Bonus idrico integrativo 2025: come funziona?

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Il bonus idrico integrativo si va ad affiancare al bonus idrico nazionale, e mira a sostenere le utenze più deboli. E’ una misura di sostegno aggiuntivo che viene prevista e gestita dagli enti locali, pertanto il suo importo potrebbe variare in base alla zona in cui si risiede. 

Differenze col bonus idrico nazionale

Il bonus idrico integrativo è una misura di sostegno pensata per le famiglie in maggiore difficoltà economica, che va ad aggiungersi al bonus sociale nazionale riferito sempre alla fornitura di acqua potabile.

Ma in cosa differiscono le due misure? Innanzitutto va detto che il bonus nazionale è riconosciuto direttamente dall’Arera, cioè l’Autorithy per energia, reti e ambiente, con i fondi che vengono distribuiti in automatico in presenza di riscontrati valori Isee inferiori a 9.530 euro o a 20mila euro per le famiglie con almeno 4 figli a carico. In questi casi, dunque, non è previsto che i cittadini effettuino alcuna domanda se hanno presentato, durante l’anno in corso, una Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) aggiornata ai fini dell’indicatore Isee.

Il bonus integrativo idrico, invece, è una misura di sostegno aggiuntivo che viene prevista e gestita dagli enti locali grazie a un fondo di solidarietà che ripartisce le risorse disponibili tra i vari territori di competenza. Più precisamente il regolamento di attuazione della normativa è sostanzialmente demandato alle varie autorità idriche regionali e locali, mentre gli avvisi che riportano le modalità per presentare la richiesta risultano essere di competenza diretta delle amministrazioni comunali.

Occorre conoscere se il proprio Comune prevede il bonus idrico integrativo. Per trovarlo è necessario cercare il bando sul sito del Comune digitando sul motore di ricerca digita “bonus idrico integrativo [Nome Comune]” o visita la sezione “welfare/servizi sociali/utilità” del sito comunale.

Si può visitare anche il sito del gestore idrico locale che spesso pubblica sia l’elenco dei Comuni serviti, sia i bandi locali.

Requisiti

Il bonus viene riconosciuto ai cittadini in possesso di determinati requisiti, generali e locali. Per quanto riguarda i primi, l’Autorità ha stabilito che la misura possa essere concessa:

  • A chi ha un’utenza idrica diretta, ovvero ai casi in cui l’intestatario del contratto di fornitura idrica abbia la residenza anagrafica che coincide con l’indirizzo di fornitura. Questo vuol dire che almeno un componente del nucleo familiare richiedente deve essere intestatario del contratto di fornitura idrica domestica;
  • A chi ha un’utenza indiretta, come chi vive in un condominio ed ha un’utenza condominiale e aggregata, e ha la residenza anagrafica che coincide con l’indirizzo della fornitura condominiale.

A prescindere dall’appartenenza a uno dei casi indicati è necessario anche che i richiedenti rispettino il requisito fondamentale del disagio economico e sociale. A fissare questi paramenti sono i singoli Comuni che, inoltre, decidono anche l’ammontare del bonus idrico integrativo. Il tetto Isee per ottenere la misura, dunque, può cambiare da territorio a territorio, andando in alcuni casi anche al di sopra della soglia nazionale, il che amplia la platea di coloro che possono usufruire del bonus.

Come farne richiesta

La domanda deve essere presentata online o presso gli sportelli dedicati, generalmente indicati sul portale dell’ente territoriale che gestisce il bonus integrativo. Alla domanda devono essere allegati una serie di documenti, quali:

  • Un documento d’identità, in corso di validità, del cittadino richiedente;
  • Una bolletta dell’utenza domestica residente per la quale si chiede il bonus;
  • Una copia dell’attestazione Isee ordinario e in corso di validità alla data di presentazione della domanda.

Per la presentazione online è necessario accedere al sito locale di riferimento dove, dopo la registrazione, si potrà compilare la domanda del bonus. Chi è in possesso dello Spid può accedere con maggiore velocità ai portali, potendo così procedere subito alla redazione della richiesta attraverso il modulo dedicato.

Nei casi in cui, invece, si decida di presentare la domanda a mano o attraverso Pec, è necessario scaricare dal portale locale di riferimento l’apposito modulo e compilarlo, a mano o sul computer. Questo documento redatto potrà essere consegnato a mano presso l’ufficio protocollo del Comune di riferimento, oppure inviato allo stesso tramite posta raccomandata o via Pec. Anche in questi casi, come in quello della compilazione digitale, è necessario allegare alla propria richiesta un documento d’identità valido, una bolletta relativa all’utenza per la quale si chiede la misura e la copia dell’attestazione Isee ordinario in corso di validità alla data di presentazione della domanda.

A quanto ammonta il bonus?

Anche per quanto riguarda l’importo non esiste un parametro unico di riferimento, essendo la misura gestita dagli enti locali. A titolo esemplificativo in Sardegna sono previsti i seguenti importi:

  • 25 euro per ogni componente del nucleo familiare nei casi in cui l’indicatore Isee ordinario sia inferiore a 9mila euro;
  • 20 euro per ogni componente del nucleo familiare nei casi in cui l’indicatore Isee ordinario sia compreso tra i 9mila euro e la soglia di 20 mila euro.

Per fare un altro esempio per il Comune di Roma l’importo del bonus viene calcolato come la spesa corrispondente ai corrispettivi fissi e variabili di acquedotto, fognatura e depurazione per un consumo fino a:

  • 40 mc annui per ciascun componente del nucleo familiare, per le utenze dirette ed indirette con Isee non superiore a € 9.530 aventi diritto a norma del presente regolamento;
  • 20 mc annui per ciascun componente del nucleo familiare, per le altre utenze aventi diritto a norma del presente regolamento.

La quantificazione del bonus idrico integrativo viene effettuata dal Gestore, sulla base dei dati trasmessi all’atto della presentazione della domanda e tenendo conto delle tariffe in vigore nell’anno di riferimento.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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