Natale arriva in anticipo quest’anno per i lavoratori dipendenti. Con l’approvazione del nuovo decreto Aiuti, il governo Meloni vuole introdurre un bonus in busta paga per i lavoratori dipendenti dal valore annuo che può toccare i 3.000 euro.  Il nuovo decreto, approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri, innalza la soglia del bonus 600 euro che il datore di lavoro poteva concedere ai dipendenti per ammortizzare il costo delle bollette di luce e gas.

Ma non finisce qui. La buona notizia è che i 3.000 euro sarebbero esentasse. Il contributo può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato e possono beneficiarne soltanto i lavoratori dipendenti. Sono escluse le pubbliche amministrazioni.

Vediamo tutti i dettagli nel corso di questo approfondimento.

Bonus in busta paga: in arrivo 3.000 euro all’anno

Il 2022 è stato caratterizzato da un’impennata dell’inflazione come mai si era vista prima. Tutti noi quando andiamo a fare la spesa vediamo i prezzi aumentare mentre i carrelli sono sempre più vuoti. Ormai è evidente: l’inflazione sta incidendo sul nostro potere d’acquisto e il rincaro dei costi dell’energia ha fatto salire le bollette alle stelle.

Nel frattempo, gli stipendi restano sempre gli stessi. Per risolvere queste crisi senza precedenti, il Governo Meloni sta valutando due soluzioni:

  1. bonus in busta paga fino a 3000 euro all’anno per i lavoratori dipendenti e fringe benefit esentasse e sgravati dai contributi inps;
  2. tagliare l’imposta fiscale che grava sulle retribuzioni almeno al 5% aumentando la quota di 3 punti rispetto al 2% previsto da Draghi per il 2022

Vediamo un po’ meglio entrambe le opzioni e i vantaggi che comporterebbero.

Fringe benefit : 3.0000 in più come bonus in busta paga

Il bonus busta paga di 3.000 euro è stato annunciato dal sottosegretario all’Economia del Governo Meloni, Federico Freni e rientrare negli incentivi del Nuovo Decreto Aiuti.

Ma in cosa consiste nel concreto?

Il bonus in busta paga di 3000 euro è uno dei “benefit aziendali esentasse” previsto dal Governo per venire incontro alle famiglie vista l’attuale crisi energetica in atto.

Il Governo aggiunge:

“Si innalza per il 2022 il tetto dell’esenzione fiscale dei cosiddetti “fringe benefit” aziendali, fino a 3mila euro. Si tratta di una misura di welfare aziendale che punta a incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze (acqua, luce e gas)”

Detto in altre parole, è un escamotage per tentare di aumentare la retribuzione del lavoratore e combattere l’inflazione.

Infatti, costituisce una sorta di rimborso per il pagamento sostenuto dal dipendente per le utenze domestiche di luce, gas naturale e acqua.

Ricordiamo che il bonus per il pagamento delle utenze domestiche è stato innalzato già innalzato da 258,23 a 600 euro fino ad oggi. 

Dopo l’attuazione del decreto Aiuti verrà innalzato fino a 3.000 euro. 

Principali vantaggi

Entro il limite di 3.000 euro il bonus non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Anzi, è proprio pensato come cuscinetto di salvataggio per aiutare le famiglie ad arrivare a fine mese.

In aggiunta, il bonus può essere riconosciuto anche ai familiari, indirettamente se intestatari delle bollette di luce e gas.  Infatti, non c’è nessun obbligo che le bollette siano intestate al lavoratore dipendente. 

Un’altra buona notizia è che i datori di lavoro possono sfruttare il bonus a cuor leggero:

  • per aumentare gli stipendi senza costi e spese aggiuntive;
  • dato che la somma da versare al dipendente è senza imposte e senza contributi aggiuntivi.

Quindi, il Bonus da 3.000 euro è vantaggioso due volte:

  • per le imprese, perché è esentasse e non richiede un esborso di denaro in più;
  • per i dipendenti, è un vero e proprio premio economico.

Ricapitolando, se sei un datore di lavoro garantirti maggiore benessere ai tuoi dipendenti senza dover procedere  verso un vero e proprio aumento di stipendio  e senza dovere imposte allo Stato.

Ad esempio, se vuoi elargire un premio di 2.000 euro ad un dipendente potrai farlo senza pensieri!

Se sei un dipendente potresti avere un aiuto concreto per coprire almeno una parte delle utenze domestiche senza intaccare il tuo stipendio e senza dover pagare le tasse sulla somma ottenuta. 

L’alternativa: il Taglio del cuneo fiscale

Abbiamo un cuneo fiscale troppo alto, il 46,5%. C’è una fascia, quella sotto i 35mila euro, che sta soffrendo, noi dobbiamo mettere più soldi in tasca. Serve intervento choc, servono 16 miliardi, due terzi ai dipendenti e un terzo alle imprese. Significa mettere 1200 euro in tasca in più ai lavoratori” 

Così ha dichiarato Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a Bari durante l’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat. Per risolvere questo problema, il Governo sta anche valutando l’ipotesi di abbassare il cuneo fiscale che pesa sulle buste paga. 

Anche in questo caso, ci guadagnerebbero sia le imprese sia i lavoratori:

  • lo stipendio netto aumenterà 
  • senza costi ulteriori per l’azienda dato che il lordo resterà invariato

Per scoprire meglio come funziona il cuneo fiscale, leggi il nostro articolo 

Cos’è il cuneo fiscale? 

Bonus 3.000 euro in busta paga: è obbligatorio?

Arrivato fino a qui, hai compreso quanto sia vantaggioso il bonus se sei un datore di lavoro o un dipendente.  Prima di lasciarci dobbiamo però precisare che il bonus non è obbligatorio.

Sta al datore di lavoro decidere se erogare il bonus e se elargire 3.000 euro, 2000 o anche meno 3000 euro è il limite che devi rispettare per non pagare le tasse se sei lavoratore o datore di lavoro. 

Per scoprire quando e come verrà applicato il bonus, continua a seguirci sui social. 

Lascia una Risposta