Bandi Invitalia 2025 per le imprese: guida

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Una panoramica completa delle opportunità di finanziamento agevolato offerte da Invitalia nel 2025, con requisiti, scadenze e strategie fiscali per massimizzare i benefici.

Invitalia, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si occupa della crescita economica dell’Italia attraverso il finanziamento di nuove imprese e l’attrazione di investimenti esteri, anche per il 2025 ha aperto i bandi per offrire contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati rivolti a Start-up, Imprese Femminili, Start-up Innovative, ma anche Imprese On.going (Grandi Imprese, Microimpresa e PMI), Associazioni e Consorzi, ed Enti Pubblici.

La programmazione 2025 dei bandi Invitalia si caratterizza per una particolare attenzione alle transizioni digitale e green, all’occupazione giovanile e femminile, e al rilancio delle aree del Mezzogiorno. Per le imprese che sanno muoversi strategicamente nel panorama dei finanziamenti pubblici, si aprono possibilità concrete di accesso a risorse significative, spesso abbinate a vantaggi fiscali che possono trasformare radicalmente i piani di sviluppo aziendale.

Il ruolo di Invitalia

Invitalia è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, un ente governativo italiano che ha il compito di promuovere lo sviluppo economico del paese, in particolare nelle aree svantaggiate. Una delle principali modalità attraverso cui Invitalia sostiene le imprese è tramite bandi pubblici, che offrono finanziamenti, incentivi e agevolazioni per progetti di sviluppo, innovazione e crescita.

Invitalia gestisce fondi nazionali che vengono messi a disposizione delle imprese che ne fanno richiesta. Nella maggior parte dei casi si tratta di bandi per la creazione di nuove imprese e per favorire la ripresa economica delle aree depresse.

Tra gli obiettivi di Invitalia ci sono il sostegno all’occupazione, la promozione dell’innovazione e il supporto alle piccole e medie imprese, soprattutto quelle gestite da giovani e donne.

Gli interventi di Invitalia sono finalizzati alla crescita economica delle imprese e delle startup innovative dei settori più strategici. Si concretizzano con la concessione di finanziamenti a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

L’elenco delle principali funzioni:

  • Creare nuove aziende;
  • Sostenere i grandi investimenti;
  • Rafforzare le imprese;
  • Sviluppare i territori;
  • Rilanciare le aree di crisi industriale;
  • Attrarre gli investimenti esteri;
  • Affiancare la PA per gestire i fondi europei e nazionali.

Quali requisiti deve soddisfare una PMI per accedere ai fondi Invitalia?

I requisiti variano in base al bando specifico, ma generalmente una PMI deve:

  • Essere iscritta al Registro delle Imprese;
  • Essere in regola con gli obblighi contributivi;
  • Non essere in difficoltà finanziaria;
  • Avere una sede operativa in Italia.

Alcuni bandi possono richiedere requisiti aggiuntivi come l’innovatività del progetto o la localizzazione in aree specifiche.

Come si calcola l’importo del finanziamento Invitalia per un progetto imprenditoriale?

L’importo del finanziamento dipende dal bando specifico e dal progetto presentato. Generalmente, si basa sulle spese ammissibili previste nel business plan. Ad esempio, per Smart&Start Italia, il finanziamento può coprire fino all’80% delle spese ammissibili, con un tetto massimo che varia in base alla tipologia di impresa e alla localizzazione. È fondamentale presentare un piano finanziario dettagliato e realistico.

Come si redige un business plan efficace per una domanda di finanziamento?

Un business plan efficace per Invitalia deve includere: una descrizione dettagliata del progetto, analisi di mercato, piano operativo, strategia di marketing, proiezioni finanziarie a 3-5 anni, e un’analisi dei rischi. È importante evidenziare l’innovatività del progetto, la sua sostenibilità economica e l’impatto potenziale sul territorio. Si consiglia di utilizzare dati oggettivi e fonti autorevoli per supportare le proprie previsioni.

