Il bonus casalinghe è un incentivo che viene erogato mediante un Fondo per la formazione. Esso è volto a facilitare l’accesso al mondo del lavoro a uomini e donne che lavorano in casa, in modo tale da assicurare che questa sia una scelta libera e consapevole e non un’esigenza.
Dunque, è stato istituito un fondo, già nel 2020, finalizzato ad erogare sovvenzione ad enti di formazione. Il bonus casalinghe, quindi, non è un credito direttamente erogato al soggetto beneficiario, ma all’ente che organizza il corso.
Esso è destinato, come si legge nel testo del decreto convertito: “a coloro che svolgono attività nell’ambito domestico, in via prioritaria delle donne, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, iscritte e iscritti all’assicurazione obbligatoria di cui all’articolo 7 della legge 3 dicembre 1999, n. 493”.
I corsi devono per lo meno avere una durata annuale. L’ultimo bando di concorso, scaduto il 31 marzo 2022, ha inoltre previsto cosa deve essere insegnato e gli obiettivi da raggiungere. I corsi sono seguiti in via telematica mediante webinair. Non è necessario che si proceda a presentare apposita domanda, ma è sufficiente che sia fatta richiesta all’ente che eroga il servizio di formazione.
Bonus casalinghe: cos’è?
Il bonus casalinghe è un incentivo che assume la forma di un Fondo per la formazione delle casalinghe e dei casalinghi istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dunque, è un sostegno, a beneficio delle casalinghe, ma che ha come principale destinatario gli enti che erogano corsi di formazione gratuiti.
Si differenza da molti bonus, normalmente concessi mediante iniezione diretta di liquidità, che ha come diretti destinatari i beneficiari. In questo caso, invece, si traduce in un servizio di formazione con lo scopo di aiutare uomini e donne che si trovano fuori dal mercato del lavoro. In tal modo, si consente agli stessi di accedere a corsi di aggiornamento professionale e di impiego.
Esso è destinato, come si legge nel testo del decreto convertito: “a coloro che svolgono attività nell’ambito domestico, in via prioritaria delle donne, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, iscritte e iscritti all’assicurazione obbligatoria di cui all’articolo 7 della legge 3 dicembre 1999, n. 493”.
Tale strumento, come evidenziato dal Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha come principale obiettivo quello di investire in occasioni di qualificazione e di empowerment. Con il bonus si vuole indurre quella parte di popolazione a scegliere liberamente se rimanere a casa per esigenze familiari o perché si è costretti.
Chi sono i beneficiari del bonus?
Come dicevamo poc’anzi, il bonus casalinghe è un fondo, che è destinato agli enti, in primo luogo, a beneficio di casalinghe e casalinghi.
A questi ultimi, infatti, è consentito di accedere ai progetti formativi gratuiti. Dunque, possono indirettamente trarne vantaggio sia donne e gli uomini che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, a titolo gratuito e non come attività lavorativa subordinata.
Ovviamente, il legislatore ha avuto interesse a porre un filtro a tale strumento. Infatti, non può partecipare chiunque svolga attività domestica, ma solo chi è iscritto all’assicurazione contro gli infortuni domestici presso l’INAIL.
E’ necessario che sia comprovata la copertura assicurativa, mediante un certificato che viene rilasciato sempre dall’istituto. Tale copertura deve permanere per tutta la durata del corso di formazione.
Come è erogato?
Esso è erogato sotto forma di credito. Non si sostanzia in un contributo economico diretto, ma di un credito per la formazione delle casalinghe. E’ finalizzato allo sviluppo di competenze utili a incentivare e favorire l’accesso al mercato del lavoro. E’ stato introdotto con il decreto Agosto, poi convertito, nel quale si dispone che il bonus casalinghe 2022 è volto in particolare “all’acquisizione di competenze digitali, funzionali all’inserimento lavorativo e alla valorizzazione delle attività di cura”.
La stessa indicazione è stata data anche dal Ministero delle Pari opportunità con il bando pubblicato nei mesi scorsi, con scadenza il 31 marzo 2022, con il quale sono state date le indicazioni agli enti formativi che intendono accreditarsi.
Quali tipologie di corsi?
