In questi mesi è possibile presentare la dichiarazione dei redditi attraverso numerosi strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In base al tipo di reddito, il cittadino può presentare la propria specifica dichiarazione, entro i termini stabiliti.
In base alla documentazione presentata, relativa all’anno 2020, è possibile accedere a particolari detrazioni, deduzioni, crediti di imposta e altri elementi. Presentando le spese effettuate nell’anno di imposta di riferimento, è possibile accedere a tutta una serie di sgravi fiscali. Tra le spese, sono incluse quelle di natura sanitaria, quelle per il pagamento di particolari lavori di ristrutturazione, le spese su canoni di affitto o mutuo.
Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n. 7 del 25 giugno 2021 contenente una guida che raccoglie tutte le informazioni sulle spese da portare a detrazione, e sul visto di conformità emesso da professionisti e centri abilitati CAF. La circolare è così introdotta:
Indice degli Argomenti
Dichiarazione dei redditi: circolare n.7 del 25 giugno 2021
La circolare numero 7 del 25 giugno 2021 presenta un sommario corposo di argomenti, e la guida è composta da ben 539 pagine. La guida presenta tutte le spese che il cittadino può presentare, in modo autonomo o tramite un professionista abilitato, o un centro CAF, in collegamento alle detrazioni fiscali o al credito di cui può beneficiare.
Abbiamo visto che con il modello 730 è possibile detrarre tutta una serie di spese sanitarie: quelle per l’acquisto di medicinali o visite mediche specifiche, le spese veterinarie e per l’acquisto di cani guida, e così via.
Con la nuova circolare n.7 del 25 giugno 2021 l’Agenzia delle Entrate propone un vero e proprio regolamento per la compilazione della dichiarazione dei redditi, includendo tutte le voci che si possono presentare. La guida è emessa in accordo tra Agenzia delle Entrate e consulta nazionale dei CAF, per uniformare le linee guida necessarie alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
La guida ha prima di tutto l’obiettivo di essere un utile strumento di consultazione per tutti gli operatori CAF e i professionisti abilitati ad apporre il visto di conformità, oltre ad essere una regolamentazione completa per gli uffici dell’amministrazione finanziaria che si occupano dei controlli. La guida che regolamenta la dichiarazione dei redditi in tutte le sue componenti viene pubblicata ogni anno, ed è anche uno strumento di trasparenza verso i cittadini.
Visto di conformità: di cosa si tratta
La circolare comunica anche informazioni importanti sul visto di conformità. Si tratta di un visto apposto dal professionista che attesta la dichiarazione dei redditi del contribuente. Sul modello 730, e in generale sulla dichiarazione dei redditi, il visto di conformità è obbligatorio. Con il visto il professionista attesta che i documenti presentati coincidono con le dichiarazioni, confermando anche eventuali detrazioni, deduzioni, crediti ecc…
Il visto di conformità può essere apposto dai professionisti commercialisti, dai consulenti del lavoro, dagli uffici CAF abilitati, e soggetti simili. La circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che in caso di conformità infedele su una dichiarazione dei redditi con modello 730, il professionista può essere multato, tramite pagamento del 30% della maggiore imposta riscontrata. Questa nuova misura è introdotta sui visti di conformità apportati dal 2019.
La circolare aggiunge poi la possibilità di rettifica:
Per quanto riguarda la conservazione di tutta la documentazione presentata, la guida dichiara che tutti i documenti vanno conservati, per garantire eventuali controlli, fino a 5 anni dopo alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
La guida dell’Agenzia delle Entrate presenta poi tutte le istruzioni che riguardano la presentazione delle singole spese effettuate dal contribuente durante la dichiarazione dei redditi.
