Con la risposta all’Interpello n. 284 del 5 aprile 2023, l’Agenzia delle Entrate fornisce un quadro essenziale per comprendere le recenti modifiche legislative che hanno influenzato il trattamento fiscale di questi premi di risultato.
Nel mondo delle imposte e delle normative fiscali, le novità possono spesso risultare complesse e di difficile comprensione. Tuttavia, è importante essere sempre aggiornati, soprattutto quando si tratta di questioni finanziarie. Nel 2023, l’Agenzia delle Entrate ha emesso una risposta a interpello (n. 284 del 5 aprile 2023) che fornisce chiarimenti cruciali sulla tassazione dei ristorni erogati ai soci delle cooperative.
Scopriremo cosa sono i ristorni ai soci, come funzionano le nuove regole fiscali e le opzioni disponibili per le cooperative.
Cosa sono i Ristorni per i soci?
I ristorni ai soci rappresentano una forma di premio di risultato erogato ai soci di cooperative o enti mutualistici. Questi premi sono strettamente legati alla performance dell’impresa e sono distribuiti ai soci in base a criteri prestabiliti. L’incremento della remunerazione del prodotto o del lavoro conferito dai soci, hanno fatto sì che si producesse un guadagno da suddividere tra i soci delle cooperative sotto forma di ristorni.
Aumento del capitale sociale
Le recenti modifiche legislative hanno introdotto importanti cambiamenti nella tassazione dei ristorni distribuiti ai soci lavoratori attraverso l’aumento del capitale sociale. Questi cambiamenti riguardano il regime fiscale che si applica a tali somme e offrono alle cooperative diverse opzioni.
In passato, il regime di “sospensione d’imposta” era ampiamente utilizzato per i ristorni distribuiti mediante aumento del capitale sociale. Questo significava che tali somme non venivano considerate nel reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino al momento della loro effettiva erogazione. Tuttavia, al momento dell’attribuzione, poteva essere applicata un’imposta del 26%.
Nel 2020, la legge ha introdotto un nuovo regime fiscale opzionale, consentendo l’immediato assoggettamento a imposta delle somme destinate all’aumento del capitale sociale. Questo nuovo regime prevede una ritenuta ridotta del 12,50% a titolo d’imposta, applicata al momento dell’attribuzione delle somme.
È importante notare che questa opzione è facoltativa e deve essere deliberata dall’assemblea della cooperativa. Tuttavia, la legge specifica che tale facoltà non si applica ai soci diversi dalle persone fisiche e ai soci imprenditori individuali. Questi ultimi sono soggetti a un’imposta del 26%.
La scelta del regime fiscale non si perfeziona con la delibera dell’assemblea, ma con il successivo versamento della ritenuta entro termini specifici. Inoltre, il nuovo regime può essere applicato anche alle somme attribuite ad aumento del capitale sociale prima dell’entrata in vigore della nuova legge, previa delibera dell’assemblea.
Queste modifiche offrono alle cooperative una maggiore flessibilità nella gestione dei ristorni e consentono loro di adottare un regime fiscale più adatto alle proprie esigenze. Tuttavia, è importante consultare un professionista fiscale per valutare attentamente le opzioni disponibili e prendere decisioni informate in merito alla tassazione dei ristorni.
La differenza importante in base al rapporto dei soci
La differenza si evince nel caso di rapporto di socio lavoratore, il quale avrà un ristorno di natura reddituale ai fini del lavoro subordinato e quindi verrà tassato come tale. Nel caso in cui i ristorni sono riferiti a restituzione di quote del prezzo pagato da socio imprenditore o lavoratore autonomo, questi andranno a concorrere nel reddito del soggetto e tassato come tale.
L’articolo mette in evidenza le dinamiche dei ristorni nelle società cooperative e le recenti modifiche legislative che hanno influenzato il loro trattamento fiscale.
La distribuzione dei ristorni mediante aumento di capitale sociale ha portato a diverse regolamentazioni nel corso degli anni. L’adozione del nuovo regime è facoltativa e dipende dalle decisioni dell’assemblea della cooperativa.
Tuttavia, alcune categorie di soci, come quelli diversi dalle persone fisiche e gli imprenditori individuali, sono soggetti a un’imposta fissa del 26% e non possono beneficiare di questa facoltà.
La scelta del regime fiscale deve essere supportata dal versamento della ritenuta entro termini specifici, e la decisione di applicare il nuovo regime anche agli stock di capitale accumulati in passato può essere presa dall’assemblea a distanza di anni.
Infine, l’articolo affronta la questione della partecipazione dei soci alla delibera che decide la tassazione immediata facoltativa.
Si ritiene che i soci abbiano la facoltà, ma non l’obbligo, di aderire a questo regime fiscale. Questa flessibilità consente ai soci di adattare la tassazione dei loro ristorni alle proprie esigenze individuali.
In sintesi, le recenti modifiche legislative hanno introdotto nuovi scenari per la tassazione dei ristorni nelle cooperative, offrendo maggiore flessibilità nella gestione di queste risorse e consentendo ai soci di adottare il regime fiscale più adatto alle loro circostanze. Tuttavia, è fondamentale consultare un consulente fiscale esperto per prendere decisioni informate e conformi alla legge in materia di ristorni nelle cooperative.
Domande frequenti
I ristorni ai soci rappresentano premi di risultato erogati ai soci di cooperative o enti mutualistici in base a criteri prestabiliti. Questi premi sono legati alla performance dell’impresa e possono derivare da un risparmio di spesa o dall’incremento della remunerazione per il lavoro o i servizi forniti dai soci.
Nel 2020, è stata introdotta una nuova opzione fiscale che permette l’immediata tassazione dei ristorni destinati all’aumento del capitale sociale. Questo nuovo regime prevede una ritenuta ridotta del 12,50% a titolo d’imposta. Tuttavia, la sua adozione è facoltativa e deve essere deliberata dall’assemblea della cooperativa.
Il nuovo regime fiscale agevolato è disponibile per i soci delle cooperative, ma alcune categorie di soci, come quelli diversi dalle persone fisiche e gli imprenditori individuali, sono soggetti a un’imposta fissa del 26% e non possono usufruire di questa agevolazione.
È fondamentale compilare il modello di dichiarazione allegato al decreto in modo chiaro e trasparente nella sezione relativa alla partecipazione agli utili dell’impresa. Questo passaggio è essenziale per godere dell’agevolazione fiscale.
Sì, è possibile cambiare il regime fiscale dei ristorni accumulati in passato attraverso una delibera dell’assemblea della cooperativa. Non è necessario che questa decisione venga presa alla prima assemblea utile, ma è importante che gli amministratori forniscono una adeguata informativa ai soci per valutare l’opportunità di applicare il nuovo regime fiscale.