Il governo sta pensando di inserire nella prossima manovra un pacchetto di misure a sostegno delle famiglie.
Nella manovra 2026, oltre al taglio dell’Irpef e la rottamazione quinquies, ci sarà anche un cosiddetto “Pacchetto famiglia”. Nel DPFP si legge che il Governo intende realizzare una serie di interventi in favore delle famiglie con figli. Tra le misure strutturali confermate ci sono:
- Assegno unico e universale (AUU) per i figli a carico;
- Bonus asilo nido, che dal 2026 sarà rinnovato automaticamente senza necessità di nuove domande ogni anno;
- Congedi obbligatori e parentali;
- Proroga del bonus nuove nascite, che vedrà l’estensione del termine per la presentazione delle domande da 60 a 120 giorni.
Sempre a sostegno della famiglia, sarà prevista una revisione del calcolo ISEE con l’innalzamento della soglia di esclusione della prima casa, un rafforzamento del congedo parentale, un potenziamento del bonus madri lavoratrici con almeno due figli e inoltre il governo sta pensando di introdurre anche un fondo per la casa dei genitori separati.
Riforma ISEE
Il governo sta pensando di effettuare una riforma ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente. La riforma ISEE 2026 prevede l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’indicatore economico. La proposta, attualmente in discussione parlamentare, potrebbe ridurre l’ISEE di migliaia di euro per milioni di famiglie italiane. Approvazione prevista entro dicembre 2025, con applicazione dal 1° gennaio 2026.
Bonus mamme lavoratrici
La misura maggiore discussa in queste settimane è il bonus per le madri lavoratrici, che verrà non solo confermato ma anche rafforzato. Attualmente questa misura riconosce un’integrazione mensile di 40 euro al reddito delle mamme che lavorano. Nel Documento programmatico di finanza pubblica si legge esplicitamente che la misura “sarà confermata e potenziata“, con l’obiettivo di sostenere sia la partecipazione femminile al mercato del lavoro sia la crescita della natalità.
Attualmente, il bonus spetta alle lavoratrici con almeno due figli, con contratto a tempo determinato che indeterminato, comprese le lavoratrici autonome e le libere professioniste. Il bonus spetta fino al decimo compleanno del figlio più piccolo, mentre per le madri con tre o più figli il beneficio si estende fino al diciottesimo anno di età del figlio minore.
Fondo pensione per i nuovi nati
Tra le misure in favore delle famiglie sembra esserci anche un contributo per i nuovi nati da destinare ad un fondo di previdenza complementare. Il modello riprende lo schema della misura messa in pratica da qualche settimana a livello regionale dal Trentino-Alto Adige.
Secondo la proposta presentata da Fratelli d’Italia, la posizione può essere avviata entro i primi tre mesi di vita del bambino da un genitore o da un parente entro il terzo grado. Il primo versamento di 100 euro ha il compito di attivare la posizione. A questa somma la legge aggiunge un contributo pubblico dell’Inps pari a 50 euro.