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La differenza tra salario e stipendio

Molto spesso ci troviamo ad utilizzare le terminologie di salario e stipendio come fossero due sinonimi, per indicare la remunerazione erogata ad un lavoratore assunto con contratto di lavoro subordinato. 

In realtà i due termini indicano, due remunerazioni diverse rispetto ai soggetti lavoratori che le percepiscono. 

Curiosità sull’etimologia del termine salario

Il termine nasce dall’antica Roma, dove i soldati dopo aver esercitato la loro attività di protezione o guerriglia, venivano pagati con monete e con l’aggiunta di piccole razioni sale. Il sale, non facilmente trovabile, veniva utilizzato come porzione di paga per i soldati Romani, da qui il termine salario. Con il passare del tempo, anche i soldati Romani, riuscirono ad ottenere una remunerazione tale, da permettersi di poter acquistare il sale in autonomia senza doverlo ricevere come parte di compenso per l’attività prestata. 

Salario e stipendio

Il salario, viene utilizzato per indicare la remunerazione degli operai rinominati “colletti blu, mentre lo stipendio indica la remunerazione degli impiegati o funzionari i cosiddetti “colletti bianchi

I colletti bianchi e colletti blu, indicano il tipo di attività svolto dal lavoratore, chi svolge un lavoro meno fisico, ma intellettuale si posiziona tra quelli definiti colletti bianchi i quali percepiscono uno stipendio, diverso invece il lavoro manuale dei colletti blu i quali percepiscono un salario. Tuttavia, questa distinzione è superata, la principale differenza tra salario e stipendio consiste nel fatto che il salario varia in base alle prestazioni di lavoro (ore, giorni, unità produttive), mentre lo stipendio costituisce un compenso prestabilito e non variabile. 

La prestazione lavorativa

L’attività svolta dal lavoratore subordinato sta alla base della differenza di questi due termini, che nel gergo comune vengono utilizzati per indicare la remunerazione spettante al lavoratore. Solitamente, anche in passato, il salario era sinonimo di manodopera per indicare i  lavoratori di fabbriche o industrie, per cui la natura del termine, ricerca l’attività che circonda il lavoratore stesso. 

Lo stipendio implica una concezione diversa, per quanto simile, di lavoratore che abbia un certo grado di preparazione e studio che sta alla base dell’attività svolta, si pensi ad esempio a tutti coloro che ricoprono cariche professionali come impiegati o funzionari. Oltre all’attività prestata, l’accento si pone anche davanti alla modalità di calcolo del cedolino paga, se trattasi di paga oraria o paga mensile.

La retribuzione oraria viene applicata ai lavoratori che percepiscono un salario, per cui a tutti coloro che svolgono attività prevalentemente manuale. Si parla di retribuzione su base mensile, quando il lavoratore sulla base della sua attività prevalentemente intellettuale percepisce uno stipendio. 

Come si forma il salario? 

In termini economici, il salario può distinguersi in monetario e reale, il primo sta ad indicare il quantum dell’importo che il lavoratore percepisce, mentre il valore reale indica la quantità di beni che il lavoratore può acquistare con il salario monetario. 

Un salario reale dovrebbe garantire una vita dignitosa per tutti i percettori, a seconda del periodo storico in cui viviamo, proprio in funzione del fatto che secondo gli economisti classici, il livello del salario era pari al valore delle merci e dei beni necessari a soddisfare i bisogni necessari del lavoratore e della sua famiglia. L’andamento del salario, è influenzato dall’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Salario minimo

In Italia non è stato ancora adottato un salario minimo, nonostante le varie proposte di legge, questo perché in Italia, si sostiene che circa il 98% dei contratti di lavoro siano, revisionati o adattati dalla contrattazione collettiva e che ci sia un lavoro sempre più attivo delle attività sindacali, per questo ogni contratto di lavoro viene applicato secondo le contrattazioni collettive del settore di appartenenza. 

Per molti il salario minimo è visto come uno strumento volto ad diminuire l’occupabilità ed aumentare il prezzo finale dei prodotti, quindi maggior costo per il consumatore finale, a seguito dell’aumento dei costi per il personale che le aziende sostengono per garantire il minimo salariale. Per molti altri invece il minimo salariale, garantirebbe una vita dignitosa a molti lavoratori che attualmente si trovano sottopagati. I quali riescono a malapena a soddisfare i bisogni primari. Attualmente, il termine salario è stato superato, e che anche nei casi di lavoro con variabile si usano termini come, Compenso, Retribuzione, Corrispettivo, Remunerazione, Indennità.

