La rottamazione quinquies copre le cartelle dal 2000 al 2023. Possono aderire i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ma non hanno versato quanto dovuto. Restano esclusi coloro che non hanno mai dichiarato i propri redditi o che sono stati accertati per evasione.
La pace fiscale 2026 sarà circoscritta alle cartelle relative ad omessi versamenti relativi a dichiarazioni regolarmente trasmesse, e non troverà applicazione per gli accertamenti. Il piano di pagamento si restringe, e dalle 120 rate si passa a 54 rate bimestrali, numero che tuttavia si riduce considerando il minimo di 100 euro per ciascuna delle quote dovute.
Pace fiscale 2026
La quinta rottamazione troverà applicazione per le cartelle affidate nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Potranno aderirvi solo i titolari di cartelle relative a debiti derivanti dall’omesso versamento delle imposte dovute sulla base delle dichiarazioni trasmesse e dei controlli automatizzati e formali sulle dichiarazioni. Non potranno aderire i titolari di debiti derivanti da dichiarazioni omesse e redditi occultati al Fisco.
Secondo i dati riportati nella Relazione tecnica sugli effetti della Manovra di bilancio 2026, il valore totale dei carichi definibili ammonta quindi a 393 miliardi circa. Il tasso di adesione ipotizzato è del 3,33 per cento sul totale, pari a 13 miliardi.
Si potranno sanare imposte e contributi non pagati, ma anche le multe stradali di competenza statale, comprese quelle da autovelox e tutor. Gli enti locali, come Comuni e Province, potranno decidere se estendere la definizione agevolata anche ai propri tributi, ad esempio Imu o Tari.
Modalità di pagamento
La domanda si potrà inviare solo online, mediante il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, entro il 30 aprile 2026. L’Agenzia metterà a disposizione entro 20 giorni dall’entrata in vigore della legge l’area riservata con i dati dei debiti che possono essere rottamati.
La proposta originaria prevedeva un massimo di 120 mensili rate spalmate su 10 anni, attualmente invece è stato prevista la possibilità di effettuare i pagamenti bimestrali, dilazionati su 9 anni, con un massimo di 54 singole quote.
Chi opterà per la dilazione del debito, dovrà pagare una somma aggiuntiva pari al 4% a decorrere dal 1° agosto 2026.
Decadenza
Inizialmente, era stata prevista la decadenza dalla possibilità di aderirvi in caso di mancato versamento di un numero di 8 rate non versate, anche non consecutive.
Nella pace fiscale 2026 si passa a due rate non pagate, anche non consecutivamente.
Inoltre chi farà domanda non potrà accedere a forme ordinarie di dilazione, e quindi alle rateizzazioni concesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. In caso di decadenza l’AdER potrà riprendere senza esclusioni le attività di recupero coattivo.
Cosa si paga e cosa si cancella?
Chi aderisce pagherà solo il capitale, ossia la somma originaria dovuta, e le spese di notifica o di procedura. Non saranno invece dovute sanzioni, interessi di mora o aggio.
Per chi sceglie il pagamento a rate, la prima rata scadrà il 31 luglio 2026 e l’ultima il 31 maggio 2035. Tutte le rate avranno lo stesso importo, non inferiore a 100 euro, e in caso di pagamento dilazionato si applicherà un tasso di interesse del 4% annuo a partire dal 1 agosto 2026.