L’ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente. Le sue funzioni, invero, sono molteplici. Soprattutto negli ultimi anni, è divenuto uno strumento indispensabile per accedere ai bonus concessi dal legislatore, al fine di sostenere l’economia, durante l’emergenza pandemica.
L’obiettivo è quello di certificare ogni anno il patrimonio e il reddito di un nucleo familiare, in relazione ai redditi dell’anno precedente e del patrimonio relativo al secondo anno precedente. Si tratta di un’autocertificazione che consente alle famiglie di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. Quando ci si trova di fronte a dover predisporre la documentazione utile uno dei principali dubbi che vengono riscontrati riguarda i conti correnti detenuti dal nucleo familiare. Ebbene, devono essere inseriti nell’ISEE tutti i conti correnti (nazionali ed esteri) detenuti dai componenti del nucleo familiare.
Al fine di procedere al calcolo dell’ISEE è necessario esser a conoscenza delle giacenze medie dei conti correnti bancari e postali. In particolare ti sono indispensabili i c.d. estratti conto e il valore dei titoli, eventualmente detenuti.
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Giacenza media da prendere in considerazione per l’ISEE
La giacenza media dei conti correnti (nazionali ed esteri) è un dato essenziale per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Questo valore rappresenta l’importo medio delle somme disponibili su un conto bancario o postale durante l’anno precedente e concorre alla determinazione della situazione patrimoniale del nucleo familiare.
Per l’attestazione presentata nel 2025, i dati patrimoniali da prendere in considerazione sono quelli validi al 31 dicembre 2023.
Il valore medio di giacenza annua indica l’ammontare medio delle disponibilità finanziarie su un conto corrente nell’arco dell’anno solare. Viene calcolata dalla banca o dall’istituto di credito sulla base della somma dei saldi giornalieri divisa per i giorni di operatività del conto.
Quali conti correnti considerare
Nel calcolo della situazione patrimoniale per l’ISEE devono essere dichiarati:
- Conti correnti bancari e postali intestati a qualsiasi componente del nucleo familiare:
- Libretti di risparmio;
- Carte prepagate con IBAN;
- Conti deposito e strumenti assimilabili.
Se un conto è cointestato, l’importo del valore medio deve essere ripartito proporzionalmente alla quota di possesso.
Conti con saldo negativo
Anche se un conto presenta un saldo negativo, il valore medio deve comunque essere dichiarata. Tuttavia, il saldo negativo non influisce sul patrimonio considerato ai fini ISEE.
Conto cointestato
Se un conto corrente è cointestato tra più persone, il valore medio viene deve essere suddiviso in base alla percentuale di possesso del conto:
- Se le quote di possesso sono uguali, si divide in parti uguali tra i titolari;
- Se le quote sono diverse, bisogna considerare la percentuale effettiva di possesso.
Conti dormienti
I conti correnti inattivi, detti anche dormienti, devono comunque essere dichiarati ai fini ISEE, anche se non movimentati da anni. Tuttavia:
- Se la banca ha azzerato il saldo e il conto è inutilizzato, la giacenza media sarà zero e non inciderà sull’ISEE;
- Se vi è ancora una disponibilità, anche minima, questa deve essere dichiarata.
Conti di minorenni
I conti intestati a minorenni fanno parte del patrimonio mobiliare del nucleo familiare di appartenenza. Esempio:
- Un minore ha un libretto di risparmio con valore di 3.000 €;
- Questo importo deve essere considerato nella DSU dei genitori, anche se il minore non ha reddito.
Ciò vale anche per conti intestati a studenti universitari, che concorrono al patrimonio del nucleo familiare ai fini delle agevolazioni universitarie.
Carte prepagate con IBAN
Le carte prepagate con IBAN sono assimilate ai conti correnti e devono essere dichiarate nell’ISEE. Esempio di carte soggette a dichiarazione:
- PostePay Evolution;
- N26;
- Hype;
- Revolut (se considerata conto finanziario).
Se la carta non ha IBAN e non è un vero e proprio conto, generalmente non deve essere dichiarata.
Documentazione da reperire
Per la presentazione della DSU, per i conti correnti occorre essere in possesso della seguente documentazione:
- I saldi e le giacenze medie dei depositi e conti correnti bancari e postali, compreso la carta prepagata con Iban, al 31 dicembre 2023;
- I saldi e le giacenze medie dei deposito e conto correnti bancari esteri, alla data del 31 dicembre 2023.