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I principali bandi Invitalia attivi nel 2025

Di seguito il riepilogo dei principali bandi attivi, attivabili da parte delle imprese.

Resto al Sud: nuovo impulso all’imprenditorialità meridionale

Il programma Resto al Sud continua a rappresentare uno degli strumenti più efficaci per incentivare l’imprenditorialità nelle regioni meridionali. Nel 2025, il bando presenta alcune novità significative che ampliano sia la platea dei beneficiari che l’entità dei finanziamenti disponibili.

Il contributo a fondo perduto può raggiungere fino al 50% dell’investimento ammissibile, con un massimale che è stato portato a 60.000 euro per le iniziative individuali e 200.000 euro per quelle societarie. La restante parte dell’investimento viene coperta da un finanziamento bancario agevolato garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Requisiti per accedere a Resto al Sud 2025: I beneficiari devono avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni e risiedere nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o in alcuni comuni del Centro Italia colpiti dal sisma. L’investimento minimo richiesto è di 30.000 euro per le imprese individuali e 50.000 euro per le società.

Smart&Start Italia: innovazione e digitalizzazione

Smart&Start Italia rimane il programma di riferimento per le startup innovative che intendono sviluppare prodotti, servizi o soluzioni caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico. Nel 2025, il bando ha visto un incremento delle risorse disponibili e un’estensione dei settori ammissibili.

Il finanziamento può coprire fino al 90% delle spese ammissibili per le startup localizzate nel Mezzogiorno e fino al 70% per quelle del Centro-Nord. L’importo massimo finanziabile è di 1,5 milioni di euro, con possibilità di estensione fino a 2 milioni per progetti particolarmente strategici.

Elementi di valutazione del progetto: La valutazione si basa su quattro criteri principali: il grado di innovazione della soluzione proposta, la sostenibilità economico-finanziaria del piano aziendale, la qualità del team imprenditoriale e l’impatto occupazionale atteso. Particolare attenzione viene riservata ai progetti che integrano intelligenza artificiale, sostenibilità ambientale e soluzioni per la sanità digitale.

Nuove imprese a tasso zero: accesso al credito semplificato

Il programma Nuove Imprese a Tasso Zero rappresenta una delle forme di agevolazione più accessibili per chi intende avviare una nuova attività imprenditoriale. Nel 2025, sono state introdotte procedure semplificate che riducono significativamente i tempi di istruttoria e erogazione.

Il finanziamento a tasso zero può coprire fino al 75% dell’investimento complessivo, con un limite massimo di 3 milioni di euro. La quota restante deve essere coperta da risorse proprie dell’impresa, garantendo così un adeguato coinvolgimento finanziario dell’imprenditore.

Settori prioritari per il 2025: Particolare attenzione viene riservata alle imprese operanti nell’economia circolare, nelle tecnologie pulite, nell’agritech e nel turismo sostenibile. Questi settori beneficiano di una corsia preferenziale nella valutazione dei progetti e di condizioni di finanziamento particolarmente vantaggiose.

Fondo per la crescita sostenibile

Il Fondo per la Crescita Sostenibile costituisce lo strumento principale attraverso cui Invitalia sostiene progetti di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese italiane. Nel 2025, il Fondo ha visto un significativo incremento delle risorse disponibili, con particolare enfasi sui progetti legati alla transizione ecologica e digitale.

L’agevolazione si articola in diverse tipologie di intervento, ciascuna calibrata sulle specifiche esigenze delle imprese beneficiarie. I progetti di ricerca e sviluppo possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino al 25% dei costi ammissibili, abbinato a un finanziamento agevolato che può coprire la restante parte dell’investimento.

Criteri di valutazione tecnico-scientifica: I progetti vengono valutati da commissioni di esperti che considerano il contenuto innovativo, la fattibilità tecnica, l’impatto economico e occupazionale, e la coerenza con le priorità strategiche nazionali ed europee. Particolare peso viene attribuito ai progetti che coinvolgono collaborazioni tra imprese e organismi di ricerca.

