Entro il 30 novembre deve essere versato l’acconto irpef, tuttavia, il 30 è domenica, pertanto il pagamento dovrà essere effettuato entro il 1° dicembre.
Il Ministro Giorgetti, in un question time, ha chiarito che non sarà possibile avere proroghe ne rate come l’anno scorso.
IRPEF 2025: scadenza del 1 dicembre
Il ministro Giorgetti, in un question time ha chiarito che, il secondo acconto IRPEF, deve essere versato in un’unica soluzione, e non sono previsti pagamenti a rate, nè proroghe a gennaio.
L’appuntamento del 30 novembre, spostato al 1° dicembre, sarà per tutti i contribuenti chiamati alla cassa per pagare la seconda o unica quota di acconto IRPEF, secondo quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi. Il versamento si effettua con il modello F24, utilizzando il codice tributo 4034.
Sono tenuti al pagamento dell’acconto i titolari di partita IVA, i dipendenti e i pensionati per i quali l’imposta dichiarata nell’anno, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze sia superiore a 51,65 euro.
L’acconto ammonta al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo. L’acconto va versato in una o due rate a seconda dell’importo. Le scadenze sono così fissate:
- Due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima è pari al 40% e va versata entro il 30 giugno dell’anno di imposta (insieme al saldo dell’anno precedente), la seconda è pari al restante 60% e va versata entro il 30 novembre dello stesso anno;
- Unico versamento entro il 30 novembre dell’anno di imposta se l’acconto è inferiore a 257,52 euro.
Metodi di calcolo
Ci sono due metodi attraverso cui calcolare l’acconto Irpef: il metodo storico e il metodo previsionale.
Attraverso il metodo storico il calcolo avviene sulla base delle somme versate nel corso del periodo d’imposta precedente. Il ricorso invece al metodo previsionale per il calcolo dell’IRPEF consente di calibrare l’imposta da versare tenuto conto del reddito che si prevede di conseguire nel corso dell’anno. Il calcolo dell’acconto IRPEF può essere effettuato mediante il metodo storico o il metodo previsionale.
Con il metodo storico, pertanto, il calcolo si effettua in base all’importo dell’imposta dovuta nell’anno precedente. Risulta conveniente nel caso in cui il contribuente considerato abbia redditi costanti o crescenti rispetto all’anno precedente, risulta sconveniente se tali redditi si rivelino decrescenti.
Il metodo previsionale consiste nel procedere con il calcolo del secondo acconto IRPEF basandosi sul reddito che si prevede di raggiungere nell’anno in corso. Il vantaggio riguarda la possibilità di pagare quanto effettivamente dovuto in caso di reddito finale inferiore a quello dell’anno precedente.