Rottamazione quinquies e dilazioni attive: conviene sospendere?

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Chi ha una rateizzazione in corso deve decidere ora se interrompere le rate di ottobre, novembre e dicembre per risparmiare su sanzioni e interessi.

Chi sta pagando una dilazione ordinaria delle cartelle esattoriali si trova di fronte a una scelta urgente: interrompere le rate in scadenza a ottobre, novembre e dicembre 2025 per risparmiare sanzioni e interessi con la rottamazione quinquies, o continuare a pagare regolarmente per evitare la decadenza dalla rateizzazione e i rischi di recupero coattivo. Il disegno di legge di bilancio 2026, attualmente in discussione parlamentare, prevede infatti che dalla nuova definizione agevolata si scomputi solo la quota capitale già versata, non l’intero importo delle rate pagate che include anche sanzioni e interessi.

La nuova rottamazione quinquies

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 17 ottobre 2025 il disegno di legge di bilancio 2026 che prevede la rottamazione quinquies, una nuova definizione agevolata dei carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. La misura riguarda esclusivamente i debiti derivanti da omessi versamenti risultanti dalle dichiarazioni annuali e dai controlli automatici (articoli 36-bis e 36-ter del DPR n. 600/73) e formali (articoli 54-bis e 54-ter del DPR n. 633/72), oltre agli omessi versamenti contributivi INPS non derivanti da accertamento.​​

Il testo, ancora in fase di discussione parlamentare e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevede che i contribuenti possano estinguere questi carichi senza corrispondere sanzioni, interessi di mora (art. 30 DPR n. 602/73), interessi da ritardata iscrizione a ruolo (art. 20 DPR n. 602/73) e aggio. Restano dovuti solo il capitale (imposta o contributo) e, in caso di pagamento rateale, gli interessi al 4% annuo.​

Il meccanismo di scomputo della quota capitale

La rottamazione quinquies introduce un meccanismo di scomputo che impatta direttamente chi ha già in corso una dilazione ordinaria ex articolo 19 del DPR n. 602/73. Quando un contribuente presenta domanda di rottamazione, dalle somme dovute per la definizione agevolata si scomputano non le intere rate già pagate, ma solo la quota capitale contenuta in quelle rate. Le quote di sanzioni e interessi già versate vanno quindi definitivamente perdute.​​

Prendiamo un esempio concreto: un contribuente ha un debito di 10.000 euro composto da 6.000 euro di capitale, 2.500 euro di sanzioni e 1.500 euro di interessi. Ha già pagato 15 rate mensili da 300 euro ciascuna (totale 4.500 euro), di cui circa 2.700 euro a copertura del capitale e 1.800 euro tra sanzioni e interessi. Con la rottamazione quinquies dovrà pagare solo il capitale residuo di 3.300 euro (6.000 – 2.700), ma perderà i 1.800 euro già versati per sanzioni e interessi. Se avesse interrotto prima i pagamenti della dilazione ordinaria, avrebbe risparmiato proprio quella componente.​

Il pagamento della rottamazione può avvenire in unica soluzione entro il 31 luglio 2026 oppure in un massimo di 54 rate bimestrali spalmate dal 2026 al 2035, con importo minimo di 100 euro per rata e interesse del 4% annuo a partire dal 1° agosto 2026. La domanda andrà presentata entro il 30 aprile 2026, con modello che dovrebbe essere disponibile già a gennaio 2026.

Tempistiche e iter degli atti

Il disegno di legge di bilancio 2026 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 e il testo bollinato è ora all’esame parlamentare. Per l’entrata in vigore della rottamazione quinquies sono necessari: l’approvazione definitiva della legge di bilancio da parte del Parlamento (prevista entro il 31 dicembre 2025), la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e successivamente l’emanazione del provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate che definirà le modalità operative e il modello di domanda.

Le scadenze operative previste dalla bozza di DDL sono: domanda dal 21 gennaio al 30 aprile 2026, prima rata o pagamento unico entro 31 luglio 2026, seconda rata entro 30 settembre 2026, terza rata entro 30 novembre 2026. Dal 2027 in poi le rate saranno bimestrali con scadenze fisse: 31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre.