Accordi per l’innovazione

Gli Accordi per l’Innovazione rappresentano la forma di agevolazione più strutturata per progetti di ricerca e sviluppo di elevata complessità e rilevanza strategica. Nel 2025, questa misura ha visto un ampliamento dei settori prioritari e un innalzamento degli importi massimi finanziabili.

L’investimento minimo richiesto è di 5 milioni di euro, con possibilità di finanziamento fino a 40 milioni per progetti di particolare rilevanza strategica. L’agevolazione può raggiungere il 70% dei costi ammissibili per le attività di ricerca industriale e il 45% per lo sviluppo sperimentale.

Le agevolazioni per il mezzogiorno: contratto di sviluppo

Il Contratto di Sviluppo rimane lo strumento principe per sostenere programmi di investimento di grandi dimensioni nel Mezzogiorno. Nel 2025, sono state introdotte procedure più snelle e soglie di accesso ridotte per rendere questa misura più accessibile anche alle medie imprese.

L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, con la possibilità di aggregare più soggetti per raggiungere la soglia minima. L’intensità dell’aiuto varia in base alla localizzazione dell’investimento e può raggiungere il 25% per le grandi imprese e il 45% per le piccole e medie imprese.

Settori strategici del 2025: Particolare attenzione viene riservata ai settori dell’aerospace, dell’automotive, delle tecnologie marittime, dell’agroalimentare e delle tecnologie per l’energia rinnovabile. Questi comparti beneficiano di procedure accelerate e di condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli.

Incentivi per la competitività delle PMI

Il programma di incentivi per la competitività delle PMI del Mezzogiorno ha subito nel 2025 una significativa riorganizzazione che lo rende più flessibile e responsivo alle esigenze delle piccole e medie imprese meridionali.

L’agevolazione può coprire fino al 50% dell’investimento ammissibile attraverso un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato. L’importo minimo è di 150.000 euro, mentre il massimo raggiunge i 3 milioni di euro per singolo progetto.

Aspetti fiscali: trattamento dei contributi a fondo perduto

Dal punto di vista fiscale, i contributi a fondo perduto ottenuti attraverso i bandi Invitalia costituiscono ricavi tassabili nell’esercizio in cui vengono incassati. Tuttavia, la normativa prevede alcune opportunità di ottimizzazione fiscale che possono rendere più vantaggioso l’impatto complessivo dell’agevolazione.

In particolare, per i contributi destinati all’acquisizione di beni strumentali, è possibile applicare il criterio di imputazione pluriennale previsto dall’articolo 88 del TUIR. Questo meccanismo consente di ripartire la tassazione del contributo lungo la vita utile del bene finanziato, creando un perfetto matching tra ricavo e costo ammortizzabile.

Strategia di tax planning consigliata: Una pianificazione fiscale efficace dovrebbe considerare la possibilità di concentrare gli investimenti agevolabili in esercizi caratterizzati da una minore capacità reddituale, in modo da sfruttare al meglio le aliquote progressive IRES e IRAP. Inoltre, l’eventuale presenza di perdite fiscali riportabili può essere strategicamente utilizzata per azzerare l’impatto fiscale del contributo.

Deducibilità degli interessi

I finanziamenti agevolati erogati da Invitalia mantengono la piena deducibilità degli interessi passivi, anche quando il tasso applicato è inferiore a quello di mercato. Il vantaggio fiscale derivante dal tasso agevolato non costituisce infatti un beneficio tassabile, ma rappresenta un risparmio di costo pienamente legittimo.

È importante sottolineare che i finanziamenti agevolati non sono soggetti alle limitazioni previste dall’articolo 96 del TUIR per la deducibilità degli interessi passivi, in quanto non rientrano nella categoria dei “finanziamenti che si caratterizzano per la presenza di clausole di partecipazione”.

