A sostegno delle famiglie più bisognose, accanto al bonus sulle bollette di luce, gas e acqua troviamo anche il bonus Tari, previsto per tutto il 2024 a favore di quei nuclei che presentano specifici requisiti reddituali.


La Legge di Bilancio, attualmente al vaglio al Senato, ha cancellato molti bonus per il 2024, ma non quello sulla Tari, ovvero l’agevolazione economica che riduce la spesa per i rifiuti per i nuclei familiari in difficoltà economiche. Continuerà dunque a permanere per tutto il 2024, insieme al bonus idrico e al bonus luce e gas, anche lo sconto Tari, rientrante nel bonus sociale per i nuclei familiari con Isee basso.

Se però la normativa fissa requisiti generali comuni a tutti per poter beneficiare del bonus in questione, l’importo dello sconto non è stabilito a priori e non è uguale ovunque. Ciascun comune ha infatti totale autonomia nella definizione dell’agevolazione.

La misura da alcuni anni si inserisce nell’esigenza di voler tutelare i nuclei familiari maggiormente in difficoltà economiche a fronte dei continui rincari che anche questa tassa ha applicato. Secondo infatti l’ultima ricerca della Uil, negli ultimi 5 anni la Tari è aumentata in media del 7,7%. Nel 2022 costava in media 325 euro. Il costo maggiore, in base ai dati rilevati, si registra a Pisa con 519 euro medi l’anno a famiglia. Seguono poi Brindisi, dove si versano 518 euro, e Genova con un importo di 489 euro. Tra le città invece meno costose troviamo Belluno, con 169 euro l’anno a famiglia, e Novara con 174 euro.

Vediamo di fare quindi di seguito maggiore chiarezza sulla possibilità di beneficiare del bonus Tari.

Bonus Tari: i requisiti

A differenza di altre misure che vanno richieste avanzando un’apposita istanza alle autorità preposte, lo sconto sulla Tari viene erogato in automatico alle famiglie che presentano determinati requisiti in base alle fasce di reddito, così come disposto dal decreto fiscale del 2021 che ha introdotto il Bonus sociale automatico. La modalità è dunque la stessa di quanto avviene col bonus idrico e i bonus applicati sulle bollette di gas ed energia elettrica. L’unica cosa di cui premurarsi è quella di avere un Isee aggiornato, perché è proprio questo il parametro reddituale che viene preso a riferimento.

I requisiti generali per godere del bonus Tari sono i seguenti:

  • Far parte di un nucleo familiare con Isee fino a 8.265 euro;
  • Il limite economico sale a 20mila euro in caso di famiglie numerose;
  • Essere beneficiari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza.

Ma va fatta una precisazione. Si è parlato infatti di requisiti “generali” perché la Tari è un tributo locale e quindi l’applicazione dello sconto, in concreto, viene gestita in maniera autonoma e differenziata dai vari comuni di residenza che decidono le tariffe spettanti e le esenzioni. Alcuni comuni applicano sconti sostanziosi, o anche la totale esclusione dal pagamento, mentre altri comuni applicano bonus meno incisivi. Per avere tutte le informazioni del caso occorre prendere a riferimento il portale istituzionale del comune di appartenenza.

Si ha diritto a uno sconto sulla Tari anche se si riesce a dimostrare il mancato servizio, cioè quando la raccolta dei rifiuti è carente, discontinua o per lunghi periodi non viene affatto messa in atto.

Rateizzazione Tari

Oltre alla possibilità di godere di uno sconto sulla tassa dei rifiuti è anche prevista l’opportunità di rateizzare il pagamento della stessa.

Su un importo minimo di 100 euro è infatti concesso il pagamento a rate in presenza di determinati requisiti per legge, tra cui essere ad esempio beneficiari anche del bonus sociale per disagio economico sulle bollette di luce, acqua e gas. Si ha diritto di pagare la Tari a rate anche qualora ci si trova in condizioni economiche particolarmente disagiate secondo i criteri fissati dal proprio Comune e se l’importo da versare è del 30% sopra il valore medio delle fatture dei due anni precedenti.

Modalità di pagamento

Beneficiare del bonus o meno non cambia le modalità di pagamento della Tari. I comuni inviano a tutti i residenti una comunicazione via posta contenente l’importo del tributo e indicante appunto i canali di cui avvalersi per poter effettuare il pagamento. Le principali modalità sono il modello F24, il MAV e il bollettino postale. Chi risulta essere beneficiario del relativo bonus si troverà quindi già l’importo scontato.

Stesse modalità sono inoltre previste anche in caso di rateizzazione della Tari.

Conclusioni

Il bonus Tari ha resistito alla stretta applicata dalla nuova manovra finanziaria che ha imposto un giro di vite su una serie di agevolazioni fiscali. Lo sconto sulla Tari rimane così a disposizione delle famiglie a basso reddito insieme ad altre agevolazioni come il bonus idrico e il bonus bollette.

Restano fermi i requisiti reddituali richiesti fino ad oggi per beneficiare dell’agevolazione e le stesse modalità di pagamento. Quanto agli importi dello sconto anche questi continuano ad essere gestiti in autonomia dai comuni di residenza. Per capire se sono state previste variazioni occorre fare riferimento alle pagine istituzionali.

Prevista infine la possibilità di rateizzare il pagamento.

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