Formula di calcolo
La giacenza media ai finii ISEE è l’importo medio delle somme a credito del Cliente in un anno e si calcola dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365 giorni (o 366 per l’anno bisestile). Di seguito la formula di calcolo:
Il valore si determina dunque dividendo la somma delle giacenze giornaliere (ovvero i saldi giornalieri per valuta) per 365, a prescindere dal numero di giorni in cui il conto, o deposito, è stato attivo. Tale conteggio deve essere effettuato allo stesso modo anche se si è provveduto a chiudere il conto, o il deposito, nell’arco dell’anno solare, ed è quindi indipendente dal numero di giorni in cui esso risulta attivo.
Questo valore rappresenta una misura importante per determinare l’ammontare delle risorse finanziarie di un nucleo familiare.
Esempio pratico di calcolo
Supponiamo che un conto sia stato operativo per tutto l’anno e abbia avuto i seguenti saldi medi mensili:
- Gennaio: 2.000 €
- Febbraio: 1.500 €
- Marzo: 3.000 €
- Aprile – Dicembre: 1.200 € costanti
Il calcolo del valore medio annuo del conto è il seguente:
(2.000×31)+(1.500×28)+(3.000×31)+(1.200×275)/365 = 1.444,44 €
Conti correnti detenuti all’estero
I soggetti che possiedono conti bancari o finanziari all’estero devono considerarli nel calcolo del patrimonio mobiliare. In questo caso:
- Il calcolo del valore medio annuo è calcolato secondo le stesse modalità dei conti italiani;
- Gli importi devono essere convertiti in euro utilizzando il tasso di cambio ufficiale al 31 dicembre dell’anno di riferimento pubblicato dalla Banca d’Italia.
Esempio di calcolo con un conto estero
Un cittadino italiano residente in Italia ha un conto in dollari statunitensi (USD), con un valore medio annuo di giacenza di 5.000 USD. Il tasso di cambio al 31 dicembre è 1 USD = 0,90 EUR.
5.000 × 0,90 = 4.500 € (valore da dichiarare in DSU)
Se il conto è cointestato con un’altra persona al 50%, la quota da dichiarare sarà 2.250 €.
Dove si trova la giacenza media ai fini ISEE?
Per compilare correttamente la DSU ai fini ISEE, è necessario richiedere alla propria banca o istituto finanziario il saldo al 31 dicembre dell’anno occorrente e la giacenza media annua. Questi dati sono generalmente disponibili nell’estratto conto annuale o richiedibili direttamente agli istituti di credito.
Per i conti esteri, il contribuente deve:
- Chiedere alla banca estera il valore medio annuo in valuta locale;
- Convertire l’importo in euro utilizzando il tasso di cambio ufficiale;
- Indicare questi dati nella DSU.
Il valore medio annuo di giacenza del conto è disponibile all’interno dei propri documenti (come l’estratto conto del conto corrente o della carta prepagata e il riepilogo relativo al deposito a risparmio), riferiti al 31 dicembre di ogni anno.
Per quanto riguarda i conti correnti nazionali la giacenza media di un conto corrente o di un libretto di risparmio deve essere comunicata dalla banca o da Poste italiane all’Agenzia delle Entrate. Questo, senza che sia il possessore del conto a doversene occupare.
Influenza dei conti correnti sul calcolo dell’ISEE
La giacenza media concorre alla formazione del patrimonio mobiliare del nucleo familiare, che viene considerato nell’Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP). L’ISP influisce sull’ISEE in quanto:
ISP = Patrimonio Mobiliare + Patrimonio Immobiliare
Il patrimonio mobiliare complessivo può determinare una variazione dell’ISEE e influenzare l’accesso a prestazioni agevolate, come:
- Università e borse di studio;
- Agevolazioni su servizi pubblici (es. bonus energia, reddito di cittadinanza);
- Esenzioni sanitarie.
Se il valore del patrimonio mobiliare è inferiore a 15.493,71 €, è prevista una franchigia che riduce il peso del patrimonio sull’ISEE.
Sanzioni per omessa o errata dichiarazione
Dichiarare in modo errato o incompleto il patrimonio mobiliare può comportare:
- Decadenza dalle agevolazioni ottenute (ad esempio borse di studio, bonus, agevolazioni, etc);
- Accertamenti da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate;
- Sanzioni amministrative nel caso di dichiarazione infedele.
Per evitare problemi, è importante:
- Verificare le informazioni prima di compilare la DSU;
- Considerare anche i conti esteri e le carte prepagate.
Conclusioni
La giacenza media è un elemento cruciale nel calcolo dell’ISEE, poiché riflette le risorse finanziarie di un nucleo familiare. La corretta determinazione di questo valore richiede attenzione nella raccolta e nell’analisi degli estratti conto bancari. È importante assicurarsi che tutti i dati siano precisi e completi per garantire un calcolo accurato dell’ISEE, fondamentale per accedere a sussidi e servizi basati sulla situazione economica.