Decreto fiscale approvato: le novità previste

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Arriva il voto definitivo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84, recante “disposizioni urgenti in materia fiscale”. Il provvedimento ha l’obiettivo di semplificare il rapporto tra fisco e contribuenti, in particolare per le partite Iva e al nuovo istituto del concordato preventivo biennale.

La novità più importante riguarda il ravvedimento speciale per gli anni d’imposta 2019-2023, riservato a coloro che aderiscono al concordato preventivo biennale.

Ravvedimento speciale e concordato preventivo

Una delle novità più importanti del decreto fiscale riguarda il ravvedimento speciale. Accettando la proposta dell’Agenzia delle Entrate, i lavoratori autonomi ed i professionisti potranno chiudere i conti arretrati con il Fisco per gli anni che vanno dal 2019 al 2023. Per coloro che aderiranno al concordato per la prima volta nel biennio 2025-2026, c’è la possibilità di “scudare” le annualità comprese tra il 2019 e il 2023. 

La sanatoria fiscale permette aii soggetti che applicano gli Isa e che accettano il concordato biennale di chiudere i conti con il Fisco per il periodo 2019-2023, versando imposte sostitutive in modo proporzionale al proprio livello di affidabilità fiscale, con percentuali che crescono al calare del punteggio Isa e con un ulteriore sconto del 30% per il biennio della pandemia. Si potrà pagare in un’unica soluzione entro marzo 2026 o in dieci rate mensili.

Chi ha già aderito l’anno scorso avrà la possibilità di sanare il 2023. Gli importi da pagare in via agevolata variano a seconda delle pagelle fiscali di ciascun contribuente, i cosiddetti Isa, e per gli anni della pandemia è previsto uno sconto del 30%. L’obiettivo del governo è cercare di stimolare l’adesione al concordato preventivo dal quale si cerca di ricavare le risorse necessarie per realizzare un nuovo taglio dell’Irpef. 

Verifiche dell’Agenzia delle Entrate

Un’altra importante novità riguarda i controlli dell’Agenzia delle Entrate che dovranno essere “adeguatamente” motivate le verifiche di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza in aziende e studi professionali. In caso di accesso, ispezione e verifiche fiscali nei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali, le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l’accesso dovranno essere “espressamente ed adeguatamente indicate e motivate” negli atti di autorizzazione e nei verbali.

Rimborsi trasferte e spese di rappresentanza

Per quanto riguarda i rimborsi in caso di trasferte, è stata prevista l’applicazione della tracciabilità delle spese. La deducibilità delle spese di viaggio e anche di vitto e alloggio sostenute all’estero anche se effettuate con mezzi non tracciabili sono valide. La deducibilità delle spese di rappresentanza è vincolata al pagamento con mezzi tracciabili ovunque, non solo in Italia ma anche all’estero.    

Acconto 2025

Nel decreto fiscale è previsto anche lo slittamento del versamento del pagamento del saldo 2024 e dell’acconto 2025 per i soggetti Isa e per i forfettari. Dal 21 luglio 2025 fino a 20 agosto 2025 ci sarà la possibilità di versare quanto dovuto con una maggiorazione pari allo 0,4% dell’importo. 

Lavoratori impatriati

Il decreto fiscale, prevede anche il divieto di cumulabilità tra i benefici per i lavoratori impatriati e gli incentivi per i ricercatori che rientrano dall’estero e per i neo-residenti.

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Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
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