Il bando per presentare domanda di accesso al bonus casalinghe ha previsto anche le materie che possono esser approfondite con i corsi specializzanti:
- alfabetizzazione su informazioni e dati: ricerca delle informazioni sul web tramite motori di ricerca, riconoscimento delle fake news e archiviazione delle informazioni nel cloud, valutazione e gestione di dati, informazioni e contenuti in rete;
- creazione di contenuti: scrittura, produzione, elaborazione e modifica dei contenuti digitali quali tabelle, immagini, file audio, con utilizzo di software per la produttività individuale (preferibilmente open source) e individuazione di semplici regole di copyright e licenze da applicare a dati, informazioni digitali e contenuti;
- comunicazione e collaborazione: conoscenza e utilizzo degli strumenti di collaborazione e comunicazione digitali e online, quali e-mail, chat e videoconferenze, social network, sistemi di messaggistica, cartelle e documenti condivisi;
- risoluzione dei problemi inerenti ai principali profili software e hardware dei dispositivi elettronici e informatici: riavviare il computer, installare o disinstallare un programma, verificare la connessione internet;
- sicurezza: protezione dei propri dispositivi, protezione dei propri dati e della propria privacy negli ambienti digitali, conoscenza delle norme sulla privacy, protezione di sé stessi e degli altri da possibili pericoli negli ambienti digitali (ad es. cyberbullismo), conoscenza dell’impatto ambientale dell’utilizzo delle tecnologie, sicurezza negli acquisti online, protezione dalle frodi online, tutela della salute nell’utilizzo di strumenti ed ambienti digitali, sicurezza dei figli nell’uso della rete;
- servizi al cittadino: conoscenza sui servizi digitali al cittadino offerti dalla pubblica amministrazione, con attenzione, in particolare, all’utilizzo di Spid, dei pagamenti elettronici, dell’app Io, dei servizi comunali, Inps e dell’Agenza delle Entrate;
- gestione domestica: conoscenza e utilizzo di semplici strumenti digitali per l’organizzazione e l’impostazione del budget domestico.
Modalità di partecipazione al corso
Nel precedente paragrafo abbiamo elencato le materie che ogni corso dovrà andare ad esaminare. Quindi è fondamentale siano toccati tutti i suddetti ambiti, in modo tale da formare completamente sia casalinghe che casalinghi.
Inoltre, si afferma che la partecipazione a questi corsi debba avvenire con modalità telematiche, tramite dei webinar di almeno 3 ore per ogni argomento trattato. Non è previsto un obbligo di frequenza. Infatti, questi video potranno esser rivisti anche in un successivo momento. Nonostante non sia previsto obbligo, deve essere effettuata una valutazione finale delle capacità acquisite di almeno l’80% dei destinatari previsti nella proposta con risultati e gradimento uguali o superiori a quelli previsti nella proposta progettuale.
La durata massima del corso è di 12 mesi, con rilascio di un attestato al termine di una prova di valutazione finale sulle competenze acquisite.
Come presentare domanda?
Il bonus in questione non è oggetto di espressa richiesta. Le casalinghe e i casalinghi dovranno possono informarsi direttamente presso enti che organizzano i corsi per iscriversi e poter fruire gratuitamente dei corsi erogati. Tali enti sono accreditati presso il Ministero. Infatti, gli Enti che avranno vinto il Bando, firmeranno una Convenzione con il Dipartimento per le Pari Opportunità. In tal modo accederanno all’erogazione dei fondi che conterrà le modalità specifiche di svolgimento dei corsi e il termine di conclusione (12 mesi dalla firma).
Ricordiamo che il termine per gli enti per presentare le domande per accedere al bando formazione casalinghe è scaduto il 31 marzo 2022. Come dicevamo, tali enti sono accreditati presso il Ministero, dunque, è possibile consultare quali erogano il servizio accedendo direttamente sul sito.
Assegno sociale
Inoltre, esiste anche un vero e proprio assegno, riservato alle donne che si occupano di mansioni domestiche. E’ previsto un contributo di 468,10 euro per 13 mensilità. Occorre avere compiuto 67 anni (pari all’età pensionabile) e non bisogna superare un certo reddito: 6.085,43 euro all’anno per chi non è sposata, fino a 12.170,86 euro per chi è coniugata.
È un sostegno al reddito, erogato in questo caso dall’INPS, inoltre, occorre aver versato almeno 20 anni di contributi. Sono escluse, dunque, coloro che superano i limiti di reddito e coloro che hanno già una pensione o svolgono un’attività lavorativa con contratto.
Per presentare domanda di assegno sociale, occorre rivolgersi all’INPS tramite il sito (alla voce “Assegno sociale – domanda“, autenticandosi con SPID, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi), il contact center (numero verde 803 164, gratuito da telefono fisso, o il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori) oppure presso i patronati.