I premi di produttività sono forme di retribuzione aggiuntiva che vengono utilizzati sempre di più dalle aziende, solitamente a seguito di un incremento della produttività aziendale. Per condividere la crescita del profitto aziendale con i dipendenti, il datore di lavoro può distribuire delle somme di denaro direttamente in busta paga

Questi strumenti di erogazione di premi di produttività, si avvicinano sempre di più nella sfera della welfare aziendale, ovvero vi rientrano tutte le iniziative di concessione di beni, servizi, messi a disposizione dei propri dipendenti per aumentare il loro benessere.

Un lavoratore premiato è sicuramente più motivato a prestare la propria attività lavorativa all’interno dell’azienda in maniera efficace, soprattutto quando la gratificazione deriva direttamente dal datore di lavoro, che riconosce le potenzialità, dei suoi collaboratori e decide di premiare loro in qualche modo.

Ma che cosa sono i premi di produzione? 

I premi di produzione costituiscono elementi integrativi della retribuzione di base e consistono in veri e propri compensi aggiuntivi a cui è attribuita natura retributiva.

Visto l’utilizzo consistente da parte dei datori di lavoro dei premi di produttività ai fini di incentivare sempre di più i propri collaboratori, per accrescere la propria produttività aziendale, sono stati trasformati in breve tempo dalla contrattazione aziendale in veri e propri compensi fissi.

Si parla di integrazione alla retribuzione di base avente periodicità plurimensile. 

I premi di produttività, inseriti in contrattazione godono di adeguamenti periodici analoghi a quelli effettuati agli aumenti di stipendio negoziati a livello nazionale.

I premi di produzione vengono erogati in maniera diversa a seconda delle esigenze aziendali; possono essere erogati a tutti i dipendenti o solo ad alcuni di essi, possono essere erogati a seguito del raggiungimento di prestazioni e obiettivi prefissati oppure in maniera svincolata da tutto ciò senza tener conto di alcun raggiungimento tecnico prefissato.

Quale è la natura giuridica dei premi di produzione?

Come abbiamo detto prima i premi di produzione sono compensi che vanno ad integrare la retribuzione, quando si configurano come corrispettivi di prestazioni contrattuali obbligatorie e la loro corresponsione sia caratterizzata da continuità e costanza, viene affidata loro natura retributiva.

Ciò significa che i premi di produzione di natura retributiva sono soggetti a principi di proporzionalità e adeguatezza della retribuzione per cui non potranno essere soggetti e riduzione della retribuzione del lavoratore, ovvero il premio accordato con il dipendente diventa parte integrante della retribuzione grazie agli accordi collettivi o individuali, per cui il datore di lavoro non può decidere in maniera unilaterale di revocare o ridurre i premi attribuiti. 

La natura retributiva consente il computo del compenso premiale ai fini del calcolo degli istituti retributivi indiretti, il valore del premio incide anche su tredicesima, quattordicesima e TFR.

Si parla di premi di produzione che non hanno natura retributiva quando quest’ultimi vengono erogati in maniera sporadica, per riconoscere il merito di uno o più dipendenti che hanno conseguito in quel determinato periodo un risultato aziendale e il datore di lavoro decide allora di premiarli. 

Il premio risulta eventuale, per cui perde dei caratteri della continuità e costanza, venendo meno il loro computo nella normale retribuzione mensile del lavoratore. 

In tal caso il premio potrebbe confluire sempre all’interno della busta paga oppure il lavoratore in accordo con il datore potrebbe ricevere voucher o buoni da utilizzare, che non fanno cumulo nella retribuzione mensile percepita ed utilizzarli come meglio crede. 

La disciplina fiscale dei premi di produttività

I premi di produzione che hanno natura giuridica sono tassati con un’aliquota agevolata del 10% fino al raggiungimento dei 3.000,00 euro annui per redditi fino a 80.000,00 euro

In caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti, per i contratti stipulati prima del 24 aprile 2017, la soglia aumenta a 4.000€.

Chiaramente tutti quei premi convertiti in welfare che non hanno natura retributiva sono considerati esentasse. 

Le somme vengono tassate con un’aliquota agevolata al raggiungimento di incrementi di produttività nei limiti sopra indicati, in questo modo il datore di lavora stimola i suoi lavoratori a mettere in gioco in gioco le loro capacità e skills

Che cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio 2023?

A seguito del nuovo Governo e delle nuove proposte presentate dal consiglio dei ministri, i premi di produttività sono stati oggetto di modifiche. E’ prevista una detassazione dei premi di produttività che vedono scendere l’aliquota agevolata dal 10% al 5% per i premi fino a 3.000,00 euro.

I premi sono da sempre strumenti che possono trasformarsi in una leva vantaggiosa per le imprese.

Sia i premi in natura retributiva che i premi trasformati in welfare aziendali offrono una valida soluzione per incrementare i livelli di benessere aziendale e creare un clima armonioso e positivo.

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