Il governo sta valutando la possibilità di effettuare una riforma dell’ISEE, eliminando dal calcolo anche la prima casa. A partire da aprile i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali, inclusi quelli trasferiti allo Stato, e i libretti di risparmio postale sono esclusi dal calcolo ISEE per un importo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.
Come ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, l’obiettivo è quello di intervenire sulle abitazioni di proprietà e su quanto incidono nella composizione dell’indice. Come ha dichiarato il vicepremier, “Non è possibile che possedere una prima casa, aver comprato un monolocale o un bilocale dopo anni di sacrifici ti tolga la possibilità di avere un contributo pubblico”, “Così togliamo la stragrande maggioranza delle famiglie italiane dalla possibilità di avere un contributo pubblico”.
L’ISEE permette di accedere ad una lunga serie di agevolazioni e bonus, dall’assegno unico per i figli al bonus asilo nido, al bonus bollette fino ai contributi per l’affitto. Attualmente nel calcolo non viene esclusa totalmente la prima casa ma vengono detratti 52.500 euro dal valore dell’immobile, la soglia che cresce di 2.500 euro per ogni figlio residente e di quanto rimane, si conteggiano solo i due terzi.
Calcolo ISEE
L’ISEE è lo strumento adottato da molti enti, pubblici e privati, per valutare la situazione economica delle famiglie che hanno intenzione di richiedere una prestazione sociale agevolata.
Fotografa, dunque, la condizione economica dei nuclei e viene calcolata mediante la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Il documento comprende i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare ed è valido dal momento della sua presentazione fino al 31 dicembre successivo.
Nel calcolo va indicato il valore dei singoli beni immobiliari posseduti dal soggetto alla data del 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della dichiarazione sostitutiva. Per i nuclei familiari residenti in abitazione di proprietà, il valore della casa di abitazione, al netto del mutuo residuo, non rileva ai fini del calcolo del patrimonio immobiliare se inferiore alla soglia di 52.500 euro, incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Oltre questa soglia il valore rileva in misura pari a due terzi della parte eccedente.
Esclusione buoni di stato dal calcolo
A partire da aprile sono esclusi dal calcolo i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale fino a un valore massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Dalla revisione della Dichiarazione sostitutiva unica sono esclusi gli investimenti finanziari indiretti, ossia quelli operati tramite i fondi comuni.
Ampliamento dei beneficiari
Obiettivo della proposta è ampliare la platea di beneficiari che ricevono gli incentivi, pensiamo all’Assegno unico. Secondo la relazione del governo al provvedimento, l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo comporterà un maggiore esborso di 44 milioni di euro.
Il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato come l’attuale meccanismo di calcolo impedisca l’erogazione di una serie di bonus alle famiglie del ceto medio. “Se non hai un Isee abbastanza basso non hai bonus per l’asilo, per l’affitto, per la bolletta della luce. Solo che l’Isee risulta alto se hai una casa di proprietà, sei considerato ricco e sei eliminato. È una follia”, ha sottolineato il leader del Carroccio durante incontro di partito a Pinzolo (Trento). “La prima casa bisogna toglierla dal calcolo dell’Isee. Perché altrimenti i bonus vanno sempre ai soliti, mentre quelli che lavorano e dichiarano tutto se la prendono sempre in saccoccia”.