È in arrivo una nuova rottamazione auto. Nella proposta di revisione del PNRR approvata dalla cabina di regia – presieduta dal Ministro per gli Affari europei – arriva l’incentivo per acquistare 39.000 veicoli elettrici. Una quota destinata alle colonnine è spostata ad un nuovo ecobonus fino a 11.000 euro. Il documento è stato inizialmente trasmesso alla Commissione europea il 21 marzo e aggiornato nelle settimane successive.
Tra gli interventi proposti compare un nuovo incentivo per la sostituzione di auto inquinanti. Ci sono in campo 597 milioni di euro ricavati dalla mancata installazione delle colonnine di ricarica. Di conseguenza si avrebbero più auto elettriche ma meno dispositivi per la ricarica.
La priorità saranno le città più inquinate, a queste città saranno riservati molti incentivi per permettere ai cittadini di sostituire le vecchie auto con le auto elettriche. Gli incentivi saranno riservati principalmente alle famiglie con redditi più bassi, anche se, non è ancora stato deciso e includeranno anche le piccole imprese per l’acquisto di furgoni elettrici. Secondo le stime del Governo, si riuscirà a sostituire circa 40.000 veicoli inquinanti.
Nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche
Sta per arrivare una nuova rottamazione per le auto. Il governo ha deciso di ricavare quasi 600 milioni di euro inizialmente destinati all’installazione di oltre 20.000 colonnine elettriche in un piano di nuovi bonus per la rottamazione dei vecchi veicoli inquinanti e l’acquisto di nuovi a zero emissioni.
Si tratta di fondi europei legati al Pnrr che sarebbero dovuti essere investiti nell’installazione delle colonnine di ricarica. La modifica “riguarda la misura sulle infrastrutture di ricarica elettrica, di cui circa 597 milioni di euro vengono immediatamente reimpiegati in un nuovo programma di rottamazione e rinnovo del parco veicolare che promuove la sostituzione di veicoli a combustione interna con veicoli a zero emissioni, con incentivi più vantaggiosi per le fasce di reddito più basse”.
Gli incentivi saranno destinati alla sostituzione di vecchi veicoli termici con quelli a zero emissioni. I contributi saranno riservati alle persone, residenti nelle aree urbane funzionali e nel rispetto di specifiche soglie di ISEE, per l’acquisto di veicoli privati (categoria M1) a emissioni zero e a microimprese con sede legale in aree urbane funzionali per l’acquisto di veicoli commerciali (categorie N1 e N2) a emissioni zero.
Sistemi di ricarica domestica
Il piano incentivi 2025 include anche agevolazioni per l’installazione di sistemi di ricarica domestica, con un contributo fino all’80% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di wallbox o colonnine domestiche, con un tetto massimo di 1.500 euro per unità abitativa.
È stato inoltre potenziato il piano di sviluppo delle infrastrutture di ricarica pubbliche, con l’obiettivo di installare almeno 100.000 punti di ricarica entro la fine del 2025, concentrandosi particolarmente nelle aree autostradali e nelle zone attualmente meno servite.
Agevolazioni basate sull’ISEE
Non è ancora stato chiarito, quale sarà il limite ISEE. Il tetto massimo sembra essere intorno ai 40.000 euro, con incentivi fino a 11.000 euro per chi ha un ISEE inferiore ai 30.000 e fino a 9.000 euro per chi sta tra i 30.000 e i 40.000. L’intervento riguarderà anche le microimprese che investiranno in veicoli poco inquinanti. Per loro l’agevolazione riguarderà l’acquisto veicoli commerciali elettrici a emissioni zero destinati al trasporto merci (categorie N1 e N2, fino a 12 tonnellate). Il contributo sarà pari al 30% del valore del mezzo, con un tetto massimo di 20.000 euro. Tutti gli incentivi saranno disponibili fino al 30 giugno 2026.
Ulteriori investimenti a sostegno dell’economia circolare
Tra le principali novità figurano la rimodulazione degli investimenti ferroviari per rafforzare le tratte strategiche e l’incremento delle risorse per la realizzazione di impianti di biometano, a sostegno dell’economia circolare e della mobilità a basse emissioni.
Le informazioni al momento non sono ancora ufficiali, in attesa dell’approvazione di un testo definitivo da parte del Parlamento (sotto esame poi della Commissione europea). Sul punto, ricordiamo che, per quanto riguarda lo stato di avanzamento dell’erogazione dei fondi del PNRR, attualmente siamo alla sesta rata, con la settima in corso di approvazione (completamento del 55% degli obiettivi previsti dal piano).