Le azioni di risparmio sono azioni prive del diritto di voto. Sono state introdotte al fine di incentivare l’investimento in borsa dei piccoli investitori. Si focalizza sui privilegi patrimoniali, escludendo il socio dal diritto di voto.


L’azione di risparmio è stata introdotta dalla L. n. 216/1974 e successivamente è stata regolata dagli art. 145-147 del TUF (d.Lgs. 58/1998). Possono emettere azioni di risparmio solo le società quotate in mercati regolamentati, italiani ed europei.

Le azioni di risparmio sono state introdotte per incentivare l’investimento in azioni da parte dei risparmiatori privati, in quanto essi hanno uno scarso interesse per l’esercizio dei diritti amministrativi e danno forte rilievo all’aspetto economico-patrimoniale. A differenza delle azioni ordinarie possono essere al portatore, ciò significa che il proprietario non è noto alla società emittente.

Cosa sono le azioni di risparmio?

Le azioni di risparmio sono azioni prive del diritto di voto. Sono state introdotte al fine di incentivare l’investimento in borsa dei piccoli investitori.

Gli azionisti di risparmio generalmente non hanno diritto di voto nelle assemblee ordinarie della società, a meno che l’oggetto dell’assemblea riguardi direttamente i diritti collegati a queste azioni.

Le azioni di risparmio spesso godono di un dividendo preferenziale, che può essere fisso o variabile. Ciò significa che, prima di distribuire dividendi agli azionisti ordinari, la società deve soddisfare gli obblighi nei confronti degli azionisti di risparmio.

Come conseguenza del vantaggio patrimoniale, le azioni di risparmio sono prive del diritto di voto sia nelle assemblee ordinarie sia in quelle straordinarie. Sono previste dalla legge anche alcune limitazioni all’emissione, ovvero non più del 50% del capitale azionario può essere costituito da azioni di risparmio o da altre categorie di azioni senza voto o a voto limitato o condizionato.

In caso di liquidazione della società, gli azionisti di risparmio hanno generalmente diritto a un rimborso preferenziale, che viene effettuato prima del rimborso agli azionisti ordinari.

Le azioni di risparmio possono essere convertibili in azioni ordinarie secondo le condizioni stabilite dalla società, anche se questo non è comune. Spesso ci sono restrizioni sulla vendita di azioni di risparmio a terzi che non siano azionisti della stessa categoria, o requisiti che non devono essere soddisfatti prima di poterle vendere.

Le azioni di risparmio possono avere un regime fiscale specifico che può differire da quello delle azioni ordinarie.

Le azioni di risparmio possono essere emesse solo da società che hanno già emesso azioni ordinarie e che hanno distribuito dividendi per almeno un anno. Questo tipo di azioni è adatto principalmente per investitori che sono più interessati ai rendimenti dei dividendi che ai diritti di voto o al controllo della società. Tuttavia, è fondamentale leggere attentamente le condizioni stabilite dalla società prima di investire in azioni di risparmio, poiché queste possono variare in modo significativo da un’emissione all’altra.

L’art. 145 del TUF, secondo comma stabilisce che l’atto costitutivo:

“determina il contenuto del privilegio, le condizioni, i limiti, le modalità e i termini per il suo esercizio”.

La società emittente stabilisce, inoltre, i diritti spettanti agli azionisti di risparmio in caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio. In genere, alle azioni di risparmio viene assegnato, in caso di distribuzione degli utili, un dividendo minimo annuo (calcolato in percentuale sul valore nominale) ed uno scarto minimo sul dividendo delle azioni ordinarie sulle azioni ordinarie in sede di rimborso del capitale.

Il TUF ha previsto che solo le società italiane con azioni ordinarie quotate in mercati regolamentati italiani o di altri paesi dell’Unione Europea possono emettere azioni prive del diritto di voto, dotate di particolari privilegi di natura patrimoniale previsti nell’atto costitutivo. Le azioni devono contenere esplicitamente la denominazione di “azioni di risparmio”.

Le azioni di risparmio possono essere emesse sia in sede di aumento del capitale sociale, sia in sede di conversione di azioni già emesse, ordinarie o di altra categoria. I possessori di azioni di risparmio si riuniscono in una assemblea speciale per la tutela dei loro diritti; tale assemblea delibera:

  • nomina e sulla revoca del rappresentante comune e sull’azione di responsabilità nei suoi confronti;
  • approvazione delle deliberazioni dell’assemblea della società che pregiudicano i diritti della categoria, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il 20% delle azioni della categoria;
  • sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi e sul rendiconto relativo;
  • sulla transazione delle controversie con la società, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il 20% delle azioni della categoria;
  • sugli altri oggetti d’interesse comune.

L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio è convocata dal rappresentante comune degli azionisti di risparmio, ovvero dagli amministratori della società, entro 60 giorni dall’emissione o dalla conversione delle azioni e quando lo ritengano necessario o ne sia fatta richiesta da tanti possessori di azioni di risparmio che rappresentino almeno 1% per cento delle azioni di risparmio della categoria.

Differenze tra azioni ordinarie e di risparmio

Le azioni di risparmio sono al portatore, per cui fanno eccezione al principio della nominatività obbligatoria delle azioni. Esse danno diritto a un dividendo minimo annuo, calcolato in percentuale considerando il valore nominale delle azioni.

Le azioni di risparmio hanno un rendimento più elevato rispetto alle azioni ordinarie in quanto il dividendo è generalmente superiore e il loro prezzo d’acquisto è inferiore rispetto all’azione ordinaria.

Rispetto alle azioni ordinarie, le azioni di risparmio prive del diritto di voto sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie, senza precludere però al suo possessore la qualifica di socio a tutti gli effetti.

La redditività del dividendo è più alta rispetto agli azionisti ordinari i quali possono godere del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie. I titolari di un’azione di risparmio, viceversa, possono votare solo nelle assemblee speciali.

Dove si acquistano le azioni di risparmio? 

Le azioni di risparmio possono essere acquistate con le stesse procedure delle azioni ordinarie. Seguono gli stessi canali delle azioni ordinarie, tuttavia, soltanto le società quotate in Borsa possono emetterle. 

Quali sono i diritti?

Ai possessori viene riconosciuto un dividendo minimo annuo. Se il dividendo non viene distribuito nell’esercizio contabile, rispetto alle azioni ordinarie, è obbligo della società distribuire ai possessori nei successivi due esercizi la somma mancante.

Quali sono i rischi?

Per quanto riguarda i rischi, sono i medesimi di qualsiasi altro investimento azionario. Essendo quotate sul normale mercato azionario, hanno una grande volatilità. E’ opportuno valutare sempre il rischio rendimento in base al proprio profilo ed obiettivo.

Questo significa che si possono perdere o guadagnare anche diversi punti percentuali nella stessa giornata di negoziazioni.

Azioni privilegiate e azioni di risparmio

Le azioni privilegiate e di risparmio sono caratterizzate entrambe da limitazioni del diritto di voto. Nelle azioni previlegiate i soci sono esclusi dalle assemblee ordinarie e possono votare in quelle straordinarie, nelle azioni di risparmio gli azionisti sono ammessi solo alle assemblee speciali per la tutela dei diritti della categoria.

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