Pignoramento automatico stipendio per debiti con il fisco: ecco per chi

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A partire dal 2026 arriva una nuova regola per i dipendenti pubblici che hanno debiti con il Fisco. Per coloro che hanno debiti superiori a 5.000 euro e percepiscono stipendi lordi oltre i 2.500 euro al mese potranno vedersi arrivare il pignoramento automatico dello stipendio, secondo la Legge di Bilancio 2025.

L’entrata in vigore della norma è stata posticipata al 2026 per permettere alla pubblica amministrazione di aggiornare i sistemi e predisporre i controlli necessari.

Secondo i dati del Ministero delle Finanze, circa 250mila dipendenti pubblici hanno debiti superiori a 5mila euro e 30mila dipendenti percepiscono stipendi medi di 3.500 euro. L’introduzione di questa misura garantisce un gettito di 36 milioni di euro nel 2026 e 90 milioni di euro annui nelle casse dello Stato.

Quanto si può trattenere e come funziona?

Il pignoramento dello stipendio riguarda chi ha debiti superiori a 5.000 euro e percepisce stipendi lordi superiori a 2.500 euro.

come funziona il nuovo meccanismo

La novità riguarda in primo luogo i dipendenti pubblici. Per questi lavoratori è stato introdotto un sistema di trattenuta automatica in busta paga in caso di cartelle esattoriali pendenti.

Con questo meccanismo, l’amministrazione pubblica presso cui il dipendente lavora diventa direttamente responsabile della gestione del debito e pertanto prima di pagare lo stipendio, deve verificare se esistono cartelle esattoriali intestate al lavoratore. In caso positivo, la trattenuta arriva in automatico.

La trattenuta dello stipendio non è mai una trattenuta totale ma è un pignoramento parziale, che garantisce al dipendente di ricevere sempre una parte significativa della retribuzione. La quota massima pignorabile è pari a 1/7 della retribuzione. Tale trattenuta, effettuata ogni mese, prosegue fino a estinzione completa del debito.

Da quando entrerà in vigore?

La misura diventerà operativa non prima del 2026, per permettere all’Agenzia delle Entrate di aggiornare le piattaforme di controllo e a tutte le amministrazioni pubbliche di perfezionare il meccanismo di verifica.

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Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
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