La Legge di Bilancio nella mattinata del 16 ottobre è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Il testo seguirà nei prossimi giorni il consueto iter parlamentare. Il testo un contenuto più politico che tecnico, proiettato a mettere al centro degli interessi lavoratori e famiglie come anticipato dal Governo Meloni.


In poco più di un’ora il 16 ottobre la Legge di bilancio è stata approvata in Consiglio dei Ministri, a dimostrazione della condivisione di vedute dell’Esecutivo. Nei prossimi giorni inizierà l’esame parlamentare del disegno di legge, ma è molto probabile che nelle sue parti fondamentali rimarrà più o meno invariato fino alla sua approvazione definitiva, che dovrà essere entro il 31 dicembre 2023.

Si tratta di una manovra da 24 miliardi, frutto di quasi 16 miliardi di extragettito, così come realizzato con lo scostamento di bilancio dei giorni scorsi, e per il resto di tagli di spese. Poche risorse insomma a disposizione ma spese in maniera mirata. La Manovra finanziaria infatti ha confermato, e in alcuni casi ampliato, alcune delle misure già introdotte lo scorso anno, prevedendo anche nuove agevolazioni. Nelle intenzioni del governo le misure sono rivolte ai lavoratori, alle famiglie e ai pensionati, soprattutto per le fasce meno abbienti della popolazione.

Come ha specificato poi il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Manovra si pone nel rispetto delle regole europee e alla luce della delicata situazione economica, influenzata negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in medio-oriente.

Vediamo quindi i principali punti in cui si articola la seconda legge di di bilancio del Governo Meloni.

Taglio del cuneo fiscale

Uno dei primi preannunciati pilastri della legge di bilancio è il taglio del cuneo fiscale. Verrà prorogato anche per tutto il 2024, permettendo a molti lavoratori di avere una busta paga leggermente più ricca.

La riduzione del cuneo fiscale rappresenta una riduzione temporanea dei contributi a carico dei lavoratori per i redditi medi e bassi, che ridurrà così il costo del lavoro e farà aumentare gli stipendi netti: la riduzione sarà del 7% per i redditi fino a 25 mila euro e del 6% per i redditi fino a 35 mila euro. Secondo le stime del governo questo intervento si tradurrà in circa 100 euro in più al mese in busta paga per 14 milioni di lavoratori.

Riforma Irpef

Un altro pilastro importante è quello della riforma Irpef. Il Governo Meloni ha proceduto ad una rimodulazione delle aliquote, che ora passeranno da 4 a 3. I redditi fino a 28mila euro saranno tassato al 23%, mentre finora la soglia era fissata a 15mila euro. In pratica è stato cancellato il cosiddetto scaglione al 25% per i redditi tra 15mila e 28mila euro. Restano invariate invece le altre due aliquote, con lo scaglione tra i 28 mila e i 50 mila euro a cui si applica il 35%, e oltre 50 mila euro il 43%. La riforma dell’IRPEF per il 2024 costerà circa 4,1 miliardi di euro.

Questa novità è stata inserita in una bozza del nuovo decreto legislativo sulla riforma fiscale.

Si amplia inoltre fino a 8.500 euro la soglia della no tax area per i redditi da lavoro dipendente, parificandola a quella per i redditi da pensione. Come viene specificato in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze la contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota IRPEF avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino a 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui).

Detrazioni alle imprese che assumono a tempo indeterminato

Ancora sul lavoro troviamo nella legge di bilancio un’altra misura. Il governo ha infatti introdotto una deduzione al 120% per le assunzioni a tempo indeterminato, al 130% per chi assume donne con figli, lavoratori con meno di 30 anni, percettori del reddito di cittadinanza e persone con disabilità. In questa misura sono state accorpate le agevolazioni per le assunzioni di donne e giovani già in vigore. La linea adottata è dunque quella del “Più assumi, meno paghi”, come ha sintetizzato la Premier Giorgia Meloni. Insomma, un vero e proprio incentivo all’occupazione.

