Tra le diverse agevolazioni introdotte quest’anno, ce ne sono alcune che riguardano in particolar modo gli affitti, sia che si tratti di inquilini stabili, sia che si tratti degli affitti di attività di impresa, negozi e locali. Dallo scoppio della pandemia sono stati introdotti diversi bonus per chi paga un affitto: dal bonus affitto per canone ridotto al credito di imposta.

Il bonus affitto ha l’obiettivo di sostenere economicamente i cittadini o gli imprenditori che si trovano in una situazione di svantaggio economico. Va ricordato che per gli inquilini è stato introdotto, e poi in seguito prorogato, il blocco sfratti, che assicura agli inquilini la possibilità di non essere sfrattati in situazioni di morosità.

La misura ha comunque destato numerose contestazioni, in particolare da parte dei proprietari degli immobili in affitto, che si sono trovati più volte a fare i conti con alloggi occupati, ma non paganti. Al momento si sta discutendo se introdurre un’eventuale esenzione IMU per i proprietari in queste casistiche, esenzione che in parte è già stata introdotta per i proprietari di immobili adibiti ad impresa.

Vediamo nel dettaglio quali sono i bonus affitto presenti, che possono regolamentare sia i rapporti tra proprietari e inquilini, sia per il caso di immobili utilizzati per impresa.


Bonus affitto per i proprietari di casa

Il bonus affitto per l’anno in corso è indirizzato ai proprietari di immobili che hanno garantito, dopo il 29 ottobre 2020, una riduzione del prezzo del contratto di affitto agli inquilini.

Il bonus consiste nel 50% dello sconto che il proprietario ha effettivamente applicato all’inquilino. L’idea alla base di questo bonus è quella di sostenere da un lato gli inquilini che si trovano in difficoltà economica, dall’altro i proprietari che, venendo incontro alle esigenze degli inquilini, applicano uno sconto sulle mensilità dell’affitto.

Per poter richiedere lo sconto, gli immobili di riferimento devono trovarsi in una zona ad alta densità abitativa, e la casa in questione dev’essere indicata come prima sede di abitazione dell’inquilino per cui viene riformulata la cifra del contratto di affitto.

Il proprietario che vuole ricevere questo bonus affitto deve rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, dichiarando qual è lo sconto applicato al canone per l’inquilino. La cifra massima del bonus affitto raggiungibile è di 1.200 euro annui. La richiesta deve essere presentata dal proprietario, che applica la riduzione del prezzo della mensilità dell’affitto, e in alternativa l’inquilino può chiedere questa riduzione al proprietario.

Il bonus affitto 2021 non è per tutti

In base a queste disposizioni, emerge che l’accesso al bonus affitto non è per tutti. Prima di tutto i proprietari che chiedono questo bonus devono aver ridotto la spesa per l’affitto al coinquilino. E bisogna tenere presente che gli immobili devono essere esclusivamente ad uso abitativo, e situati in una zona ad alta densità abitativa.

Questo significa che il bonus affitto è valido solo nel caso in cui gli immobili sono effettivamente abitati da inquilini, per le imprese ci sono altri tipi di sostegni per l’affitto. Ma questo non basta, perché per poter applicare questo bonus affitto, è necessario dichiarare che l’abitazione è abitata in modo stabile dall’inquilino: questo vuol dire che per chi paga l’affitto si tratta della prima abitazione, non di una seconda casa. La misura infatti va a tutelare la situazione di precarietà per gli inquilini, sostenendo in parte i proprietari con il bonus.

Blocco sfratti: le proroghe

Bisogna valutare anche che è attivo da molti mesi il blocco degli sfratti. Questa misura, che ha tutelato gli inquilini soprattutto nei momenti più critici della pandemia, è stata nuovamente prorogata, e molte associazioni di categoria, che difendono i proprietari degli immobili, hanno criticato aspramente la misura.

Il blocco sfratti infatti è vantaggioso per gli inquilini, perché non possono essere sfrattati nonostante il mancato pagamento del canone di affitto. Ma per i proprietari può essere un vero e proprio problema, perché oltre a non ricevere il pagamento dell’affitto, non possono neanche rendere disponibile l’immobile per eventuali altri inquilini.

La misura del blocco sfratti è stata ancora prorogata, nonostante sia comunque attiva la possibilità di chiedere il bonus affitti. Il provvedimento è ancora in fase di discussione per la possibilità di aprire nuovamente la possibilità di eseguire sfratti per morosità.

Bonus affitto per le imprese: come funziona

Parliamo ora di un altro tipo di bonus affitto previsto per quest’anno: il bonus per gli immobili su cui viene svolta attività di impresa. In questo caso si tratta di un credito di imposta, con percentuale variabile, da applicare in diverse circostanze.

Il bonus affitto sotto forma di credito di imposta viene applicato, sempre come misura di sostegno economico derivata dalla situazione pandemia, agli imprenditori e ai liberi professionisti. Si tratta di un credito calcolato in percentuale sulla cifra mensile del canone di locazione, purché appunto si tratti di un immobile che ospita un’attività di impresa, non a uso abitativo.

La misura è stata presa principalmente per le attività ad uso turistico, in particolare per le strutture ricettive, e le agenzie viaggi. La misura è poi estesa anche a chi esercita attività di impresa, arte o professione, purché non abbiano superato i 15 milioni di euro di ricavi nel 2019. La proroga poi va a modificare il criterio di accesso al bonus affitto in base al calo del fatturato, che si deve attestare almeno intorno al 30%.

Il credito di imposta non va solo a sostenere il canone di affitto per i soggetti che svolgono attività di impresa, ma esiste un credito di imposta anche per il miglioramento degli immobili adibiti a strutture ricettive turistiche e alberghiere. Come cita l’articolo 4 del Decreto Sostegni bis:

“Prevede la proroga al 31 luglio del credito di imposta per i canoni di locazione immobili ad uso diverso dell’abitativo e affitto d’azienda.”

Percentuali del credito di imposta per le imprese

Per quanto riguarda le percentuali del bonus affitto relative al credito di imposta, variano in base al soggetto richiedente. Nel caso di strutture adibite al turismo, agenzie viaggio, strutture ricettive e centri termali, le percentuali sono così suddivise:

  • 60% della cifra mensile del canone di locazione su immobili ad uso non abitativo;
  • 50% della cifra mensile dei canoni per affitto di azienda;

Per gli altri soggetti, che non rientrano nella categoria relativa al turismo, le cifre sono così stabilite:

  • 60% della cifra mensile del canone di locazione su immobili ad uso non abitativo;
  • 30% della cifra mensile dei canoni per affitto di azienda;

Credito di imposta per il tessile e l’editoria

Sempre per quanto riguarda il credito di imposta, sono state introdotte agevolazioni sia per l’editoria che per il settore tessile, colpiti dalla crisi economica. Il credito di imposta riguarda il 30% per la spesa di distribuzione delle testate edite.

Si tratta di un aiuto per tutte le imprese di editoria che sostengono le spese per la distribuzione nei punti vendita dei piccoli comuni.

Anche per il tessile arriva un credito di imposta del 30% per i soggetti che esercitano attività di impresa nel settore tessile, nella moda e nella produzione correlata (pelletteria, moda e accessori).

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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