Si palesano all’orizzonte nuovi cambiamenti nella disciplina degli assegni familiari. Dal 1 luglio 2021, il Governo attuerà le nuove modifiche. Cosa c’è da sapere? Vediamo quale sarà la nuova disciplina in materia.

Nella Gazzetta Ufficiale del 6 aprile è stata pubblicata la legge delega, che riscrive i principi alla base del nuovo strumento a sostegno delle famiglie consistente, ossia dell’assegno unico familiare. Dopo l’approvazione recente, si attende l’entrata in vigore del nuovo regime atteso per il 1 luglio 2021, o almeno così è auspicato. D’altronde a far protendere per un favorevole esito positivo vi è la circostanza che già molteplici provvedimenti in materia di famiglia sono stati resi immediatamente operativi dall’esecutivo.

La legge delega ha, infatti, previsto nuovi requisiti, i quali dovrebbero garantire un aumento del sussidio per un’amplia platea di genitori e famiglie. Tuttavia la disciplina indicata nel testo ha fatto sorgere non pochi dubbi, soprattutto tra i futuri utenti e gli addetti del settore.

Vediamo allora cosa ci aspetta dal 1 luglio.


Cosa sono gli assegni familiari?

In primo luogo, individuiamo brevemente l’inquadramento generale della fattispecie in analisi.

L’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) è una prestazione economica erogata dall’INPS ai nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori, tra i quali i titolari:

  • delle pensioni;
  • delle prestazioni economiche previdenziali;
  • prestazioni da lavoro dipendente;
  • delle prestazioni dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

L’INPS eroga l’assegno sulla scorta di alcune valutazioni. Sia per quanto riguarda la debenza stessa che l’importo conferito, l’ente tiene conto della tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo stesso. Tale sussidio è quindi erogato in base al reddito, principalmente, e diminuisce di importo all’aumentare del corrispettivo reddito da lavoro, fino ad azzerarsi del tutto.

Tuttavia, il requisito del reddito non è il solo, ma vi saranno ulteriori elementi da dovrai tenere in considerazione, soprattutto per quello che concerni i soggetti a beneficio del quale vengono erogati suddetti assegno.

Ai fini del riconoscimento degli assegni familiari, possono essere considerati familiari a carico e, pertanto, possono legittimare la concessione dell’assegno, innanzitutto i figli o equiparati, anche non conviventi:

  • che abbiano meno di 18 anni di età,
  • che siano apprendisti o studenti di scuola media inferiore sino a 21 anni,
  • oppure che siano studenti universitari sino a 26 anni e nei limiti del corso legale di laurea,
  • che siano inabili al lavoro e abbiano qualsiasi età.

Oltre ai figli, gli assegni familiari possono essere concessi anche per il coniuge, moglie o marito e anche legalmente separato, purché sia a carico. In questo caso, invero, è necessario che il richiedente l’assegno sia titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.

Quali sono le novità?

Ancora ad oggi sussistono non poche incertezza, circa la data effettiva di introduzione delle novità previste dalla legge delega. Tuttavia possiamo anticiparvi quelle che presumibilmente saranno le modifiche più interessanti.

La novità maggiormente attesa è la sostituzione dei molteplici incentivi che vengono generalmente erogati con un assegno unico familiare. Tale nuovo strumento dovrebbe diventare incentivo onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentate ad oggi vigenti.

Con predetto strumento, allora, si intende sopprimere alcune forme di incentivi, prevedendo una facilitazione e snellimento delle procedure, in particolare a vantaggio dell’ente erogatore, che dovrebbe accelerare le tempistiche di conferimento. I sussidi che presumibilmente verranno sostituiti dall’assegno unico sono:

  • assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, di cui all’articolo 65 della legge 23 dicembre 1998, n. 448;
  • assegno di natalità o bonus bebè;
  • premio nascita o anche bonus mamma domani.

Importo dell’assegno unico familiare

Ma quale sarà l’importo atteso di questo assegno unico familiare? Dobbiamo attendere delle variazioni in positivo o in negativo?

Invero, sul punto, il governo sembra aver fatto grandi promesse, che ad oggi ancora non sappiamo se saranno rispettate.

Per quel che riguarda l’importo, la cifra esatta dell’assegno mensile probabilmente si aggirerà tra 80 e 250 euro mensili, da calcolare in base all’età del figlio e al valore dell’ISEE del nucleo familiare. Tuttavia, si pone il problema principale delle risorse necessarie. Come evidente, l’assegno unico potrebbe comportare un aggravio della pressione sulle casse dello Stato, che ad oggi ancora causa incertezza sulla definizione del provvedimento, a causa delle quali ci troviamo ancora ad attendere.

Ciò è ancor di più evidente se si considera che il disegno di legge prevede che questo sia maggiorato rispetto all’importo ordinario in un range dal 30 al 50 per cento in caso di figli con disabilità. L’importo della maggiorazione verrebbe calcolato in base alla gravità della disabilità.

Ulteriori novità

Il superamento degli assegni familiari, invero, si inserisce in un più ampio quadro di riforma fiscale, il quale dovrebbe toccare anche detrazioni fiscali previste dall’articolo 12, commi 1, lettera c), e 1-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Tuttavia, questi cambiamenti sono attesi in un ampio arco di tempo. Non è quindi peregrina l’ipotesi che a partire dal 1 luglio non vi sia nessuna modifica, ma che l’applicazione del nuovo regime scali in una fase successiva dell’anno.

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