Patto di attivazione digitale (Pad) per ricevere l’assegno di inclusione

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Il patto di attivazione digitale è un accordo fondamentale per accedere all’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e Lavoro. Si tratta di un documento digitale in cui il richiedente si impegna a fornire informazioni familiari, economiche e patrimoniali.

Dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione (Adi) ha preso definitivamente il posto del reddito di cittadinanza. Introdotto dal Decreto lavoro 2023, convertito in Legge n. 85/2024, la misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale è condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, sull’Isee e in base alla situazione reddituale.

I beneficiari della misura sono obbligati a sottoscrivere un patto di attivazione digitale (Pad), senza il quale non è possibile ricevere il beneficio. La firma del Pad, infatti, è uno dei passaggi fondamentale per beneficiare dell’Assegno di inclusione. Nel testo, faremo una breve e completa guida su quali sono tutti i passaggi da seguire per sottoscrivere il Pad, quali dati indicare e come funziona.

Cos’è il patto di attivazione digitale

Il patto di attivazione digitale è un accordo che il beneficiario dell’assegno di inclusione deve sottoscrivere con gli enti preposti per fare una panoramica della situazione del nucleo familiare e ricevere l’erogazione della misura.

Si tratta di un passaggio obbligatorio e fondamentale tanto per l’Assegno di inclusione quanto per il Supporto per la formazione e il lavoro. Con la sottoscrizione del Pad, il nucleo familiare rende note le informazioni necessarie al fine di avviare il percorso di accompagnamento al lavoro o di inclusione sociale più adeguato. Tramite questo accordo, i componenti del nucleo familiari si impegnano a partecipare ai progetti proposti per l’inclusione sociale e lavorativa, in accordo con l’Inps e i servizi sociali.

Il patto è progettato per rendere i beneficiari dell’Assegno di Inclusione non solo riceventi di supporto economico, ma anche partecipanti attivi nel loro percorso di inclusione.

Meccanismo di funzionamento

Per beneficiare dell’Assegno di Inclusione, il nucleo familiare deve iscriversi al Sistema Informativo di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Questo passaggio inizia con la firma online sul SIISL del Patto di Attivazione Digitale del nucleo.

Quest’ultimo è uno strumento con cui il soggetto che intende beneficiare dell’Assegno di inclusione conferma i propri dati e quelli del nucleo familiare. Deve fornire, inoltre, i dati relativi ai componenti che possono essere occupabili al lavoro per la creazione dei percorsi personalizzati di inserimento. Quindi, i dati vengono trasmessi ai centri per l’impiego, agli enti o alle agenzie per il lavoro.

A seconda dei casi, dopo la sottoscrizione del Pad, si può essere presi in carico dal centro per l’impiego oppure dai servizi sociali del Comune.

Tabelle informazioni da fornire

Anagrafiche:

CampoDescrizione
NomeNome completo del richiedente
CognomeCognome del richiedente
Data di nascitaData di nascita del richiedente
Luogo di nascitaComune di nascita del richiedente
Codice FiscaleCodice Fiscale del richiedente
ResidenzaIndirizzo di residenza del richiedente
Stato civileStato civile del richiedente (celibe, nubile, coniugato, etc.)

Situazione famigliare:

CampoDescrizione
Composizione del nucleo familiareNumero di componenti del nucleo familiare e loro anagrafiche
ISEEIndicatore della Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare

Reddito e patrimonio:

CampoDescrizione
Reddito complessivoReddito annuale del richiedente e del suo nucleo familiare
Patrimonio mobiliareValore complessivo dei beni mobili (auto, moto, etc.)
Patrimonio immobiliareValore complessivo dei beni immobili (casa, etc.)

Disponibilità lavorativa:

CampoDescrizione
Orari di disponibilitàFascia oraria in cui il richiedente è disponibile a lavorare
Mansioni disponibiliTipi di lavoro che il richiedente è disposto a svolgere
Esperienza lavorativaPrecedenti esperienze lavorative del richiedente

Dichiarazioni:

CampoDichiarazione
Disponibilità a partecipare a percorsi di formazioneSì, sono disponibile a partecipare a corsi di formazione per acquisire nuove competenze.
Impegno a ricercare autonomamente un’occupazioneSì, mi impegno a ricercare autonomamente un’occupazione attraverso i canali disponibili.
Disponibilità a collaborare con i servizi per il lavoroSì, sono disponibile a collaborare con i servizi per il lavoro e i centri per l’impiego.
Accettazione delle condizioni del programma di sostegnoSì, accetto le condizioni del programma di sostegno e mi impegno a rispettarle.

