Tra le proposte da inserire nella prossima legge di Bilancio, si fa avanti l’idea di introdurre nuove regole per Assegno Unico dal 2026. In particolare, il governo vuole intervenire sul metodo di calcolo dell’ISEE, con nuovi indicatori o correttivi a favore delle famiglie numerose o con figli piccoli e con l’approvazione di agevolazioni più personalizzate.
Il Governo si sta impegnando per rafforzare le misure a sostegno delle famiglie con figli. Innanzitutto garantendo una maggiore equità nell’accesso alle misure di sostegno alle famiglie.
La ministra Roccella ha dichiarato che: “La commissione sulla riforma dell’Isee, sta terminando il suo lavoro dopo aver individuato alcune soluzioni di favore rivolte proprio alle famiglie con figli, ora dobbiamo confidare nel cammino della legge di Bilancio”.
La ministra ha dichiarato che nella legge di bilancio 2026 si prevede di intervenire su due fronti, sulla rimodulazione dell’ISEE per tener conto delle specificità dei nuclei con figli e rafforzando le misure a favore della genitorialità, come l’Assegno Unico.
Assegno Unico 2026: cosa cambierà?
Secondo le prime anticipazioni sulla prossima manovra, non ci saranno modifiche strutturali dell’assegno Unico per i figli, ma saranno previste misure volte a facilitarne la funzione redistributiva, ovvero che le risorse arrivino sopratutto a chi ne ha più bisogno.
Il Governo ha espresso l’intenzione di introdurre “indicatori specifici per le famiglie con figli”, con l’obiettivo dichiarato di non penalizzare chi possiede la prima casa. In particolare, il governo sta valutando la possibilità di effettuare una riforma dell’ISEE, eliminando dal calcolo anche la prima casa. L’ISEE è lo strumento adottato da molti enti, pubblici e privati, per valutare la situazione economica delle famiglie che hanno intenzione di richiedere una prestazione sociale agevolata.
Al momento l’esclusione della prima casa dal calcolo ISEE è soltanto una proposta avanzata dal leader della Lega Matteo Salvini. L’indicatore ISEE è fondamentale per assegnare cifre più o meno alte di bonus e agevolazioni. Attualmente nel calcolo non viene esclusa totalmente la prima casa ma vengono detratti 52.500 euro dal valore dell’immobile, la soglia che cresce di 2.500 euro per ogni figlio residente e di quanto rimane, si conteggiano solo i due terzi
Lo scopo di questa proposta è quello di ampliare la platea di beneficiari che ricevono gli incentivi come l’Assegno unico.