Come scaricare, installare e configurare il software dell’Agenzia delle Entrate per l’invio telematico di dichiarazioni fiscali e comunicazioni obbligatorie.
Il Desktop Telematico rappresenta uno strumento indispensabile per ogni professionista (es. commercialista) che gestisce adempimenti fiscali. La corretta installazione e configurazione di questo software è fondamentale per operare efficacemente nel mondo della fiscalità digitale. Questo, è impiegato al fine di comunicare facilmente dei documenti. Ha la scopo di consentire di comunicare informazioni, dichiarare dati o assolvere a determinati adempimenti fiscali presso l’Agenzia delle Entrate. È quindi un sistema informatico con il quale si può redigere e trasmettere telematicamente informazioni e documentazioni digitalizzate all’Amministrazione Pubblica.
Questa guida vi accompagnerà attraverso ogni fase del processo, dalla registrazione iniziale fino all’invio della prima dichiarazione, includendo tutte le soluzioni ai problemi più comuni che ho incontrato nella mia carriera professionale.
Indice degli argomenti
- Cos’è il Desktop Telematico e perché è fondamentale
- Requisiti di sistema e preparazione all’installazione
- Installazione passo-passo su Windows
- Installazione su macOS: specificità e soluzioni
- Configurazione iniziale e impostazione delle credenziali
- Configurazione della firma digitale e dei certificati
- Gestione degli ambienti di sicurezza
- Primo invio di prova e verifica della configurazione
- Risoluzione dei problemi comuni
- Aggiornamenti e manutenzione del software
- Integrazione con Altri Software Gestionali
- Best practice per la sicurezza e la privacy
- Ottimizzazione delle prestazioni
- Domande frequenti
- Fonti
Cos’è il Desktop Telematico e perché è fondamentale
Il Desktop Telematico è il software gratuito sviluppato dall’Agenzia delle Entrate che consente l’invio telematico di dichiarazioni fiscali, comunicazioni e istanze. Dal 2019, con l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, questo strumento è diventato ancora più centrale nell’operatività quotidiana di commercialisti, consulenti del lavoro e CAF.
La suite comprende tre componenti principali: il modulo di controllo per la verifica formale dei file, il modulo di autenticazione per l’apposizione della firma digitale e il modulo di invio per la trasmissione telematica. Ogni componente svolge un ruolo critico nel garantire che le comunicazioni fiscali rispettino i requisiti tecnici e normativi previsti dal DPR n. 322/1998 e successive modifiche.
Requisiti di sistema e preparazione all’installazione
Prima di procedere con il download del software, è essenziale verificare che il vostro sistema soddisfi i requisiti minimi aggiornati al 2025. Il software richiede Windows 10 o versioni successive (incluso Windows 11), con almeno 4 GB di RAM e 2 GB di spazio libero su disco. Per gli utenti Mac, l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato una versione compatibile con macOS 12 Monterey e versioni successive.
La preparazione del sistema include anche la verifica della presenza di Java Runtime Environment (JRE) versione 8 o superiore. Molti errori di installazione derivano proprio dall’assenza o dall’obsolescenza di Java. Vi consiglio di scaricare sempre l’ultima versione dal sito ufficiale Oracle prima di procedere con l’installazione del Desktop Telematico.
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la configurazione del firewall e dell’antivirus. Il software necessita di accedere a specifici server dell’Agenzia delle Entrate, quindi è fondamentale aggiungere il software alle eccezioni del vostro sistema di sicurezza. Gli indirizzi IP da autorizzare sono pubblicati nella Circolare n. 15/E del 2024 dell’Agenzia delle Entrate.
Download del software: procedura ufficiale e alternative
L’accesso al download avviene esclusivamente attraverso il portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Navigate alla sezione “Software” del sito www.agenziaentrate.gov.it e selezionate “Desktop Telematico” dal menu degli strumenti disponibili.
Il processo di download richiede l’autenticazione tramite SPID, CIE o CNS. Questa misura di sicurezza, introdotta nel 2023, garantisce che solo gli utenti autorizzati possano accedere al software. Una volta effettuato l’accesso, vi troverete di fronte a diverse versioni del software: scegliete sempre l’ultima release disponibile, identificata dal numero di versione più alto.
Il file di installazione pesa circa 450 MB nella versione completa. Se disponete di una connessione lenta, l’Agenzia delle Entrate offre anche una versione modulare che permette di scaricare solo i componenti necessari. Per la maggior parte dei professionisti, consiglio comunque il download completo per evitare problemi di compatibilità tra moduli.
