Un argomento che può esser molto interessante per gli imprenditori riguarda la fattura per autoconsumo. In molti casi, infatti, possono sorgere dei dubbi sulle modalità di fatturazione per l'utilizzo di beni e servizi che non sono utilizzati per scopi prettamente professionali.
Ovviamente ci riferimento all'ipotesi in cui suddetti beni e servizi appartengano alla massa patrimoniale che costituisce l'azienda, ma non siano utilizzati per la gestione e realizzazione dell'attività di impresa.
Che cos'è l'autoconsumo di beni o servizi da parte dell'imprenditore?
Prima di parlare delle fatturazione, cerchiamo di spiegare preliminarmente cos'è il fenomeno dell'autoconsumo, affinché sia possibile individuare in che circostanze è necessario adottare questa tipologia di fatturazione. L'autoconsumo si realizza in due casi, che si distinguono con riferimento all'utilizzo e all'esigenze dell'imprenditore o in relazione agli scopo perseguiti. Una peculiare ipotesi di autoconsumo si realizza anche nel caso di assegnazioni di beni fatte a favore dei soci di una società, a qualsiasi titolo.
L'autoconsumo allora si distingue in due macro categorie:
Autoconsumo esterno, concerne l'ipotesi in cui l'imprenditore utilizza beni aziendali per scopi diversi da quelli per i quali l'impresa è stata costituita;
Autoconsumo interno, cioè quando il consumo di beni è volto a soddisfare esigenze della stessa impresa, ad esempio nel caso in cui un'azienda che produce vetri, utilizza un proprio prodotto per sostituire il vetro di una finestra rotto.
Le fatture per autoconsumo di beni o servizi sono documenti contabili che devono essere emessi quando un'azienda o un professionista utilizza beni o servizi prodotti o forniti dalla stessa azienda o professionista per scopi interni, anziché per la vendita a terzi. In sostanza, un'azienda emette una fattura per autoconsumo quando acquista beni o servizi per l'uso interno dell'azienda stessa, come ad esempio l'acquisto di materiali di consumo o servizi di manutenzione per gli impianti dell'azienda.
Quando si deve fatturare l'autoconsumo esterno di beni?
La disciplina della fatturazione dell'autoconsumo esterno si desume dall'articolo 2, comma 2, n. 5, DPR 633/72. Ci si riferisce allora alla predetta norma proprio perché l'utilizzo per scopi esterni all'impresa, come ad esempio per soddisfare esigenze familiari, è configurabile come cessione di beni. In particolare l'art. 2 individua, allora, il concetto stesso di autoconsumo esterno:
Art. 2, co. 2, n. 5 DPR n. 633/72
"a destinazione di beni all'uso o al consumo personale o familiare dell'imprenditore o di coloro i quali esercitano un'arte o una professione o ad altre finalità estranee alla impresa o all'esercizio dell'arte o della professione, anche se determinata da cessazione dell'attività, con esclusione di quei beni per i quali non è stata operata, all'atto dell'acquisto, la detrazione dell'imposta di cui all'articolo 19 si considera destinato a fin...
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