Procedure di accesso e timeline operative

Per l’accesso ai bandi le imprese devono seguire una procedura precisa pena l’impossibilità di sfruttare le agevolazioni.

La fase di pre-istruttoria

La fase di pre-istruttoria rappresenta un momento cruciale per il successo della domanda di agevolazione. Invitalia ha introdotto nel 2025 un sistema di pre-valutazione che consente alle imprese di verificare preventivamente l’ammissibilità del proprio progetto e di ricevere indicazioni specifiche per ottimizzare la presentazione della domanda.

Durante questa fase, particolare attenzione deve essere rivolta alla completezza della documentazione tecnica e alla coerenza del piano economico-finanziario. Gli errori più comuni che possono compromettere l’esito positivo della valutazione riguardano la sottostima dei costi indiretti, l’inadeguata descrizione degli aspetti innovativi del progetto e la mancanza di un’analisi di mercato convincente.

Documentazione essenziale: Il dossier di candidatura deve includere una relazione tecnica dettagliata, un business plan triennale con proiezioni economico-finanziarie, la documentazione societaria aggiornata, e una dichiarazione di ammissibilità delle spese previste. Per i progetti di ricerca e sviluppo, è inoltre necessario fornire evidenze della proprietà intellettuale sviluppata o da sviluppare.

Tempi di istruttoria e erogazione

I tempi di istruttoria sono stati significativamente ridotti nel 2025 grazie all’introduzione di procedure digitalizzate e all’incremento del personale dedicato alla valutazione dei progetti. Per i bandi più semplici come Nuove Imprese a Tasso Zero, i tempi medi si attestano intorno ai 60 giorni, mentre per strumenti più complessi come i Contratti di Sviluppo possono arrivare a 120 giorni.

L’erogazione dei finanziamenti avviene generalmente in tranches correlate al raggiungimento di specifici milestone del progetto. La prima erogazione, tipicamente pari al 30% dell’importo complessivo, viene effettuata a seguito della sottoscrizione del contratto di finanziamento e della presentazione delle garanzie richieste.

Domande frequenti

Posso accedere a più bandi Invitalia contemporaneamente?

Generalmente no, i bandi Invitalia prevedono clausole di esclusività che impediscono l’accesso simultaneo a più agevolazioni per lo stesso progetto di investimento. Tuttavia, è possibile presentare domande per progetti diversi o accedere a misure complementari come i crediti d’imposta per ricerca e sviluppo.

Quali sono i tempi medi per ricevere l’erogazione dopo l’approvazione?

I tempi variano in base al tipo di agevolazione, ma generalmente si attestano tra i 30 e i 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto di finanziamento. La prima erogazione richiede la presentazione di garanzie adeguate e la dimostrazione dell’avvio effettivo delle attività progettuali.

È possibile modificare il progetto dopo l’approvazione del finanziamento?

Sì, ma entro limiti specifici definiti nei contratti di agevolazione. Le modifiche sostanziali richiedono una preventiva autorizzazione di Invitalia e possono comportare una rimodulazione dell’agevolazione concessa.

Cosa succede in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi progettuali?

Il mancato raggiungimento degli obiettivi può comportare la revoca parziale o totale dell’agevolazione, con obbligo di restituzione delle somme già erogate maggiorate di interessi. È fondamentale mantenere un monitoraggio costante dell’andamento del progetto e comunicare tempestivamente eventuali criticità.

I finanziamenti Invitalia sono cumulabili con altri incentivi pubblici?

La cumulabilità dipende dalle specifiche previsioni di ciascun bando e dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. In generale, l’intensità complessiva dell’aiuto non può superare le soglie previste per il settore e la dimensione dell’impresa beneficiaria.

Fonti normative

La presente guida si basa su:

  • Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207)
  • Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123 (Disciplina degli aiuti di Stato)
  • Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento generale di esenzione)
  • Circolare Invitalia n. 1/2025 “Programmazione annuale degli incentivi”

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Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
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