Pagamento tracciabile: quando è necessario
Con l’obiettivo di continuare una serrata lotta all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha imposto che moltissime spese effettuate dai contribuenti vengano pagate tramite pagamenti tracciabili. Nella circolare recente, viene esplicitato quali sono le spese per cui è necessario procedere al pagamento tracciabile per accedere alle detrazioni previste. Riassumiamo qui le voci principali:
- Spese sanitarie: sì a determinate condizioni;
- Spese sanitarie per patologie esenti: sì;
- Spese per i veicoli per disabili e cani per non vedenti: sì;
- Interessi passivi: sì;
- Spese per l’istruzione: sì;
- Spese funebri; sì;
- Spese per il pagamento di assistenti alla persona; sì;
- Spese per le attività sportive di minori; sì;
- Spese per i canoni di affitto di studenti fuori sede: sì;
- Spese per il pagamento dell’asilo nido: sì;
- Spese per il trasporto pubblico; sì;
- Erogazioni per le onlus: sì;
- Spese edilizie per il recupero, misure antisismiche, spese per accedere al superbonus, al bonus facciate e al bonus verde: sì con bonifico;
- Riscatto periodi non coperti da retribuzione: no;
- Spese per installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici: sì;
- Spese per l’arredo di immobili ristrutturati o per giovani coppie: sì con bonifico;
- Credito per il bonus vacanze: no;
Successivamente la guida mette a disposizione le informazioni sulle spese sanitarie che possono essere incluse nella dichiarazione dei redditi, relative all’anno precedente a cui si fa riferimento. Qui sono specificate tutte le spese sanitarie ammesse, incluse le spese per le persone disabili o non vedenti.
Spese detraibili con la dichiarazione dei redditi
Nella guida vengono poi spiegate tutte le spese che si possono detrarre tramite dichiarazione dei redditi, e viene esplicitato quali sono le spese relative al soggetto e quali invece fanno riferimento anche all’intero nucleo famigliare, o ai famigliari a carico.
Tra le spese detraibili, oltre a quelle sanitarie, vengono spiegati i dettagli per gli interessi passivi dei mutui, le spese per l’istruzione, sia universitaria che non universitaria, eventuali spese per l’intermediazione immobiliare, le spese veterinarie, le spese per erogazioni liberali.
Viene anche presentata la situazione in cui si può chiedere il riscatto di laurea. Anche in questo caso è ribadita l’importanza della tracciabilità dei pagamenti per il riscatto:
“Dall’anno d’imposta 2020, la detrazione per contributi versati per il riscatto di laurea dei familiari a carico spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”.”
La guida include anche le situazioni di detraibilità nel caso di assistenti personali a casa, di assistenza per persone disabili, per la presenza di eventuali assegni di mantenimento al coniuge. Vengono poi spiegate nel dettaglio tutte le agevolazioni fiscali a cui si può accedere con determinati tipi di lavori svolti sugli immobili, che includono le spese per la ristrutturazione accedendo a determinati bonus.
Riforma fiscale e complessità dell’attuale sistema burocratico
Una caratteristica che sorge evidente con la lettura della guida appena pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, è la complessità del sistema fiscale italiano. Complessità che dovrebbe trovare risoluzione con la prossima riforma fiscale in programma.
Le voci relative alle spese che il contribuente può portare a detrazione sono moltissime, e per ciascuna esistono specifiche modalità di presentazione e condizioni per accedere agli sgravi fiscali. Uno dei principali problemi riguarda il ritardo stesso con cui questa guida è stata pubblicata, tenendo conto che già da tempo i cittadini possono presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2020.
Un’altra problematica è la complessità stessa del documento, formato da più di 500 pagine. La riforma fiscale diventa ancora più necessaria, visto l’ampia applicazione di normative differenti per la dichiarazione dei redditi.
Al momento per la riforma fiscale si ipotizza una modifica sostanziale alle imposte sui redditi, che coprono almeno un terzo della totalità delle tasse in Italia, e inoltre si ipotizza una decisiva semplificazione dell’intero sistema, con snellimento della burocrazia anche intorno alla dichiarazione dei redditi.