Installazione passo-passo su Windows
L’installazione su Windows richiede privilegi di amministratore. Fate clic con il tasto destro sul file scaricato (DesktopTelematico_Setup.exe) e selezionate “Esegui come amministratore“. Il wizard di installazione vi guiderà attraverso sei passaggi fondamentali.
Durante la prima fase, il sistema verificherà automaticamente la presenza dei prerequisiti. Se Java non è installato o non è aggiornato, il programma vi segnalerà il problema e vi fornirà il link diretto per il download. Non saltate mai questo passaggio: tentare un’installazione senza i prerequisiti corretti porterà inevitabilmente a malfunzionamenti.
La seconda fase riguarda l’accettazione della licenza d’uso. Il documento, aggiornato con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 15 gennaio 2025, include importanti clausole sulla privacy e sul trattamento dei dati. La terza fase permette di scegliere il percorso di installazione: mantenete quello predefinito (C:\ProgramData\DesktopTelematico) per evitare problemi con gli aggiornamenti automatici.
Nella quarta fase, il sistema installerà i componenti core del software. Questo processo può richiedere dai 5 ai 15 minuti a seconda delle prestazioni del vostro computer. Durante l’installazione, Windows Defender potrebbe mostrare un avviso: autorizzate sempre l’esecuzione selezionando “Ulteriori informazioni” e poi “Esegui comunque”.
Installazione su macOS: specificità e soluzioni
L’installazione su macOS presenta alcune peculiarità che meritano attenzione particolare. Dal 2023, Apple richiede che tutte le applicazioni siano notarizzate per poter essere eseguite senza avvisi di sicurezza. Il Desktop Telematico per Mac è stato correttamente notarizzato, ma potreste comunque incontrare l’avviso “Impossibile aprire l’applicazione perché lo sviluppatore non può essere verificato”.
Per risolvere questo problema, aprite le Preferenze di Sistema, navigate in “Sicurezza e Privacy” e cliccate su “Apri comunque” nella sezione Generale. Questa operazione va effettuata solo la prima volta che lanciate l’applicazione.
Un aspetto critico per gli utenti Mac riguarda la gestione dei certificati digitali. Il software su macOS utilizza il Keychain di sistema per memorizzare i certificati. Assicuratevi di importare il vostro certificato di firma digitale nel Keychain prima di configurare il software, utilizzando l’applicazione “Accesso Portachiavi” presente in Applicazioni/Utility.
Configurazione iniziale e impostazione delle credenziali
Al primo avvio, il Desktop Telematico richiederà la configurazione del profilo utente. Questo passaggio è cruciale per il corretto funzionamento del sistema di invio telematico. Inserite con attenzione il vostro codice fiscale e la password di accesso a Entratel o Fisconline.
La distinzione tra Entratel e Fisconline è fondamentale: Entratel è riservato agli intermediari abilitati (commercialisti, CAF, consulenti del lavoro) mentre Fisconline è destinato ai contribuenti diretti. Se siete intermediari abilitati, dovrete anche inserire il numero di iscrizione all’albo professionale e il codice sede, come previsto dal Decreto del MEF del 31 luglio 1998.
Dopo l’inserimento delle credenziali, il software effettuerà un test di connessione ai server dell’Agenzia delle Entrate. Se il test fallisce, verificate innanzitutto le impostazioni del proxy aziendale. Molte organizzazioni utilizzano proxy che richiedono configurazioni specifiche: questi parametri vanno inseriti nella sezione “Opzioni Internet” del pannello di controllo.
Configurazione della firma digitale e dei certificati
La configurazione della firma digitale rappresenta uno degli aspetti più delicati dell’intero processo. Il Desktop Telematico supporta diversi tipi di dispositivi di firma: smart card, token USB e firma remota. Ogni tipologia richiede driver e configurazioni specifiche.
Per le smart card, è necessario installare il middleware del produttore prima di configurare il software. I principali fornitori (InfoCert, Aruba, Namirial) offrono pacchetti di installazione che includono sia i driver che il software di gestione. Attenzione particolare va prestata alla versione del middleware: utilizzare versioni obsolete è la causa principale dei problemi di riconoscimento della smart card.
