Il governo Meloni sta per chiudere la propria prima manovra di Bilancio e, da quanto è emerso questo fine settimane, al suo interno dovrebbe trovare spazio anche la tassa verde, ribattezzata Amazon Tax o “tassa sulle consegne”.
Ma di cosa si tratta? Come funzionerà? Potrebbe realmente impattare sulle vendite online?
Proviamo a chiarire quali sono i principali aspetti legati alla nuova tassa, ancora in discussione, e che cosa potrebbe accadere.
Cos’è l’Amazon Tax
Per comprenderlo cerchiamo di procedere con gradi e cercare di comprendere in che cosa consiste l’Amazon Tax.
Ipotizzata tra le misure economiche con cui finanziare i provvedimenti di spesa, la Amazon Tax è una tassa che il governo vorrebbe introdurre sulle consegne a domicilio con il principale obiettivo di contrastare l’utilizzo di mezzi non ecologici da parte delle vendite generate a distanza.
È evidente che, oltre a cercare di compensare il malus ambientale determinato dal maggiore inquinamento dei flussi di trasporto alimentati dalle consegne a distanza, con questo provvedimento il governo Meloni desideri anche raggiungere un secondo obiettivo: quello di favorire il commercio di prossimità, piuttosto che quello online.
Insomma, secondo le intuizioni dell’esecutivo, una tassa sulle consegne dovrebbe cercare di stimolare i consumatori a acquistare nei negozi fisici piuttosto che farlo online e, di conseguenza, favorire le piccole realtà che nell’era dello shopping digitale stanno accusando crescenti difficoltà.
Rimane tuttavia da valutare in che modo una simile tassa potrà essere concretamente introdotta all’interno del nostro ordinamento tributario, e chi si dovrà poi far effettivo carico dei relativi oneri: il rischio che una simile tassa possa gravare sui prezzi dei prodotti finali e, dunque, possa essere sostanzialmente scaricata sui consumatori finali non può certamente essere scongiurato.
Conviene davvero una “Amazon Tax”?
Ma la Amazon Tax converrà veramente? Creerà quella virtuosa influenza che dovrebbe favorire lo shopping presso i negozi di prossimità? Compenserà l’inquinamento delle consegne determinate dalle spedizioni degli acquisti a distanza?
In realtà, non sono poche le polemiche e le critiche che sono state avanzate in questo proposito. Netcomm, associazione del settore e-commerce, aveva per esempio prontamente posto la luce sul fatto che una tassa su un settore così cruciale per l’economia italiana potrebbe avere delle ripercussioni molto negative sull’intero Paese, piuttosto che favorire i consumi di prossimità.
In altri termini, gravare gli acquisti a distanza con delle tasse (ancora da quantificarsi) potrebbe far perdere competitività all’Italia sul piano internazionale. Dunque, a farne le spese sarebbero gli stessi piccoli e medie operatori nazionali che, negli ultimi anni, hanno dovuto reinventare i propri modelli di business e che hanno trovato nel digitale una risorsa strategica per sviluppare l’export, raggiungendo consumatori anche al di fuori dei confini nazionali proprio grazie al commercio elettronico.
Insomma, la Amazon Tax non solo non colpirebbe affatto i giganti del web, ma andrebbe a falcidiare un settore valutato circa 60 miliardi di euro.
Come funzionerà?
Anche al fine di evitare i pericoli di cui sopra, la Amazon Tax (o green tax) allo studio di Palazzo Chigi dovrebbe prendere la forma di una tassa che colpirà solamente la rete di consegne a domicilio effettuata con mezzi non ecologici.
Inoltre, il governo vorrebbe introdurre una soglia di fatturato utili per escludere dalla nuova imposta le società di e-commerce più piccole, proprio al fine di non gravarle di inutili ripercussioni sul conto economico, dirigendo invece la propria attenzione esclusiva (o prevalente) ai grandi giranti del web, da Amazon a Google.
Considerato che non si parla ancora di un testo, è difficile comprendere a quanto potrebbe ammontare una simile tassa. Nei giorni scorsi era circolata un’aliquota pari al 10% ma, come sempre accade in questi casi, si parla di mere eventualità che è difficile, almeno per il momento, calare nel concreto.
Amazon Tax: si farà o no?
Almeno per il momento, la Amazon Tax è una delle diverse ipotesi sul tavolo dell’esecutivo. Non è dunque ancora chiaro se farà parte della manovra, e in che termini. E, ancora, se costituirà un provvedimento completamente autonomo o se verrà reso sinergico alla web tax introdotta qualche anno fa, i cui risultati sono stati ben inferiori alle attese.
Anche in questo caso non si può pertanto che porre in stand-by ogni valutazione su questo provvedimento, rinviando a data futura ogni valutazione. Continueremo a tenervi aggiornati su tutti gli sviluppi.