Tra le misure previste dalla Legge di bilancio 2026 c’è anche la rottamazione quinqiues delle cartelle esattoriali, con una possibilità di rateizzazione fino a 9 anni con 54 rate bimestrali complessive di pari importo e con scadenza della prima al 31 luglio 2026.
La sanatoria è rivolta ai contribuenti che abbiano ricevuto i cosiddetti avvisi bonari ovvero, solo a chi ha dichiarato quanto dovuto ma poi non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento, ancorando la misura a reali difficoltà nel saldare.
La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali prevede la definizione agevolata delle cartelle esattoriali notificate dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Rispetto alle prime ipotesi non è stata introdotta la rata minima da 100 euro e per adesso non è previsto un versamento iniziale obbligatorio in acconto. Resta comunque ferma l’idea di non configurare la misura come un condono fiscale.
Rottamazione delle cartelle quinquies: come aderire?
Si potrà presentare domanda non appena la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, tramite la piattaforma telematica dell’Agenzia Entrate-Riscossione. Il contribuente che intende aderire dovrà presentare una dichiarazione, in modalità telematica, all’agente della riscossione entro il 30 aprile 2026. Nella domanda dovrà indicare il numero di rate scelto per pagare il debito col Fisco (fino a un massimo di 54).
Per aderire la comunicazione delle somme dovrà avvenire entro il 30 giugno 2026, mentre il versamento della prima rata o dell’intero importo entro il 31 luglio 2026.
Per chi opta per la rateazione, la seconda e la terza 2026 scadranno rispettivamente il 30 settembre e il 30 novembre. Le rate dalla quarta alla cinquantunesima dovranno essere versate: il 31 gennaio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre di ciascun anno, a decorrere dal 2027. Per le rate dalla cinquantaduesima alla cinquantaquattresima, infine, le scadenze saranno il 31 gennaio 2035, il 31 marzo 2035 e il 31 maggio 2035.
Esclusioni
Sono esclusi coloro che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi. Secondo le prime stime, i contribuenti interessati sono circa 16 milioni, da questi devono essere esclusi anche coloro che già hanno aderito alla rottamazione quater. Inoltre, per quanto riguarda i tributi, potranno aderire alla quinta rottamazione anche quelli relativi agli enti locali, come ad esempio multe, Imu e Tari.