Il 1 Maggio 2023 è stato approvato il DDL su inclusione sociale e accesso al lavoro, trattasi di un di un disegno di legge che prevede misure urgenti da attuare in vista anche del nuovo Decreto Lavoro 2023, entrato in vigore con l’attuale governo Meloni.
In questo articolo cerchiamo di capire che cosa prevede il Disegno di Legge sull’inclusione sociale e accesso al lavoro.
Innanzitutto è opportuno indicare quali sono le misure volte ad essere oggetto di tale Disegno di Legge:
- Riduzione del cuneo fiscale per la parte contributiva;
- Prevedere strumenti di inclusione sociale;
- Promuovere politiche attive di lavoro.
Il DDL mira ad attuare importanti riforme legate al mondo del lavoro, in parte per sostenere i lavoratori ed in parte per apportare alcune modifiche strutturali ed essenziali che riguardano direttamente i datori di lavoro.
L’attuale disegno di legge dovrà essere inviato in Parlamento per l’approvazione e per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il DDL prevede riforme sul tema del lavoro vediamo nello specifico a cosa fa riferimento.
Indice degli Argomenti
Nuovi limiti sui contratti di apprendistato in regime di somministrazione
Il DDL elimina i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione inoltre sono abrogati anche i limiti quantitativi riguardanti i contratti di somministrazione a tempo indeterminato, riguardanti specifiche categorie di lavoratori.
In precedenza nelle aziende era possibile assumere lavoratori in somministrazione con contratto a tempo indeterminato, nella misura pari al 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore al 1 Gennaio dell’anno di stipulazione dei presenti contratti.
Il Governo Meloni, per incentivare l’occupazione nel settore turistico ha eliminato il limite della soglia dei 29 anni per le assunzioni con contratto di apprendistato.
Inoltre ha previsto che i disoccupati sopra i 40 anni di età, potranno accedere al contratto di apprendistato professionalizzante, usufruendo di tutti i benefici e sgravi contributivi previsti dal contratto stesso.
Sospensione cassa Integrazione
In precedenza l’integrazione non era prevista qualora il lavoratore svolgesse per un periodo superiore a 6 mesi un’attività di lavoro a tempo determinato, il trattamento veniva sospeso per la durata del rapporto di lavoro.
Con il DDL, approvato il 1 Maggio 2023, si estende anche ai lavoratori con contratto di lavoro pari o inferiore a 6 mesi, la disciplina già prevista per quelli di durata superiore. Per questo motivo, in caso di rapporto di lavoro della durata inferiore o pari a 6 mesi, il lavoratore non ha diritto all’integrazione soltanto per le giornate di lavoro effettuate.
Durata del periodo di prova
E’ fissato ad un giorno di effettiva prestazione per ogni 15 giorni di calendario la durata del periodo di prova, nei rapporti di lavoro a tempo determinato.
Il DDL precisa che, in ogni caso, tale periodo non può essere inferiore a 2 giorni.
Controlli su irregolarità contributiva
L’INPS potrà fare controlli e verifiche sui singoli contribuenti, utilizzando non solo le banche dati dell’Istituto, ma anche quelle di Pubbliche Amministrazioni.
Un accesso più ampio che permette maggior controllo ed emanazione di accertamenti d’ufficio in forma maggiore.
Sono previsti degli sgravi per il contribuente che assolve al pagamento dell’accertamento, in particolare:
- Entro 40 giorni dall’arrivo dal ricevimento dell’aggiornamento, qualora il contribuente provveda al pagamento in forma integrale, le sanzioni civili sono ridotte del 50%, entro tale data il contribuente può chiedere che il pagamento venga dilazionato.
- Di fronte ad eventuali anomalie, fatte presenti dall’Istituto, il contribuente ha un termine di 90 giorni per segnalare eventuali altri elementi. Qualora il contribuente provvederà a regolarizzare le anomalie entro 30 giorni, le sanzioni saranno pari al 2,75% dell’importo della contribuzione dovuta, ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della sanzione sarà subordinata al versamento della prima rata.
La dilazione di pagamento contributiva prevede un aumento dei mesi di dilazione che vanno dagli attuali 24 ai futuri 60 mesi.
Per contrastare la povertà sono state previste misure di inclusione sociale che riguardano l’introduzione in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che abbiano almeno una di queste caratteristiche:
- Nucleo familiare con persona con disabilità;
- Nucleo familiare con minorenne;
- Nucleo familiare con ultrasessantenne.
Verrà introdotta dal 1 Gennaio 2024, trattasi di un beneficio mensile di importo non inferiore a 480,00 euro all’anno esenti da IRPEF.
La durata sarà pari a 18 mesi con possibilità di proroga fino ad ulteriori 12 mesi.
Il pagamento avverrà tramite pagamento elettronico erogato direttamente dall’INPS, per tale motivo sarà necessario per il nucleo familiare beneficiario sottoscrivere un patto di attivazione digitale e presentarsi ai CAF, ogni tre mesi, per aggiornare la propria posizione, in vista dei requisiti richiesti per l’ottenimento e il mantenimento dello stesso.
Tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e 59 anni, non rientranti nelle categorie fragili, sono soggetti alla decadenza di tale beneficio, se rifiutano offerte di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e una retribuzione non inferiore rispetto a quella previsti dai minimi salariali dei CCNL.
La decadenza è immediata per il rifiuto di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre per il contratto a termine, risulta immediata qualora il luogo di lavoro non sia distante oltre 80 km dal domicilio.
Fondo politiche migratorie
Il DDL prevede la ricostituzione del Fondo nazionale per le politiche Migratorie stabilendo un incremento del fondo per l’anno 2023, pari a 2.427.740,00 euro
Lotta al Caporalato
Infine nel disegno di legge sono previste norme relative all’Istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura.