L’atteso Decreto ristori quater, ormai, deliberato dal Consiglio dei ministri, ha disposto numerose proroghe alle scadenze fiscali. Cosa cambia nel calendario del mese di dicembre?

Con il via libera all’atteso quarto Decreto ristori, il Consiglio dei ministri ha introdotto una maxi-moratoria fiscale, rinviando tutte le scadenze del mese di dicembre, fino a giungere alla primavera del 2021. Con questo intervento, quindi, si è inteso ampliare il raggio di operatività, rispetto ai precedenti decreti, di cui, tuttavia, bisognerà ancora tener conto.

Le imprese che hanno subito forti cali di fatturato a causa della pandemia, potranno allora tirare un sospiro di sollievo, grazie alle nuove proroghe e sospensioni, deliberate nella notte del 28 novembre. Accanto a tale previsione, invero, sono stati stanziati nuovi fondi a sostegno dell’economia.

In tale sede, tuttavia, intendiamo occuparci principalmente delle proroghe alle scadenze fiscali, di cui ci accingiamo ad offrirti un quadro sistematico.

Scadenze fiscali

Le scadenze fiscali del mese di dicembre

Indichiamo, brevemente, tutte le proroghe delle imposte dovute nel mese di dicembre 2020.

Irap e modello 770

Con il Decreto Ristori quater, le scadenze previste per il 30 novembre sono slittate al 10 dicembre.

In particolare, la disposizione riguarda il versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP. Questa previsione interessa i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato.

Presumibilmente la proroga dovrebbe interessare anche le imposte sostitutive derivanti dalla dichiarazione, sebbene tale ipotesi non è stata ancora ufficializzata dalle autorità competenti.

Scadono, nella stessa data, anche il termine per presentare la dichiarazione dei redditi e l’IRAP, relativo al periodo di imposta del 2019, nonché per il modello 770. I relativi adempimenti dovranno essere assolti esclusivamente in via telematica.

Per alcuni soggetti, la scadenza è slittata fino al 30 aprile 2021. Tra questi rientrano:

  • Soggetti ISA;
  • Coloro che hanno subito un calo di fatturato del 33 % nel primo semestre 2020;
  • Tutti i soggetti degli Allegati 1 e 2 del Decreto ristori bis, indipendentemente dal calo di fatturato.

Preu e canone concessorio

Per quanto riguarda le scadenze fiscali del Preu e del canone concessorio sono opportuni dei chiarimenti.

Il decreto ristori quater, infatti, prevede il pagamento immediato del 20% dell’imposta entro la data del 28 dicembre 2020. Mentre il restante 80% potrà essere versato in rate mensili a partire dal 22 gennaio 2021 fino al 30 giugno 2021.

Iva, trattenute previdenziali, ritenute sui redditi da lavoro dipendente

Le scadenze fiscali, oggetto della proroga a più lungo termine, sono l’IVA, ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, nonché i contributi previdenziali e assistenziali. L’adempimento di tali imposte è, infatti, slittato al 16 marzo 2021.

Tuttavia, la proroga non opera per tutti i soggetti tenuti al versamento dell’imposta, ma solo alle attività di impresa, arte o professione, che:

  • Hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato;
  • Ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019;
  • Diminuzione del fatturato nel mese di novembre 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, pari al 33% del fatturato del mese di novembre 2019.

Anche per i soggetti che hanno avviato l’attività lavorativa successivamente al mese di novembre 2019, il termine è spostato al 16 marzo. I criteri relativi ai ricavi e al fatturato, invece, non si applicano alle attività sospese con D.P.C.M. del 3 novembre 2020, nonché alle attività di ristorazione, che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nelle aree del territorio nazionale classificate come zone arancioni o rosse. Similmente, accade per i soggetti economici individuati dall’Allegato 2 del Decreto ristori bis.

Le scadenze fiscali non oggetto di proroga: IMU

Il Decreto ristori quater nulla cambia rispetto al termine di scadenza dell’IMU, ancora previsto per il 16 dicembre.

Ovviamente, suddetta previsione non si applica a tutti coloro che sono stati esentati con i precedenti interventi del Cdm. L’esenzione è prevista a beneficio di tutti i soggetti passivi di imposta, non anche i proprietari, dei seguenti immobili:

  • Stabilimenti balneari,
  • Categoria catastale D/2, cioè alberghi e pensioni, nonché le relative pertinenze;
  • Categoria catastale D, in uso per eventi fieristici o manifestazioni;
  • Inoltre,  categoria catastale D/3, volti all’espletamento di servizi cinematografici, oppure teatri e sale per concerti e spettacoli;
  • Immobili adibiti a discoteche, sale da ballo, night-club e simili;
  • Nonché tutti gli immobili destinanti all’esercizio delle attività imprenditoriali elencate dall’Allegato 2 el Decreto ristori bis.

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