Manovra 2026: tutti gli incentivi per le famiglie

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Circa 1,6 miliardi stanziati per la Legge di Bilancio 2026 sono destinati per il sostegno alla famiglia e alla natalità, uno dei pilastri della manovra. Dal bonus mamme lavoratrici rafforzato al congedo parentale, vediamo quali sono le misure in arrivo.

La manovra di bilancio 2026 prevede un pacchetto di misure strutturali a sostegno della genitorialità e per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e famiglia. Vediamo di seguito le misure.

Bonus mamme rafforzato 2026

Per l’anno 2026 la legge di Bilancio prevede che le mamme lavoratrici dipendenti, ad eccezione dei rapporti di lavoro domestico e lavoratrici madri autonome, iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome con due figli ricevano un contributo mensile, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, pari a 60 euro

Il bonus mamme era previsto anche nel 2025, ma nella misura massima di 40 euro (per un totale di 480 euro). Il bonus sarà quindi rafforzato nel 2026 e viene liquidato dall’INPS e spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età da parte del secondo figlio e previa domanda della lavoratrice interessata. Se si hanno dai tre figli in su è invece valido fino al 18esimo compleanno del più giovane

Per beneficiare del bonus occorre presentare apposita domanda. La somma ricevuta non è imponibile ai fini fiscali e contributivi e spetta per ogni mese o frazione di mese in cui è attivo il rapporto di lavoro o la lavoratrice svolge attività di lavoro autonomo.

Requisiti

Il bonus mamme 2026 spetta anche alle lavoratrici madri, dipendenti e autonome con più di due figli e fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo, per ogni mese o frazione di mese di validità del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo, e sono hanno un reddito inferiore ai 40.000 euro su base annua. 

Le mensilità previste per il bonus mamme, dal 1° gennaio 2026 fino a novembre, verranno erogate in un’unica soluzione con la mensilità di dicembre 2026. Gli importi ricevuti non rilevano ai fini della determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).

Incentivi per assumere lavoratrici madri

La legge di Bilancio 2026 prevede anche un contributo per le aziende che assumono donne con tre figli, che si traduce in un esonero totale fino a 8.000 euro. Dal 1° gennaio 2026, le imprese private che assumono donne con almeno tre figli minorenni, disoccupate da almeno sei mesi, potranno beneficiare di un incentivo speciale sotto forma di esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

L’esonero contributivo è di 12 mesi per contratti a tempo determinato, inclusi quelli in somministrazione; 18 mesi in caso di trasformazione a tempo indeterminato dalla data di assunzione iniziale; 24 mesi per contratti a tempo indeterminato diretto.

Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato, e l’agevolazione non è cumulabile con altri sgravi o riduzioni contributive già esistenti.

Congedi parentali

Dal 2026 aumentano le tutele in tema di maternità e paternità. Si potenzia poi il congedo parentale facoltativo, con la retribuzione all’80% dello stipendio, fino a tre mesi dopo la fine del periodo di congedo obbligatorio e aumenta da 12 a 14 anni l’età entro cui è possibile usufruire del congedo parentale e del prolungamento del congedo per figli con disabilità, con il riconoscimento di un’indennità pari al 30% della retribuzione. Le stesse tutele vengono estese anche ai casi di adozione e affidamento, sia nazionali che internazionali.

Genitori separati

È previsto poi un aiuto al genitore che deve lasciare la casa familiare “di proprietà” in seguito alla separazione, secondo quanto si legge nella prima bozza della manovra.

La Legge di bilancio stanzia per la misura 20 milioni l’anno a partire dal 2026.  Il “sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati non assegnatari dell’abitazione familiare di proprietà” è previsto per chi ha figli “fino al compimento dei 21 anni di età”.

Detrazioni fiscali anche per chi ha solo un figlio

Potrebbero esserci anche delle novità per le famiglie con un solo figlio, tramite l’applicazione del coefficiente “più favorevole” di 0,85. Il limite di spesa massima che si potrà portare in detrazione arriva a 11.900 euro (invece che 9.800).

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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