Chi deve sottoscrivere il Pad

L’Inps, con la pubblicazione della Circolare n. 105, il 16 dicembre scorso, ha spiegato come il beneficio venga riconosciuto al richiedente dopo la presentazione della domanda e la sottoscrizione del Pad del nucleo familiare.

Quindi, il documento deve essere sottoscritto dal richiedente per tutta la famiglia, ovvero chi presenta la domanda per ricevere l’Assegno di inclusione. Ciò vale anche nel caso in cui il beneficio dell’Adi venga individualizzato e pagato personalmente, in funzione della quota pro capite spettante.

Quando si deve sottoscrivere

Il Patto di Attivazione Digitale deve essere sottoscritto alla fine della procedura per la trasmissione della domanda dell’Assegno di inclusione. Il richiedente, infatti, viene direttamente reindirizzato sulla nuova piattaforma SIISL. Tuttavia, c’è anche la possibilità di sottoscriverlo in un secondo momento.

È molto importante sapere che anche se non è prevista una data di scadenza, l’Assegno di inclusione decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione del patto, oltre che di invio della domanda. Quindi, prima si procede alla sottoscrizione, prima, eventualmente si inizierà a beneficiare dell’importo dell’Adi.

Dove sottoscrivere il documento

Come abbiamo già anticipato, il documento digitale deve essere sottoscritto sulla Piattaforma Siisl. Riassumiamo, nella seguente tabella riepilogativa, gli step da seguire:

Step 1Inviare la domanda
Step 2Registrazione sulla piattaforma Siisl
Step 3Compilare il patto

Con la compilazione del patto di Attivazione digitale, il soggetto:

  • Fornisce e certifica i contatti da utilizzare per la convocazione da parte dei servizi sociali;
  • Autorizza la trasmissione dei dati relativi alla domanda ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati;
  • Si impegna a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali, entro 120 giorni, dalla sottoscrizione del Pad.

Come sottoscrivere il patto di attivazione digitale

Come abbiamo già spiegato, la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale è una delle condizioni fondamentali per poter ricevere il pagamento dell’Assegno di inclusione.

La fruizione dell’Assegno, infatti, è subordinata all’attivazione del Pad. Come si sottoscrive il Patto di Attivazione digitale? La prima cosa da fare è presentare la domanda optando per una delle seguenti modalità:

  • Direttamente sul sito dell’Inps, accedendo con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Tramite Patronati;
  • Tramite Caf.

Con la presentazione della domanda all’Inps, i dati del richiedente vengono messi a disposizione della piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa del Sistema Informativo di inclusione sociale e lavorativo (Siisl), attraverso la quale viene realizzato il documento.

Proprio su questa piattaforma, il richiedente è chiamato ad iscriversi e sottoscrivere il patto. Come si accede alla piattaforma Siisl? Anche in questo caso, è necessaria l’autenticazione con la propria identità digitale (Spid, Cie o Cns).

Il richiedente può iscriversi al Siisl e sottoscrivere il documento anche al momento della presentazione della domanda.

Quali dati bisogna indicare

Il beneficio dell’Assegno di inclusione, nel Patto di Attivazione Digitale deve inserire i propri contatti (numero di telefono e/o indirizzo e-mail), autorizza la trasmissione dei dati e si impegna a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali.

Con la conferma del Patto, l’Inps può partire con l’erogazione dell’Assegno, a partire dal giorno 27 del mese successivo. I dati indicati dal richiedente vengono, quindi, trasmessi alle realtà competenti del Comune di residenza, che prenderanno in carico la famiglia e provvederanno all’inserimento dei soggetti in percorsi specifici.