Le valutazioni da fare sulle dilazioni

Chi ha una dilazione ordinaria attiva deve valutare attentamente se interrompere le rate in scadenza a ottobre, novembre e dicembre 2025. L’interruzione permette di risparmiare la quota di sanzioni e interessi contenuta in queste rate, che altrimenti andrebbe persa con la rottamazione. Tuttavia, le rate non pagate contribuiscono al conteggio delle 8 rate mancanti che determinano la decadenza dalla dilazione ex articolo 19 del DPR n. 602/73.​​

Il rischio principale è duplice: se si decade dalla dilazione ordinaria prima di aderire alla rottamazione, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può riprendere le attività di recupero coattivo (pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche). Se poi si decade anche dalla rottamazione quinquies per mancato pagamento di due rate anche non consecutive, non è garantito di poter riprendere la vecchia dilazione precedentemente revocata. Il DDL di bilancio 2026, a differenza della rottamazione-ter, non prevede espressamente l’impossibilità di nuove dilazioni in caso di decadenza dalla definizione agevolata, ma stabilisce genericamente che “pagata la prima rata le dilazioni precedenti vengono revocate e non possono più essere concesse nuove dilazioni”.​​

La strategia più prudente è presentare domanda di rottamazione appena disponibile il modello a gennaio 2026, in modo che le pregresse dilazioni vengano immediatamente sospese in via automatica (come prevede il comma 10 lettera b del DDL). In questo modo si evita di continuare a versare inutilmente sanzioni e interessi nelle rate successive alla domanda. Per le rate di ottobre, novembre e dicembre 2025 invece, chi ha margine sulle 8 rate consentite potrebbe valutare l’interruzione, tenendo però conto dei propri vincoli patrimoniali e del rischio di azioni esecutive.

AspettoDilazione ordinaria art. 19Rottamazione quinquies
Componenti da pagareCapitale + sanzioni + interessi + aggioSolo capitale + interessi 4% su rate
Numero rate massimo72 mensili (120 fino a 120k€)54 bimestrali (9 anni)
DecadenzaDopo 8 rate non pagateDopo 2 rate non pagate o ultima rata
Scomputo pagamenti pregressiN/ASolo quota capitale
Carichi ammessiTutti i carichiSolo omessi versamenti 2000-2023

Contesto e reazioni

Secondo la Relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato, la rottamazione quinquies avrà un impatto negativo sul bilancio statale di 778 milioni di euro nel periodo 2026-2036. Lo Stato rinuncerà nel solo 2026 a 1,477 miliardi di euro che sarebbero arrivati con la riscossione ordinaria, con perdite che proseguiranno fino al 2029. Solo dal 2030 gli incassi della rottamazione supereranno quelli ordinari, ma senza compensare le perdite iniziali.

La nuova definizione agevolata rappresenta la quinta edizione di questo strumento straordinario, dopo le rottamazioni-bis (2017), ter (2018), quater (2023) e la precedente sanatoria prevista nel decreto sostegni. A differenza delle edizioni precedenti, la decadenza dalla rottamazione quinquies è prevista solo in caso di mancato pagamento dell’unica rata, di due rate anche non consecutive, o dell’ultima rata. Non è prevista tolleranza di 5 giorni come nelle precedenti edizioni.

Domande frequenti

Se interrompo la dilazione ordinaria ora, rischio il pignoramento prima di aderire alla rottamazione?

Sì, se raggiungi le 8 rate non pagate decadi dalla dilazione e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può riprendere le azioni esecutive. Il blocco delle attività avverrà solo dopo la presentazione della domanda di rottamazione a gennaio 2026, quindi le rate di ottobre-dicembre 2025 sono il periodo più delicato per valutare l’interruzione.

Quanto risparmio realmente interrompendo la dilazione prima della rottamazione?

Risparmi tutta la quota di sanzioni, interessi e aggio contenuta nelle rate non pagate, che normalmente rappresenta il 30-40% dell’importo di ogni rata. Questa componente andrebbe comunque persa con la rottamazione, visto che si scomputa solo il capitale.

Se decade la rottamazione quinquies, posso riprendere la vecchia dilazione?

Il DDL di bilancio 2026 non lo esclude espressamente come faceva la rottamazione-ter, ma prevede che dopo il pagamento della prima rata “le dilazioni precedenti vengono revocate e non possono più essere concesse nuove dilazioni”. La formulazione generica lascia margini interpretativi, ma il rischio è elevato.

Quando sarà disponibile il modello di domanda per la rottamazione quinquies?

Il modello dovrebbe essere reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione a gennaio 2026, dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio e l’emanazione del provvedimento attuativo. Le domande potranno essere presentate dal 21 gennaio al 30 aprile 2026.

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Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
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