Prosegue l’attesa per la rottamazione quinquies, e intanto l’unica certezza è data dalla nuova scadenza della quinta rata della rottamazione quater stabilita nel decreto che ha apportato correttivi al concordato preventivo biennale. Ci si aspettava che in questo provvedimento si inserisse anche la nuova sanatoria ma così non è stato.
Con ogni probabilità, quindi, se ne riparlerà a settembre col primo provvedimento utile. Vediamo intanto cosa sappiamo finora e cosa aspettarci nel futuro.
Rottamazione quinquies: cosa si attende
Le voci danno per certa l’introduzione della rottamazione quinquies anche se non è ancora chiaro quando sarà prevista la nuova sanatoria. Sicuramente rappresenta un’ulteriore opportunità per l’erario di fare cassa e di vedersi arrivare entrate che, con le modalità di riscossione ordinarie, sarebbe più difficile ottenere.
A quanto sembra la nuova rottamazione dovrebbe comprendere i debiti affidati all’agente di riscossione fino al 31 dicembre 2023. Non è poi escluso che possano essere ricompresi debiti anche del 2024. Tutto dipende da quando eventualmente sarà introdotta la nuova rottamazione. Resta infatti da capire se il campo di azione della quinquies sia solo quello escluso dalla quater (e quindi debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023) oppure se potrebbe andare a ricomprendere anche debiti già inclusi nella rottamazione quater.
Nella rottamazione quinquies, inoltre, dovrebbe essere prevista la sanatoria di quelle tipologie di debito che non includono solo le classiche tasse e imposte non versate ma anche multe stradali e bolli auto inevasi.
I ‘rumors’ sulla previsione della rottamazione quinquies provenivano dall’Associazione nazionale commercialisti, dopo un incontro con il viceministro all’Economia Maurizio Leo. Come si era appreso da una nota a luglio la volontà era quella di riaprire la definizione agevolata e di introdurre una nuova rottamazione, la quinquies per l’appunto.
Da allora le voci hanno continuato a circolare fino alle più recenti che vorrebbero compresi nella nuova rottamazione anche i debiti affidati all’Agente di riscossione fino a tutto il 2023. Inizialmente si pensava che la nuova rottamazione sarebbe stata prevista in un collegato fiscale alla Legge di Bilancio 2025, ma è lecito pensare che, visto che le entrate servono per finanziare proprio la Legge di Bilancio, la rottamazione quinquies possa essere staccata dalla manovra di fine anno e arrivare addirittura qualche mese prima.
Proroga quinta rata rottamazione quater
Mentre si attendono sviluppi sulla rottamazione quinquies è stato dato più tempo per pagare la prossima tranche di versamenti nell’ambito della definizione agevolata, che copre tutti i carichi affidati dall’Agente della riscossione che vanno dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. È stato, infatti, prorogato il termine per il pagamento della quinta rata della rottamazione quater. Inizialmente fissato al 31 luglio, ora è stato spostato al 15 settembre. Questa proroga è stata preannunciata nell’ambito dell’ultimo decreto attuativo della riforma fiscale approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì 26 luglio.
Fonti di governo hanno spiegato che il Cdm ha approvato in via definitiva il decreto legislativo con le “disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale”, il cui sesto articolo “differisce al 15 settembre 2024 il termine di pagamento della rata della rottamazione-quater con scadenza al 31 luglio 2024″.
Nello specifico la rottamazione-quater include tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 2000 al 30 giugno 2022. Ciò comprende:
- Cartelle non ancora notificate;
- Carichi oggetto di rateizzazione o sospensione;
- Carichi già sottoposti a precedenti misure agevolative (come “Rottamazione” o “Saldo e Stralcio”), anche se decaduti per mancato o insufficiente pagamento di una rata del piano precedente.
Non rientrano invece nel beneficio della Rottamazione-quater, oltre ai carichi affidati all’Agente della riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022, quelli relativi a:
- Le somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato;
- I crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
- Le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- Le “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e l’Imposta sul Valore Aggiunto riscossa all’importazione;
- Le somme affidate dagli enti della fiscalità locale e/o territoriale per la riscossione a mezzo avvisi di pagamento.
Per aderire alla rottamazione ricordiamo che era prevista la possibilità di dividere il pagamento delle somme dovute in un massimo di 18 rate (5 anni) di cui le prime due da versare nel 2023, le altre da saldare invece il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio (ora slittata a settembre) e il 30 novembre di ciascun anno a partire dal 2024. In caso di mancato pagamento, pagamento oltre il termine o parziale, si perdono i benefici della misura e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
Conclusioni
Mentre è stata prorogata la scadenza della quinta rata della rottamazione quater, dando ai contribuenti più tempo per sanare i debiti, restano ancora incognite sulle tempistiche di introduzione della rottamazione quinquies e sulle tipologie di cartelle esattoriali che potranno rientrare nella nuova sanatoria.
Si attendono maggiori sviluppi i prossimi mesi con cui si potranno avere maggiori certezze.