Si avvicina una data particolarmente importante per il nostro paese: il 30 aprile, giornata in cui ufficialmente terminerà l’applicazione massiccia dello smart working, a favore della sperata ripresa in presenza della maggior parte delle professioni. E si parla di riforma del lavoro e del fisco.

Ricordiamo che lo smart working è stato applicato in tutti quei casi in cui, a causa delle limitazioni ai lavori in presenza, è stata ritenuta valida l’alternativa del lavoro agile. Le imprese hanno proposto lo smart working ai propri dipendenti. Questo per far fronte all’emergenza sanitaria, e molto spesso questo tipo di lavoro agile ha permesso letteralmente di salvare posti di lavoro.

Con la scadenza dell’applicazione, prevista al 30 aprile, di questo tipo di lavoro, si prevedono scenari diversi. Le imprese vogliono tutelare il lavoro in smart working chiedendo una proroga. Con l’ultima legge di bilancio si assiste ad una riforma del lavoro e della tassazione, di cui in particolare l’IRPEF sarà la tassa più interessata, protagonista della riforma fiscale.


Riforma del lavoro e del fisco: gli obiettivi per il 2021

La riforma del lavoro e del fisco previste per il 2021 si scontrano con una realtà molto difficile: la povertà in Italia è aumentata, a danno di cittadini, lavoratori e famiglie. L’economia fatica a ripartire, a causa dei mesi di recessione che ancora ad oggi danno adito a proteste in tutta Italia.

Prima di tutto si dovrà assistere ad una riapertura delle attività, contemplata dalle misure recenti del governo. E successivamente si applicheranno misure straordinarie per il mercato del lavoro, che ha subito una crisi senza precedenti.

Le imprese si sono trovate a fare i conti con una situazione di gestione precaria dei propri dipendenti. In parte è stata affrontata tramite cassa integrazione, in parte attraverso l’applicazione dello smart working. Quello che si chiede ora è di poter prorogare ancora lo smart working, il cui termine è previsto per la fine di aprile, senza ulteriori disposizioni burocratiche, che complicherebbero la situazione.

Parlare di riforma del lavoro, alla luce della situazione di emergenza a cui l’Italia ha dovuto fare fronte, è complicato. Perché bisognerà attendere di vedere come si evolve la situazione anche sul piano sanitario. La riforma del lavoro prevede particolari agevolazioni per le fasce di popolazione più svantaggiate, che più di tutte sono state colpite dalla disoccupazione e dalla precarietà.

Si tratta delle fasce giovanili e delle donne, che hanno perso molto spesso la propria fonte di reddito per le cause connesse alla diffusione del virus.

Alla luce dell’emergenza sanitaria, che ancora non è rientrata, la riforma del lavoro dovrà prevedere un sostegno a queste particolari categorie, e qualcosa è già stato fatto.

Incentivi alle assunzioni di giovani e donne nella riforma del lavoro

La riforma del lavoro prevede come punto importante nuovi sgravi fiscali per la conversione dei contratti a tempo indeterminato. Abbiamo visto che è previsto un esonero contributivo quasi totale per tutte quelle aziende che scelgono di assumere, con contratto a tempo indeterminato, giovani sotto i 36 anni.

L’obiettivo è quello di rendere stabili i posti di lavoro per i giovani, dai contratti determinati a quelli più precari. Questo punto sta particolarmente a cuore a questa categoria, che, già prima del Covid-19, si è trovata ad affrontare un mercato del lavoro sempre più difficile nell’accesso, e sempre più precario.

Lo stesso vale per le donne, che sono state le più colpite dalla disoccupazione generata dalla diffusione del virus. E hanno perso molto di più rispetto ai colleghi uomini. Per diminuire la disuguaglianza, sono introdotte anche misure a sostentamento del mercato del lavoro femminile. Tra queste, l’introduzione di agevolazioni fiscali per le imprese che prevedono l’assunzione di personale femminile.

La riforma del lavoro italiana è strettamente collegata alla situazione europea, e alla legge di bilancio del 2021. La riforma fiscale invece prevede l’applicazione massiccia di misure volte alla lotta contro l’evasione delle tasse, che prosegue nella linea generale già adottata dal 2020.

La misura principale applicata in questo caso è l’obbligatorietà a rendere tracciabili i pagamenti, soprattutto ai fini della dichiarazione dei redditi.

Lavoro, smart working e digitalizzazione

Quando si parla di riforma del lavoro si fa sempre più spesso riferimento alle nuove dinamiche del lavoro basato sulla necessità crescente di digitalizzazione. Una riforma del lavoro deve tenere conto delle evoluzioni che il lavoro stesso ha subito, con l’introduzione dello smart working e con le necessità crescenti di digitalizzazione.

I primi mesi del 2021 hanno visto applicare su larga scala i ristori. Si tratta dei bonus dello stato per risollevare l’economia dei settori più fragili e più colpiti dalla pandemia e dalla crisi economica. Eppure alcuni pensano che non sia possibile continuare unicamente sulla strada dei ristori, emerge come necessaria l’applicazione di nuove misure a livello di contratti.

Un’ipotesi è quella che riguarda i contratti a tempo determinato: si prevedono proroghe al rinnovo dei contratti a termine, con limite di tre anni. Questa misura è presa per garantire a chi ha sospeso il proprio lavoro, con contratto determinato, a causa dell’emergenza, di poter ricominciare.

Anche il blocco licenziamenti è stato nuovamente prorogato, fino al 30 giugno 2021, misura che sostiene nuovamente i lavoratori dipendenti. Ricordiamo che il blocco licenziamenti va a tutelare i posti di lavoro dei lavoratori subordinati, a fronte di potenziali licenziamenti collettivi ad opera delle imprese.

Riforma del lavoro: la pubblica amministrazione

Al centro della riforma, anche la pubblica amministrazione. In generale si intende snellire la burocrazia delle istituzioni pubbliche, avvicinandosi ai cittadini attraverso l’applicazione dei portali telematici, come il nuovo sito web INPS.

Al fine di raggiungere una maggiore flessibilità della pubblica amministrazione, si valuta l’applicazione dello smart working anche quando si tornerà alla normalità. Si parla anche di introdurre nuovi posti di lavoro a favore dei giovani nelle pubbliche amministrazioni, per garantire un turn over necessario.

Per farlo sono stati indetti numerosi concorsi pubblici, e tutto il 2021 è costellato da concorsi per dare un accesso maggiore alla pubblica amministrazione alle giovani generazioni, e per rinnovare le sedi attuali.

Anche qui il processo di digitalizzazione risulta indispensabile, al fine di rinnovare e snellire la burocrazia italiana, che spesso provoca rallentamenti alle funzioni adibite ai cittadini. Si prospettano in conclusione cambiamenti per i prossimi mesi, soprattutto in concomitanza alle riaperture.

Allo stesso tempo verranno riproposte misure e proroghe a sostegno del lavoro e delle famiglie, molte delle quali si concretizzano negli aiuti erogati dall’INPS.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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