche le spese sostenute prima dell’entrata in vigore della legge, e precisamente quelle a partire da gennaio 2024.

Bonus edilizi in scadenza

I bonus edilizi in scadenza entro il 31 dicembre 2024 potrebbero subire un’importante revisione, considerando l’impatto negativo sul deficit pubblico causato dalla prolungata applicazione del Superbonus al 110%. La razionalizzazione è dunque alle porte, con un panorama di incentivi al ribasso che fa sì che ristrutturare casa diventi sempre più oneroso.

Tra le agevolazioni fiscali in scadenza entro dicembre troviamo il bonus ristrutturazione 50%, che permette ad oggi di detrarre dalle tasse la metà delle spese sostenute per interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria su immobili residenziali. Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per il bonus ristrutturazioni è prevista scendere fino al 36% per tre anni dopodiché, dal 2028 al 2033, l’agevolazione si abbasserà al 30%. Per quanto riguarda il tetto massimo di spesa, rimane stabile a 96.000€ fino alla fine dell’anno corrente (31 dicembre 2024) per poi dimezzarsi a 48.000€.

Connesso alla ristrutturazione il bonus mobili, ossia la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di lavori di recupero. La detrazione, anch’essa in scadenza al 31 dicembre 2024, va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l’anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il bonus è in vigore fino alla fine dell’anno e per ora non si parla di proroghe.

Scade sempre a dicembre il bonus verde, la detrazione Irpef al 36% per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, nonché la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

I bonus casa che potrebbero sparire

Alcune delle agevolazioni fiscali previste per il settore edilizio, già soggette negli scorsi anni a regolari tagli e riduzione delle aliquote, rischiano di non essere riconfermate nel 2025. Stiamo parlando del Bonus Mobili, del Bonus Verde e della possibilità di combinare l’Eco-Sismabonus sulle parti comuni degli edifici. Queste opzioni al momento non sembrano infatti figurare nell’agenda governativa.

Uno degli incentivi che invece quasi certamente scomparirà è il cosiddetto “bonus caldaie” che oggi permette di detrarre il 65% o il 50% della spesa, a seconda delle caratteristiche dell’impianto. Per effetto della direttiva Ue sulle “case green” i sistemi a metano o gpl non potranno essere più incentivati. A salvarsi dalle scure saranno solo le caldaie ibride che combinano un sistema alimentato a gas con pompe di calore o impianti solari. Queste ultime però, e non è un dettaglio da poco, costano molto più di quelle “normali”.  

Bonus casa che resteranno

Nel novero dei bonus già confermati anche per il 2025 invece ci sono il sismabonus (con aliquote differenziate in base al livello di rischio sismico) il bonus idrico e quello dedicato alle barriere architettoniche. Per il resto non possono essere escluse sorprese.

Di recente è stato l’Ufficio parlamentare di bilancio, vista l’esplosione dei costi, a suggerire al governo di introdurre dei criteri selettivi nell’elargizione di queste agevolazioni e, soprattutto, di sottoporre ogni richiesta “ad autorizzazioni preventive” senza automatismi. Dei bonus edilizi, del loro costo, si continuerà a discutere molto probabilmente nei prossimi mesi, ma le decisioni finali verranno prese solo a fine dicembre, con la nuova legge di bilancio. 

Fondo per danni da terremoti e Cilas dormienti

Più che di bonus casa, ma sempre nell’ambito delle agevolazioni edilizie, per l’anno 2025 verranno stanziati 35 milioni di euro a favore di chi effettuerà interventi di riqualificazione energetica e antisismici, su immobili che abbiano subito danni o lesioni da fenomeni sismici avvenuti dopo il 1° aprile 2009 in regioni diverse da Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria.

Per le zone dell’Italia centrale devastate dal terremoto del 2016 e per i paesi dell’Abruzzo danneggiati dalle scosse del 2009 resta invariato il fondo di 400 milioni di euro da destinare a cessione del credito e sconto in fattura.

Viene, però, abolito il superbonus rafforzato che, previa rinuncia al contributo destinato alla ricostruzione consente di avere un’agevolazione del 150%, e specificato che i 400 milioni di euro sono destinati a nuove pratiche la cui data di presentazione rientri nel periodo aprile-dicembre 2024.

La legge affronta anche il tema delle Cilas dormienti, con cui si indicano gli interventi per lavori già svolti alla data del 30 marzo 2024 senza il sostenimento di alcuna spesa documenta da idonea fattura. Sull’argomento, trascurato nella precedente versione del decreto, il governo ha di fatto stabilito che non sarà più possibile godere dei benefici del superbonus (sconto in fattura o cessione del credito) per lavori la cui data di comunicazione di inizio attività sia avvenuta entro il 16 febbraio 2023.

Con il fine del monitoraggio della spesa pubblica, l’articolo 3 del D.L. n. 39/2024, impone l’obbligo a chi ha già avviato i lavori o è intenzionato a farli usufruendo del super bonus, di dare comunicazione dei seguenti dati correlati alle spese da super ecobonus e super sismabonus: dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi, totale delle spese sostenute e in previsione alla data del 30 marzo 2024, la percentuale di detrazione cui si ha diritto.

Destinatari della comunicazione sono ENEA, per interventi di efficientamento energetico, mentre per interventi antisismici, il Portale nazionale delle classificazioni sismiche (Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri).

In caso di mancato rispetto del suddetto obbligo, la legge prevede sanzioni per gli inadempienti.

Conclusioni

Novità in arrivo dal prossimo anno per il novero dei bonus edilizi. Alcuni subiranno una nuova veste, con tagli rispetto alla versione precedente, mentre altri con ogni probabilità spariranno. La conferma la si avrà con la legge di bilancio di fine anno, che permetterà di capire quante risorse avrà a disposizione il Governo e come intende utilizzarle, in un’ottica sempre di riduzione del deficit pubblico.

Stando alla prospettiva attuale si prospettano però tempi duri per chi intende ristrutturare il proprio immobile, alla luce anche degli obiettivi fissati dalla Direttiva UE case green.

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