Cosa succede dopo la firma

Con la sottoscrizione del documento, tutti i dati vengono trasmessi agli operatori che si occupano di affiancare i componenti del nucleo familiare nel percorso di accompagnamento al lavoro e all’inclusione sociale. Dopo l’iscrizione, infatti, il nucleo familiare collabora con i servizi sociali del proprio Comune per definire un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

Prima di tutto, è prevista la presa in carico del nucleo familiare da parte dei servizi sociali per l’analisi dei componenti con bisogni complessi. Successivamente, viene attivato un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

Come abbiamo già anticipato, la convocazione viene inviata entro 120 giorni dalla firma del Patto. Qualora non ci fosse alcuna comunicazione, la famiglia ha l’onere di presentarsi spontaneamente, altrimenti il beneficio viene sospeso fino all’effettiva presa in carico.

È molto importante sottolineare che, a meno che non si tratti di componenti occupabili, ovvero di età compresa tra i 18 e i 59 anni, si deve effettuare una differenziazione tra i componenti del nucleo familiare maggiorenni che esercitano la responsabilità genitoriale, non già occupati e non frequentanti un regolare corso di studi e che non abbiano carichi di cura. Questi devono obbligatoriamente aderire all’obbligo di adesione e alla partecipazione attiva a tutte le attività formative, di lavoro, nonché alle misure di politica attiva individuate nel progetto di inclusione sociale e lavorativa.

Attraverso il SIISL, i membri della famiglia idonei al lavoro possono avviare autonomamente un percorso personalizzato di ricerca di lavoro e rafforzamento delle proprie competenze.

Prospettive future

Il documento si configura come un pilastro fondamentale della nuova architettura del welfare, destinato a evolversi ulteriormente con l’integrazione di nuove funzionalità e l’estensione a sempre più categorie di beneficiari. La sfida ora è assicurare che questo strumento digitale diventi realmente accessibile a tutti i cittadini che ne hanno bisogno, garantendo al contempo l’efficacia nel favorire l’inclusione sociale e lavorativa.

L’evoluzione del sistema SIISL e l’ampliamento del supporto offerto dai patronati dimostrano la volontà delle istituzioni di perfezionare continuamente questo meccanismo, trasformandolo in un vero e proprio ponte verso un futuro lavorativo più inclusivo e sostenibile per tutti i cittadini.

Domande frequenti

Cos’è il Patto di Attivazione Digitale?

È lo strumento che serve per riuscire a sbloccare il pagamento dell’Assegno di inclusione e del Supporto formazione lavoro. Nel documento, il beneficiario fornisce le informazioni essenziali per la presa in carico e individua, ai fini dell’attivazione al lavoro e della successiva sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione. Il beneficiario si impegna, altresì, a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato.

In cosa consiste il PAD?

Nel patto il beneficiario fornisce le informazioni essenziali per la presa in carico e individua, ai fini dell’attivazione al lavoro e della successiva sottoscrizione del patto di servizio, personalizzatosi e si impegna, altresì, a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato.

Chi è esonerato dal Pad?

I beneficiari dell’Adi titolari di pensione diretta o che hanno compiuto i 60 anni, i componenti con disabilità, i componenti affetti da patologie oncologiche, i componenti con carichi di cura e i componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.

Come si firma?

La firma è necessaria per ottenere il pagamento dell’assegno di inclusione, attivo dal 1° gennaio 2024. Dopo la presentazione della domanda all’Inps è necessario iscriversi alla piattaforma Siisl per poi compilare e firmare il documento.

Quali sono i requisiti economici per accedere alla misura di Supporto alla formazione ed al lavoro?

Con riferimento alla condizione economica, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di:un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicata secondo la medesima scala di equivalenza.
Nel valore dei trattamenti assistenziali, non vengono calcolati:
le erogazioni relative all’assegno unico e universale;
le erogazioni riferite al pagamento di arretrati;
le specifiche e motivate misure di sostegno economico di carattere straordinario, aggiuntive al beneficio economico dell’Assegno di inclusione, individuate nell’ambito del progetto personalizzato a valere su risorse del comune o dell’ambito territoriale;
le maggiorazioni compensative definite a livello regionale per le componenti espressamente definite aggiuntive al beneficio economico dell’Assegno di inclusione;
le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi, nonché’ eventuali esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi;
le erogazioni a fronte di rendicontazione di spese sostenute ovvero le erogazioni in forma di buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi.
I redditi e i beni patrimoniali eventualmente non compresi nell’ISEE sono dichiarati all’atto della richiesta del beneficio e valutati a tal fine.

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Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
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