Arriva poi anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo. 

3 miliardi di euro in legge di bilancio alla sanità

Nella manovra finanziaria troviamo anche l’atteso rinnovo della contrattazione del pubblico impiego. Complessivamente sono stati messi a disposizione 7 miliardi di euro, di cui oltre 2 destinati al comparto sanitario e gli altri 7 distribuiti tra gli altri settori pubblici.

Alla Sanità tra l’altro il Governo ha rivolto un maggiore occhio di riguardo stanziando 3 miliardi di euro, in particolare per ridurre i tempi di attesa delle visite e degli esami. Saranno rinnovati i contratti della sanità con una detassazione degli straordinari e dei premi di risultato legati alla riduzione dei tempi di attesa.

Anche misure a favore della famiglia nella Legge di Bilancio

Lo spirito della nuova legge di bilancio è poi rivolto alle famiglie, altro ambito che sta particolarmente a cuore al Governo. Nelle intenzioni del governo le donne con almeno due figli non pagheranno i contributi a loro carico, quota che invece pagherà lo Stato: la detassazione vale fino ai 10 anni del secondo figlio e fino ai 18 anni nel caso del terzo figlio.

Saranno inoltre garantiti contributi economici anche per le rette degli asili nido. Per il secondo figlio l’asilo nido sarà gratis.

Ma le misure non finiscono qui. Al congedo parentale già previsto, sia per le donne che per gli uomini, si aggiunge un ulteriore mese utilizzabile fino a 6 anni di vita del bambino retribuito al 60%. Oggi il congedo parentale facoltativo è un diritto di entrambi i genitori, non solo della donna: è «un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali», come spiega il sito dell’INPS. Restano confermati gli altri mesi con indennità al 30% e l’indennità all’80% prevista dalla legge di bilancio del 2023 per un mese di congedo parentale entro il sesto anno.

Altri interventi contenuti nella Legge di Bilancio

La carrellata di interventi contenuti nella legge di bilancio contempla anche una riduzione dell’importo del canone Rai, che passerà da 90 a 70 euro all’anno. E poi cambiano anche le regole dei fringe benefit, cioè i beni che le aziende possono concedere ai dipendenti (auto aziendale, telefono, computer, ecc). Saranno detassati fino a 2.000 euro per tutti i lavoratori con figli, mentre chi non ne ha potrà beneficiare di una detassazione fino a 1.000 euro.

Infine la questione pensioni. Per ora nessuna riforma strutturale come in molti speravano. Ape o Opzione donna della scorsa legge di bilancio non saranno confermate nella loro precedente fisionomia ma cambieranno prevedendo uno strumento unico di accompagnamento alla pensione. Alcune revisioni riguarderanno l’APE, con innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto alla legislazione vigente e con requisiti diversi per le donne, e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere a lavoro (quali il cd. Bonus Maroni). 

Per il 2024 sarà anche rimodulato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione in vigore lo scorso anno, che tutela le pensioni più basse. Inoltre grazie anche alla riforma delle aliquote Irpef i pensionati potranno avere benefici fino a 1.279 euro annui (reddito da pensione intorno a 28 mila euro). 

Conclusioni

In definitiva la legge di bilancio, seppur risicata, ha cercato di concentrare le poche risorse a disposizione sulle principali priorità: lavoratori e famiglie. Nel testo approvato in Consiglio dei Ministri troviamo molte conferme rispetto a quanto annunciato le scorse settimane, in primis con riguardo al taglio del cuneo fiscale e alla riforma Irpef.

Ma l’attenzione è stata rivolta anche alle famiglie e alle donne mamme. Nessuna novità nemmeno sulle pensioni, per le quali viene rimandata la vera attesa riforma strutturale.

Nelle prossime settimane il disegno di legge della manovra passerà in Parlamento per seguire il consueto iter, ma già non si prevedono sostanziali cambiamenti.

Lascia una Risposta