Affitti brevi: aliquota al 26% se affidati alle agenzia o ai portali

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Il Mef ha inviato il testo della Legge di bilancio a Palazzo Chigi, che lo invierà alla Presidenza della Repubblica. Rispetto alla versione precedente, gli articoli sono passati da 137 a 154. Ci sono alcune novità, tra queste, cambia la norma sugli affitti brevi. Nell’ultima versione della manovra di bilancio resta l’innalzamento dal 21 al 26% della tassa per l’affitto della prima casa escludendo solo coloro che non fanno ricorso per la locazione a intermediari o piattaforme come Booking o AirBnB.

La Legge di bilancio, approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 ottobre, dovrà passare al vaglio del Parlamento. Rispetto alla prima versione che circolava nei giorni scorsi, gli articoli che compongono la Manovra bollinata sono passati da 137 a 154. Tra le novità la norma sugli affitti brevi.

Sale quindi la ritenuta applicata agli host sui compensi pagati da intermediari e piattaforme di intermediazione, la tassa Airbnb e Booking.

Affitti brevi

Nell’ultima versione della Manovra di bilancio cambia la misura che innalzava al 26% la cedolare secca sugli affitti brevi. L’articolo 7 prevede l’applicazione della cedolare al 21% ma solo nel caso in cui “nell’anno di imposta non siano stati conclusi contratti aventi ad oggetto tale unità immobiliare tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare”.

Rispetto alle bozza circolata nei giorni scorsi cambia la norma sulla tassazione delle locazioni brevi per finalità turistiche. Il testo prevede che l’aliquota rimanga al 21%, a meno che non si ricorra a società di intermediazione o portali telematici, come Airbnb o Booking.

Le altre novità previste nella Manovra

Le novità nella versione aggiornata del testo ci sono novità anche sul contributo chiesto alle banche e i tagli alla cultura. Il testo prevede che a partire dall’anno di imposta 2026, la riduzione della deducibilità degli interessi passivi per gli intermediari finanziari dal 100% vigente al 96% per il 2026, al 97% per il 2027, al 98% per il 2028 e al 99% per il 2029.

Sono stati ridotti anche i tagli al cinema, il finanziamento al Fondo per il cinema e l’audiovisivo previsto si ridurrà l’anno prossimo di 150 milioni rispetto ai 190 milioni prospettati nella prima bozza del ddl di bilancio. Nel 2027 il taglio sarà invece di 200 milioni anziché 240 come inizialmente ipotizzato.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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