Lo stipendio è una retribuzione fissa. Questo significa che la remunerazione del dipendente non è commisurata alla quantità di lavoro svolto, ma su base mensile o annua. Per questa ragione, lo stipendio comprende anche i riposi quotidiani e settimanali, e può essere applicato sia a orari di lavoro flessibili che rigidi.

Che cos’è il salario lordo?

Il salario lordo rappresenta l’ammontare totale delle retribuzioni che un lavoratore riceve dal datore di lavoro prima di qualsiasi detrazione, come tasse e contributi previdenziali e assistenziali. Questo include lo stipendio base e può includere anche altri tipi di compensi quali ore di straordinario, bonus, indennità varie e benefici aggiuntivi.

Componenti del salario lordo

Il salario lordo si compone di diversi elementi, tra cui:

  • Stipendio base: La parte fissa pagata regolarmente (ad esempio mensilmente).
  • Ore di straordinario: Compensi aggiuntivi per le ore lavorate oltre l’orario normale di lavoro.
  • Bonus e premi: Incentivi economici che possono dipendere dalle prestazioni del dipendente o del successo dell’azienda.
  • Indennità: Compensi per specifiche condizioni di lavoro (ad esempio, indennità di trasferta, per lavoro notturno, rischio, ecc.).

Tasse e contributi

Dal salario lordo vengono detratti:

  • Contributi previdenziali e assicurativi: Contributi obbligatori verso il sistema di sicurezza sociale, che coprono pensioni, assicurazione sanitaria, e altro;
  • Imposte sul reddito: Imposte sul reddito (IRPEF) che dipendono dal volume di reddito imponibile e della situazione fiscale individuale.

Il risultato, dopo la deduzione di tasse e contributi, è noto come salario netto, che è l’importo effettivamente ricevuto dal lavoratore nella propria retribuzione netta.

Importanza del salario lordo

Il salario lordo è un indicatore importante sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro perché:

  • Determina le basi per i calcoli contributivi e fiscali;
  • Influenza la percezione del valore del pacchetto retributivo da parte dei dipendenti;
  • È utilizzato nei confronti di mercato per valutare la competitività delle offerte di lavoro.

Conoscere il proprio salario lordo e come esso è strutturato aiuta i lavoratori a gestire meglio la propria situazione finanziaria e a fare pianificazioni più accurate sul loro reddito disponibile.

Il salario minimo garantito e il reddito minimo

Il concetto di salario minimo garantito si differenzia dal concetto di reddito minimo, sono due cose distinte, in quanto il reddito minimo, garantisce una forma di reddito anche a chi non si trova occupato in un’attività lavorativa, proprio perchè sussiste uno stato di bisogno della persona fisica. 

Mentre il salario minimo è un concetto che si identifica all’interno di un mercato del lavoro, dove si vuole cercare di garantire un minimo salariale per ogni lavoratore occupato.

La principale funzione del salario minimo è quella di contrastare la povertà in un Paese dove vivono, lavoratori, che tutt’ora non riescono a percepire una retribuzione proporzionata al lavoro svolto e al prezzo dei beni di consumo, sia essi di prima necessità che beni aggregati. 

La contrattazione collettiva

Come precedentemente anticipato, il nostro Paese gode di un intervento della contrattazione collettiva che ricopre la maggior parte dei contratti collettivi nazionali previsti dal nostro ordinamento, cercando di garantire uguali diritti ai lavoratori e salari proporzionati al caro vita. 

La contrattazione collettiva nel nostro Paese, pone maggiormente l’accento sulle fasce di lavoratori più povere e disagiate, cercando di raggiungere obiettivi quali:

  • l’aumento del salario sopra la soglia di sussistenza
  • garantire il minimo biologico

Art. 36 della Costituzione

La nostra Costituzione garantisce dei diritti inviolabili per ogni lavoratore, l’art. 36 della Costituzione stabilisce un diritto importante ovvero “ una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro, per garantire un’esistenza libera e dignitosa”

I nostri padri fondatori non hanno previsto all’interno della Costituzione, la creazione di un minimo salariale, non si è cercato di far venir meno l’azione sindacale.

I minimi tabellari sono previsti dalla contrattazione collettiva, per questo motivo ancora in Italia non è prevista una norma che definisca il salario minimo. 

I minimi tabellari 

La contrattazione collettiva, garantisce ai lavoratori i minimi tabellari, ma nonostante questo ci sono ancora delle lacune nell’ordinamento che non permettono di garantire una stabilità economica per tutti i lavoratori, la crescita di contratti poco o per nulla rappresentativi, l’evasione ed elusione contrattuale e le problematiche del lavoro sommerso, sono problemi di grande spessore che ad oggi, nonostante l’introduzione dei minimi tabellari, comportano instabilità nel mercato del lavoro.

