Il diritto alla pensione di reversibilità si estende anche ai nipoti maggiorenni. Recependo la sentenza n. 88/2022 della Corte Costituzionale, l’Inps pubblica una circolare nella quale precisa che i nipoti maggiorenni orfani, riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti, sono inclusi tra i destinatari diretti e immediati della pensione ai superstiti.
Oggi, spetta solo ai nipoti che, in base ad una precedente sentenza della Corte Costituzionale devono essere equiparati ai figli se a carico dei nonni, anche nel caso in cui sia presenti i genitori, ma non in grado di provvedere economicamente ai figli.
Tuttavia, il diritto alla pensione di reversibilità fino a oggi è stato comunque precluso ai nipoti maggiorenni e inabili al lavoro del pensionato defunto, anche nel caso in cui risultassero a suo carico al momento della morte.
La nuova sentenza della Corte Costituzionale rivoluziona questo aspetto. Vediamo le precisazioni e chiarimenti dell’Inps.
Pensione di reversibilità
E’ un trattamento pensionistico che spetta ai familiari superstiti in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato.
Dobbiamo fare una differenziazione. Si tratta di pensione di reversibilità, in caso di decesso del pensionato, e pensione indiretta, in caso di decesso dell’assicurato.
Per quanto riguarda la indiretta viene riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.
Nipoti maggiorenni: nuovi beneficiari
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 88 del 2022, ha stabilito l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica n. 818, del 26 aprile 1957.
L’illegittimità è stata proclamata per la sola parte in cui non vengono inclusi tra i destinatari i nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti assicurati.
Dopo ben due anni dalla pronuncia, l’Inps ha recepito quanto stabilito dalla Corte Costituzionale e, il 7 maggio 2024, ha pubblicato la circolare n. 64, nella quale ha indicato i requisiti e le modalità per il riconoscimento anche ai nipoti maggiorenni inabili al lavoro, organi e a carico dell’assicurato defunto.
I requisiti che devono soddisfare i nipoti maggiorenni sono i seguenti:
- Essere a carico del pensionato al momento del decesso di quest’ultimo;
- Essere inabili al lavoro.
Quindi, i nipoti maggiorenni vengono equiparati ai figli, rientrando in tra i familiari che ne potranno beneficiare.
Sia minore che maggiorenne, non è necessario che il nipote sia convivente del dante causa al momento della morte. Ma come specificato dallo stesso Istituto, con la circolare n. 185/2015, in caso di non convivenza oltre all’accertamento della non autosufficienza economica bisogna dimostrare il mantenimento abituale da parte dell’ascendente.
Cosa cambia adesso
Con la pubblicazione della circolare, l’Istituto ha fornito le indicazioni su cosa fare nel caso in cui sia stata respinta la domanda presentata in favore di un nipote maggiorenne inabile al lavoro.
L’Inps ha stabilito quali sono le modalità per:
- La liquidazione ai nipoti aventi diritto che presenteranno richiesta, salvo sentenza passata in giudicato;
- La riliquidazione delle pensioni riconosciute in favore di altre categorie di superstiti contitolari, il cui diritto risulti compatibile con quello dei nipoti aventi diritto;
- La revoca delle pensioni già riconosciute in favore di categorie di superstiti il cui diritto risulti incompatibile con quello dei nipoti aventi diritto.
Nel terzo caso, non bisogna preoccuparsi, in quanto le somme erogate nei periodi trascorsi non dovranno essere restituite.
Invece, le domande respinte dovranno essere riesaminate, ma su richiesta degli interessati. La pensione, in caso affermativo, decorrerà dalla prima data utile, nei limiti della prescrizione quinquennale e della decadenza.