Nel caso di token USB, il processo è generalmente più semplice. Windows 10 e 11 riconoscono automaticamente la maggior parte dei dispositivi. Tuttavia, è comunque necessario installare il software di gestione fornito dal certificatore per poter utilizzare correttamente il PIN e le funzionalità avanzate del token.
La firma remota, introdotta massivamente durante la pandemia, richiede la configurazione di parametri aggiuntivi nel software. Dovrete inserire l’URL del servizio di firma remota del vostro provider, le credenziali di accesso e, in alcuni casi, configurare l’autenticazione a due fattori tramite OTP.
Gestione degli ambienti di sicurezza
Il Desktop Telematico implementa un sistema di ambienti di sicurezza per proteggere i dati sensibili gestiti dal software. Ogni ambiente è associato a un profilo utente specifico e può contenere certificati, credenziali e impostazioni personalizzate.
La creazione di un nuovo ambiente di sicurezza avviene tramite il menu “Strumenti” → “Gestione Ambienti”. È fondamentale creare ambienti separati per ogni intermediario che utilizza la stessa postazione, come previsto dalla Risoluzione n. 87/E del 2023. Questo garantisce la segregazione dei dati e previene accessi non autorizzati.
Durante la creazione dell’ambiente, il sistema genererà una chiave di cifratura locale. Conservate questa chiave in un luogo sicuro: sarà necessaria per recuperare l’ambiente in caso di reinstallazione del software o migrazione su un nuovo computer. La perdita della chiave comporta l’impossibilità di accedere ai dati cifrati nell’ambiente.
Primo invio di prova e verifica della configurazione
Prima di procedere con l’invio di dichiarazioni reali, è essenziale effettuare un invio di prova per verificare la corretta configurazione del sistema. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un ambiente di test accessibile tramite il software.
Create un file di prova utilizzando uno dei software di compilazione compatibili (come il software gratuito dell’Agenzia delle Entrate per il modello 730). Il file deve essere in formato conforme alle specifiche tecniche pubblicate annualmente dall’Agenzia. Per il 2025, le specifiche sono contenute nel Provvedimento del 31 gennaio 2025, prot. n. 28547.
Importate il file nel software tramite la funzione “Documenti” → “Aggiungi”. Il software effettuerà automaticamente i controlli formali, verificando la correttezza della struttura del file e la validità dei codici fiscali inseriti. Se vengono rilevati errori, il sistema li elencherà in un report dettagliato che potrete esportare in formato PDF.
Risoluzione dei problemi comuni
Nella nostra esperienza abbiamo identificato una serie di problemi ricorrenti che affliggono gli utenti. Il più frequente riguarda l’errore “Impossibile connettersi al server dell’Agenzia delle Entrate“. Questo problema deriva spesso da configurazioni errate del firewall aziendale o da certificati SSL scaduti.
Per risolvere questo errore, verificate innanzitutto che le porte 443 (HTTPS) e 8443 siano aperte in uscita. Controllate inoltre che il certificato root dell’Agenzia delle Entrate sia installato nel repository dei certificati attendibili del sistema operativo. L’Agenzia aggiorna periodicamente questi certificati: l’ultima versione è stata rilasciata con la Comunicazione di servizio del 15 marzo 2024.
Un altro problema comune riguarda il messaggio “Firma digitale non valida” durante l’invio. Questo errore può dipendere da diversi fattori: certificato di firma scaduto, driver della smart card non aggiornati, o disallineamento dell’orologio di sistema. Verificate sempre che l’ora del computer sia sincronizzata con un server NTP affidabile: anche pochi minuti di discrepanza possono invalidare la firma digitale.
Aggiornamenti e manutenzione del software
Il software richiede aggiornamenti frequenti per mantenersi allineato con le modifiche normative e tecniche. Dal 2024, l’Agenzia delle Entrate ha implementato un sistema di aggiornamento automatico che notifica la disponibilità di nuove versioni all’avvio del software.
È fondamentale installare tempestivamente tutti gli aggiornamenti, specialmente quelli rilasciati in prossimità delle scadenze fiscali. Gli aggiornamenti non solo correggono bug e vulnerabilità di sicurezza, ma introducono anche il supporto per nuovi modelli dichiarativi e comunicazioni.
Prima di installare un aggiornamento maggiore, effettuate sempre un backup completo dell’ambiente di sicurezza. La procedura di backup è accessibile dal menu “Strumenti” → “Backup Ambiente“. Il file di backup generato contiene tutti i certificati, le impostazioni e lo storico degli invii. Conservate questo file in una posizione sicura, preferibilmente su un supporto esterno o in cloud.
