Viene prorogata la detrazione al 50% ed il tetto di spesa fissato a 5.000 euro per l’acquisto di arredi correlati a interventi di ristrutturazione.
Nel “pacchetto casa” contenuto nel testo del Disegno di legge di Bilancio bollinato dalla Ragioneria dello Stato trova conferma anche il bonus mobili ed elettrodomestici. Non cambiano le regole e le condizioni già previste.
Chi acquista mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile con interventi edilizi agevolati potrà beneficiare della detrazione del 50% della spesa, entro un tetto massimo di 5.000 euro ripartito in 10 quote annuali di pari importo.
Bonus mobili ed elettrodomestici: proroga al 2026
Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e elettrodomestici di classe almeno A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (ex art. 16-bis del TUIR). La Legge di Bilancio 2026 prevede la proroga per un ulteriore anno la possibilità di beneficiarvi.
La detrazione è da ripartire in dieci quote annuali di pari importo e spetta nella misura del 50% delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore ad 5.000 euro per l’anno 2025.
La detrazione è riconosciuta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto al bonus siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.
La data di inizio dei lavori di ristrutturazione deve essere precedente a quella di acquisto dei mobili o grandi elettrodomestici. Non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. |
Quali sono gli interventi edilizi necessari?
Gli interventi edilizi necessari per beneficiare del bonus sono:
- Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto alla detrazione;
- Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
- Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.