Alcuni studiosi pensano che introdurre un salario minimo, e assumere i minimi tabellari dei CCNL proprio come salario minimo, possa garantire non solo una paga oraria, ma bensì un trattamento economico complessivo garantito dalla contrattazione collettiva. 

Gli aspetti macro economici che andrebbero presi in considerazione, sarebbero innumerevoli, come ad esempio garantire un salario minimo, aumentando così il potere d’acquisto delle famiglie, deve essere calibrato da un’innovazione a livello industriale, con una proliferazione di maggiore produttività. Altrimenti rischieremmo di accrescere un potere d’acquisto con la conseguenza negativa di diminuire l’occupazione, con conseguente diminuzione della produttività e un aumento dei prezzi finali.

Come vengono pagati salario e stipendio?

Il pagamento del salario e dello stipendio può avvenire in diverse modalità, a seconda delle normative del paese, delle politiche aziendali e delle preferenze individuali. Di seguito sono descritte le principali modalità e procedure di pagamento:

  1. Assegno:
    • Tradizionalmente utilizzato per il pagamento dello stipendio, ma in declino a favore delle transazioni digitali.
    • Richiede al dipendente di recarsi in banca per incassarlo.
  2. Bonifico Bancario/Diretto (Direct Deposit):
    • Il metodo più comune nelle aziende moderne.
    • Sicuro ed efficiente: il pagamento viene trasferito direttamente dal conto aziendale al conto bancario del dipendente.
    • Vantaggi includono la rapidità della transazione e la riduzione del rischio di perdita o furto di denaro.

Frequenza di pagamento

La frequenza con cui il salario viene pagato può variare notevolmente:

  • Settimanale: Comune in certi settori come la costruzione e l’ospitalità, dove i lavoratori ricevono il loro salario alla fine di ogni settimana;
  • Bisettimanale: Uno dei metodi più diffusi; i dipendenti ricevono il salario ogni due settimane, risultando in 26 periodi di pagamento all’anno;
  • Mensile: Molto comune globalmente; i dipendenti sono pagati una volta al mese, il che comporta 12 pagamenti all’anno.

Procedure di pagamento

  • Pre-elaborazione della busta paga:
    • Calcolo delle ore lavorate per dipendenti a tempo parziale o pagati a ore.
    • Deduzioni per tasse, contributi previdenziali e altri possibili tagli (ad esempio, per benefici sanitari o pensionistici).
    • Aggiunta di eventuali bonus, commissioni o straordinari.
  • Elaborazione:
    • Inserimento dei dati nel sistema di payroll per calcolare il netto a pagare.
    • Approvazioni interne per garantire l’accuratezza dei pagamenti.
  • Post-elaborazione:
    • Emissione dei pagamenti tramite il metodo scelto.
    • Distribuzione delle buste paga che dettagliano il salario lordo, le deduzioni e il netto ricevuto.
    • Risoluzione di eventuali discrepanze o problemi segnalati dai dipendenti.

Domande frequenti

Cosa differenzia il salario dallo stipendio?

Il salario è generalmente calcolato su base oraria e pagato settimanalmente o bisettimanalmente ai lavoratori che sono retribuiti in base alle ore lavorate. Lo stipendio è una somma fissa pagata regolarmente (ad esempio, mensilmente) indipendentemente dal numero di ore lavorate, spesso usato per posizioni manageriali o professionali.

Cosa significa salario lordo?

Il salario lordo è l’importo totale delle retribuzioni ricevute prima di qualsiasi detrazione come tasse, contributi previdenziali e altre trattenute. Include lo stipendio base, ore di straordinario, bonus, e altre indennità.

Come si calcola il salario netto?

Il salario netto è calcolato sottraendo tutte le deduzioni legali e volontarie dal salario lordo. Queste deduzioni possono includere tasse, contributi alla previdenza sociale, assicurazioni sanitarie, e contributi pensionistici.

È legale per un datore di lavoro trattenere il pagamento del salario?

Generalmente, non è legale trattenere il salario senza una giustificazione valida e legale. Le eccezioni possono includere deduzioni per anticipi di pagamento, correzioni di pagamenti in eccesso precedenti, o per conformità a ordini legali (come il supporto ai figli). Le leggi variano significativamente a seconda del paese o dello stato.

Cosa posso fare se non ricevo il mio salario?

Se non ricevi il tuo salario, dovresti:
– Contattare immediatamente il reparto risorse umane o il tuo supervisore per discutere il problema.
– Verificare se ci sono stati errori di elaborazione o ritardi.
– Se il problema persiste, considera di consultare un consulente legale o di segnalare il caso alle autorità lavorative locali per ulteriore assistenza.

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