Integrazione con Altri Software Gestionali
Questo strumento può essere integrato con la maggior parte dei software gestionali professionali presenti sul mercato italiano. L’integrazione avviene tipicamente attraverso cartelle condivise monitorate per l’importazione automatica dei file da inviare.
Per configurare l’integrazione, accedete alle impostazioni avanzate del software e specificate il percorso della cartella di scambio. Il software monitorerà questa cartella ogni 60 secondi (intervallo modificabile) e importerà automaticamente i nuovi file conformi alle specifiche tecniche.
Particolare attenzione va prestata ai permessi della cartella di scambio: l’utente con cui viene eseguito lo strumento deve avere permessi di lettura, scrittura e cancellazione. In ambienti di rete, questo richiede spesso l’intervento dell’amministratore di sistema per configurare correttamente le ACL (Access Control List).
Best practice per la sicurezza e la privacy
La gestione di dati fiscali sensibili richiede l’adozione di rigorose misure di sicurezza. Il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e il Codice della Privacy italiano impongono specifici obblighi per la protezione dei dati personali trattati attraverso il Desktop Telematico.
Implementate sempre l’autenticazione a due fattori quando disponibile. Dal 2025, l’Agenzia delle Entrate richiede obbligatoriamente la 2FA per tutti gli accessi Entratel degli intermediari professionali. La configurazione avviene attraverso l’area riservata del sito dell’Agenzia, dove potrete associare un’app di autenticazione (Google Authenticator, Microsoft Authenticator) al vostro profilo.
Crittografate sempre il disco rigido della postazione su cui è installato il Desktop Telematico. Windows offre BitLocker, mentre macOS include FileVault. Queste soluzioni garantiscono che, anche in caso di furto o smarrimento del dispositivo, i dati fiscali rimangano inaccessibili a terzi non autorizzati.
Ottimizzazione delle prestazioni
Per garantire prestazioni ottimali, specialmente quando si gestiscono grandi volumi di dichiarazioni, è necessario ottimizzare sia il software che il sistema operativo sottostante.
Aumentate la memoria allocata a Java modificando i parametri JVM nel file di configurazione del Desktop Telematico. Impostate il parametro -Xmx a almeno 2048m per sistemi con 8GB di RAM o più. Questa modifica è particolarmente importante durante i periodi di picco, come le scadenze del 730 o delle dichiarazioni IVA.
Disabilitate l’indicizzazione di Windows nelle cartelle utilizzate dal Desktop Telematico. L’indicizzazione continua può rallentare significativamente le operazioni di I/O del software, specialmente durante l’importazione di grandi lotti di dichiarazioni. Accedete alle proprietà della cartella e deselezionate l’opzione “Consenti l’indicizzazione del contenuto”.
Domande frequenti
No, attualmente l’Agenzia delle Entrate non fornisce una versione nativa per Linux. Tuttavia, è possibile utilizzare il software attraverso macchine virtuali Windows o utilizzando Wine, anche se questa soluzione non è ufficialmente supportata e potrebbe presentare problemi con la firma digitale.
Sì, le credenziali Entratel o Fisconline possono essere utilizzate su più installazioni. Tuttavia, ogni postazione deve avere il proprio ambiente di sicurezza configurato e il certificato di firma digitale deve essere presente su ogni computer da cui si intende effettuare invii.
Il software conserva localmente le ricevute per 5 anni, in conformità con gli obblighi di conservazione documentale previsti dall’art. 2220 del Codice Civile. È comunque consigliabile effettuare backup periodici e conservare le ricevute anche su supporti esterni.
Sì, a condizione di avere un backup dell’ambiente e la chiave di cifratura generata durante la creazione. Utilizzate la funzione “Ripristina Ambiente” nel menu Strumenti per reimportare i dati salvati.
Sì, dalla versione 1.5.0 del 2023 il software supporta pienamente i proxy con autenticazione NTLM e Basic. La configurazione avviene nelle impostazioni di rete del software, dove dovrete inserire indirizzo del proxy, porta, username e password.
Fonti
- D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322
- Decreto MEF 31 luglio 1998
- Provvedimento Agenzia Entrate 31 gennaio 2025, prot. n. 28547
- Risoluzione n. 87/E del 2023
- Circolare n. 15/E del 2024
- Regolamento UE 2016/679 (GDPR)
- Comunicazione di servizio AdE 15 marzo 2024