Il decreto bollette è stato approvato dal consiglio dei ministri di oggi, sono stati chiariti gli ultimi nodi e sono stati messi a disposizione circa 3 miliardi per un trimestre, divisi tra famiglie e imprese, per garantire “un sostegno concreto” alle famiglie: 1,6 miliardi andranno alle famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, mentre 1,4 miliardi saranno destinati alle imprese, grandi e piccole..
E’ stato potenziato il bonus sociale, ovvero lo sconto automatico in bolletta per le famiglie con redditi bassi. Per i nuclei familiari con ISEE fino a 9.530 euro, l’importo del bonus salirà a 500 euro, mentre per quelli con un ISEE tra 9.530 e 25.000 euro, lo sconto sarà pari a circa 200 euro.
Il bonus sarà erogato sotto forma di sconto automatico sulle bollette, e non occorre presentare domanda.
Decreto bollette potenziato
Le risorse finanziate si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro, finanziate in parte sia attraverso le maggiori entrate derivanti dall’incremento del prezzo del gas sia mediante l’utilizzo di ulteriori fondi ancora da identificare. Il decreto legge sarà circoscritto a un periodo di 6 mesi.
Uno dei pilastri del decreto riguarda il rafforzamento del bonus sociale, lo sconto in bolletta in favore delle famiglie in difficoltà economica o con componenti affetti da gravi patologie.
L’intervento di maggiore impatto diretto sui nuclei familiari con difficoltà nel pagamento delle bollette riguarda il potenziamento del bonus sociale per ridurre direttamente il costo dell’energia in fattura. Il principale criterio di accesso è rappresentato dall’ISEE, i nuclei familiari con ISEE fino a 9.530 euro potranno beneficiare di uno sconto pari a 500 euro, mentre per quelli con un ISEE tra 9.530 e 25.000 euro, lo sconto sarà pari a circa 200 euro.
Gli aiuti coinvolgeranno 8 milioni di famiglie.
Requisiti
Per ricevere il bonus non è sufficiente presentare la Dsu presso l’Inps o un Caf e ottenere l’attestazione ISEE entro la soglia fissata dalle norme vigenti. Spetta al Sistema Informativo Integrato controllare i requisiti di ammissibilità delle forniture potenzialmente agevolabili. Uno dei componenti del nucleo in difficoltà deve essere titolare di una fornitura attiva o usufruire di una fornitura di gas centralizzata oltre che rispettare i requisiti sulla tipologia (fornitura per usi domestici e, rispetto al gas, misuratore fino alla classe G6).
Sostegni per le imprese
Per quanto riguarda le imprese, l’aumento dei costi energetici comporta una pressione inflazionistica, determinando un incremento generalizzato dei prezzi al consumo.
L’obiettivo del Governo è di compensare gli effetti del sistema Ets, ovvero la tassa europea sulle emissioni di Co2. Mediante un investimento significativo, previa approvazione dell’Unione Europea per garantire la conformità alle normative sugli aiuti di Stato, il Governo intende neutralizzare l’impatto della sulle bollette delle famiglie. La riduzione dei costi per le imprese si tradurrebbe in una diminuzione delle tariffe energetiche per i consumatori finali.
Un ulteriore intervento si focalizzerebbe poi sulla riduzione del divario tra il prezzo del gas sul mercato all’ingrosso italiano (Psv) e il mercato di riferimento europeo (Ttf, con sede ad Amsterdam), tra le cause principali dei costi energetici più elevati in Italia rispetto ad altri paesi europei.
Stop IVA con energia sopra un certo prezzo
“Andiamo incontro anche alle imprese, in particolare tagliamo gli oneri di sistema per le piccole e medie imprese, assicuriamo così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%”, ha spiegato ancora la premier Giorgia Meloni . “Oltre a un certo prezzo dell’energia, lo Stato ha deciso che rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso dell’imposta alla riduzione delle bollette“.
Mercato libero, rinvio di 2 anni per i vulnerabili
Nel decreto è previsto anche un rinvio di due anni del passaggio al mercato libero per i clienti e le micro imprese vulnerabili.